L’uomo con la voce roca
interrompeva, di tanto in tanto,
il suo silenzio
e mi parlava di città lontane
di lirici greci e di storia;
io leggevo poesie per sognare.
Nel freddo di una stazione
ci capitava di sorridere
guardando i treni in sosta,
poi tornavamo per lunghi momenti
nei nostri pensieri senza dire nulla.
Lui cercava di capire
che futuro avrei avuto,
io cercavo di capire il suo passato.
All’improvviso non lo vidi più,
era tornato definitivamente nel silenzio.
Adesso, quando vedo un treno fermo in una stazione,
sorrido e penso a lui.