L'ambulantePippo Baudo e i 40 anni di #Domenicain: l’Italia non è un Paese per vecchi?

In tanti si chiedono come faccia a ricordare la prima puntata di Domenica In, avendo avuto poco più di tre anni in quel dì di festa di 40 anni fa. Sarà l'associazione alla nascita di mia sorella c...

In tanti si chiedono come faccia a ricordare la prima puntata di Domenica In, avendo avuto poco più di tre anni in quel dì di festa di 40 anni fa. Sarà l’associazione alla nascita di mia sorella che mi strappò alla vita solitaria di figlio unico? Può darsi.
Il 3 ottobre del 1976 ero in una clinica di Napoli e tra i fotogrammi della memoria persistono la sigla del contenitore festivo della Rai e il saluto dell’indimenticabile Corrado, conduttore della prima edizione.

Sì, è vero che le ricorrenze speciali vanno festeggiate, ma non ci aspettavamo di certo alle 17.05 della domenica di quarant’anni dopo un baldo signore di 80 anni, l’inossidabile Pippo Baudo nazionale, alle prese con il revival del Servizio Pubblico. Questa non vogliamo chiamarla con il suo nome, nostalgia canaglia appunto?

 https://twitter.com/Giulia_B/status/782598267955769345 

Pippo Baudo, nonostante sia il nonno per tanti che hanno fatto di #Domenicain il trending topic della social tv con oltre 1.500 tweet, ha dato l’ennessima lezione di come si possa fare ancora televisione con garbo, eleganza e savoir faire. Tuttavia, basta tutto ciò per far sbucare dal piccolo schermo l’anziano monarca del Servizio Pubblico?

 https://twitter.com/hele_fr/status/782613026184765440 

Gli anni ’80 tornano sibillini, anche se della Eleonora Giorgi dei tempi di Massimo Ciavarro resta poco o niente, mentre Micaela Ramazzotti spiaccicata su un fotoromanzetto a colori ci restituisce le polaroid delle ragazzine infuocate, quelle che in edicola sbirciavano il settimanale teen Cioè.

 https://twitter.com/Comeprincipe/status/782647453522731008 

La domenica italiana pomeridiana sarà pure fatta di lezzi, lazzi e vezzi, ma lo svecchiamento della tv è finire in un salottificio in cui si blatera di logge massoniche o della fine dell’imperialismo di Angelo Rizzoli nello stile leggero e fastidioso di quattro amici al bar tra tarallucci e vino? Per giunta, di traverso si mette pure il playback.

 https://twitter.com/domeniconaso/status/782600040175046656 

C’è legittimità nel rimpiangere le vallette di una volta, che almeno non avevano l’ingessatura di Chiara Francini? Su Twitter il suo gregge la reclama sul palco del prossimo Festival di Sanremo, mentre chi le cinguetta contro viene silurato da una compromettente permalosità, per giunta “poco social”.

 https://twitter.com/chiarafrancini/status/782639262063812609 

Domenica in sì, Domenica in no, resta di fatto che, alla fine degli anni ’70, il contenitore televisivo della Rai catto-democristiana ebbe il merito di alleggerire l’Italia dai venti pesanti dei grigi Anni di Piombo. Oggi quel tempo funesto è profondamente lontano.
Lasciamoci con un dubbio: l’Italia è un Paese per vecchi?

 https://twitter.com/danielecina/status/782629198326272000 

Nella seconda puntata risparmiateci però Albano e Romina che cantano Nostalgia canaglia. Gloria, gloria, gloria a Pippo Baudo.

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