Apologia di SocratePrima vennero a prendere i negazionisti

Il linciaggio mediatico operato ai danni di Piergiorgio Oddifreddi è ingiusto e ingiustificabile. A questo link trovate tutta la storia Ingiusto perchè il matematico è stato frainteso e gli sono st...

Il linciaggio mediatico operato ai danni di Piergiorgio Oddifreddi è ingiusto e ingiustificabile. A questo link trovate tutta la storia

Ingiusto perchè il matematico è stato frainteso e gli sono state attribuite delle posizioni negazioniste che non ha mai esposto. Ingiustificabile poichè il tipo di intolleranza e di aggressività dimostrata nei confronti di chi si azzarda a mettere in discussione qualcosa di largamente accettato (e in questo caso era anche falso che avesse lo messo in discussione) è il primo passo lungo quella strada che porta ai campi di concentramento.

L’equivoco nasce dal fatto che il matematico distingue diversi livelli di verità e lo spiega chiaramente in questo post

In sintesi sul gradino più altro ci sono le verità matematiche, quelle chiunque abbia le giuste competenze può dimostrarsi da solo; poi ci sono le verità scientifiche, che possono essere verificate da chiunque abbia i mezzi tecnologici e più in basso le verità storiche che ci arrivano da testimonianze che non possiamo in nessun modo verificare direttamente. Le parole che hanno acceso il linciaggio mediatico sono qualificare come “opinione” quella che tutti riteniamo una verità storica e aggiungere che l’opinione si è formata in base alle informazioni del “ministero della propaganda”.

Ora Oddifreddi non ha bisogno di essere difeso e non è nuovo a toni che comunicativamente possono risultare irritanti* o provocatori per altri, tanto più che ormai l’equivoco è anche stato chiarito. Quel che mi preme sottolineare è che questo piccolo caso mediatico può essere una importante lezione “per non dimenticare”.

Noi che crediamo l’olocausto una verità storica (qualunque cosa questo significhi) dovremmo essere massimamente interessati al fatto che eventi del genere non possano mai più ripetersi. La commemorazione e i monumenti sono strumenti utili, ma hanno il difetto di non essere sufficientemente resistenti al passare del tempo. Personalmente ad esempio trovo che passeggiare nel per il Monumento all’Olocausto del New England a Boston sia anche più commovente che visitare i luoghi deve storicamente si è svolto il massacro: il monumento si trova in un paese lontano da quello le vicende storiche si sono svolte e testimonia che è l’umanità intera ad essere stata ferita e che tutti gli esseri umani dovrebbero adoperarsi affinchè non si ripeta non è una solo nazione o un solo popolo che si scusa per il crimine commesso o commemora quello che ha subito.

Ma è passato troppo poco tempo, se anche riuscissimo ad edificare un monumento grande quanto le piramidi di Giza, chi ci garantirebbe che tra mille anni il ricordo sarebbe ancora vivo? Quante emozioni ci dà pensare ai cristiani che venivano massacrati nel colosseo? Quanto ricordiamo o siamo compassioevoli per i crimini contro l’umanità avvenuti anche solo cento o duecento anni fa?

L’unico modo per evitare che la storia si ripeta e il tributo più grande che possiamo fare alla memoria dei milioni di ebrei sterminati dalla follia nazista è seminare e coltivare nella coscienza dei nuovi nati il rispetto per gli altri e la volontà a di comprendere anche chi la pensa in modo diverso da noi. Un’adeguata educazione e formazione culturale sono il mezzo più efficace, non solo contro qualunque forma di negazionismo, ma anche e sopratutto contro qualunque ideologia malata che possa anche solo lontanamente riavviare l’umanità verso la strada maledetta che abbiamo già sperimentato in passato.

Allora è opportuno cominciare oggi e opporsi a quelli che, anche solo figuratamente vengono a prendere i negazionisti, perchè inconsapevolmente si stanno avviando sulla strada di quelli che vennero a prendere gli Ebrei.

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Che approfondisce perchè dove la comunicazione non ha funzionato e perchè il linciaggio è stato ingiusto. Abbiate pazienza, ho scritto un articolo con una foto in ebraico che inneggia al ricordo e e la celebre poesia che inizia prima vennero a prendere i comunisti: non potete proprio dire che io stia in qualche modo difendendo i negazionisti o, peggio negando l’olocausto.

Difendo 2 idee molto semplici:

  1. Non è giusto linciare uno per una cosa che non ha detto (e non l’ha detta c’è un lungo articolo che illustra per filo e per segno come e perchè non l’ha detta)
  2. Ricordare è importante e utile e bello, ma per evitare che i genocidi si ripeano occorre educare la gente al rispetto e qulli che linciano in rete ingiustamente questo rispetto non ce l’hanno

Spero che così sia più chiaro

@massimofamularo

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*Volendo essere rigorosi come lo è lui nel declinare la classifica delle verità, a Oddifreddi si può muovere qualche osservazione di tipo comunicativo. Lui sostiene che qualunque verità storica è inferiore a quelle matematiche e scientifiche e lo è al punto di essere qualificata al livello di opinione: la storia l’ha scritta qualcuno (in caso di guerra i vincitori) che aveva un punto di vista quini è logico che non possa essere obbiettiva, in più non è verificabile quindi è corretto parlare di opinione anche per eventi storici come la scoperta dell’America o la rivoluzione francese. La parola propaganda però nella nostra lingua è accostata più al falso che all’opinabile quindi se mettiamo insieme il fatto di sottolineare il carattere non matematicamente vero della storia con riferimento a un evento, l’olocausto che viene da alcuni negato contro la presenza di evidenze tangibili, e l’utilizzo della parola “ministero della propaganda” che fa pensare più a una mistificazione che non a un racconto di parte sono la scintilla che ha portato al linciaggio.

Quindi nel ribadire come gli attacchi che ha ricevuto siano ingiusti e ingiustificabili, si potrebbe invitare Oddifreddi come chiunque abbia un’ampia platea di ascoltatori a calibrare un po’ di più i termini che utilizza per limitare i fraintendimenti e le connesse reazioni.

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