In mezzo a un ponteIpocrisia 2.0

Sarà capitato anche a voi di imbattervi in un tweet di qualcuno che si lamenta perché annoiato da qualcun altro che lo supplica di diventare suo follower, in nome di una amichevole reciprocità. Se ...

Sarà capitato anche a voi di imbattervi in un tweet di qualcuno che si lamenta perché annoiato da qualcun altro che lo supplica di diventare suo follower, in nome di una amichevole reciprocità. Se mi segui è perché in qualche modo ti interesso, non perché io poi a mia volta debba forzatamente restituire il favore. Twitter, in fondo, non è Facebook. Non si è “amici” vicendevomente e ci sarà pure un motivo.

Ogni tanto è capitato anche a me. Gente che ti followa, vede che non ricambi, e di defollowa. Magari ripete l’operazione un bel po’ di volte per farti capire che sei proprio un cafone a non ricambiare il gesto. Mi è capitato anche “dal vivo” con persone che effettivamente conosco. “Ma come? Non mi vuoi seguire? Non mi vuoi più bene?”. E tu prova a spiegargli che è già tanto se riesci a seguire 300 account e che seguirne di più, a parità di tempo dedicato, sarebbe assolutamente impossibile.

Beh, puoi sempre fare le liste! In sintesi, followi tutti e tutti son contenti, ma in realtà guardi solo la lista che ti interessa. Insomma, una scappatoia ipocrita per far contenti tutti nel web del futuro.

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