Viva la FifaLa lezione della stampa francese: la Remuntada non è colpa dell’arbitro

Chiarisco subito di non avere visto la partita, per altri impegni presi. E stamattina mi ritrovo a mangiarmi le mani, perchè quella di ieri sera è stata una grande, grandissima impresa sportiva. No...

Chiarisco subito di non avere visto la partita, per altri impegni presi. E stamattina mi ritrovo a mangiarmi le mani, perchè quella di ieri sera è stata una grande, grandissima impresa sportiva. Non voglio diluire il tutto nel solito brodo retorico, anche se ammetto che è difficile non esaltarsi per una cosa del genere. Penso ai tifosi del Barça esaltatissimi, o a quelli del Psg che magari si aspettavano una serata di sofferenza, ma non una tragedia.

Chi ha visto la partita – devo fidarmi – mi ha parlato di una squadra parigina messa male in campo, con l’atteggiamento mentale e tattico sbagliato. Di sicuro, a rivedere le immagini dei gol oggi, qualcuno ha sbagliato: oltre a Emery: ed è l’arbitro della contesa. Sono rimasto abbastanza allibito per entrambi i rigori concessi ai catalani. Il primo, a rivederlo così, somiglia a quello che Grosso ottenne contro l’Australia ai Mondiali del 2006: una furbata che se è a tuo favore sorridi, mentre se la subisci ti incazzi come un caimano. Il secondo è un’opera d’arte raffinatissima, uno svenimento degno del miglior attore drammatico.

Mi aspetto così, leggendo l’autorevole L’Equipe, una sana bastonata all’operato del direttore di gara, abituato come sono dalla stampa italiana. Ho cominciato a leggere qualche ora fa, ma non ho ancora trrovato nulla. Certo, il giornale non ci è andato leggero titolando in prima pagina “Inqualificabile” come nel 1993, quando la Francia perse contro la Bulgaria la possibilità di andare al Mondiale dell’anno successivo. Ma la critica feroce è tutta per squadra e tecnico: la colpa viene attribuita a questioni di carattere tecnico-tattico, come il mancato ingresso di Pastore o l’aver tolto Meunier per far entrare Krychowiak

L’Equipe parla anche dell’arbitraggio, ma facciamo attenzione a come lo fa. In un articolo nel quale si cercano di capire le cause principali della sconfitta, la menzione sull’arbitraggio viene fatta solo al terzo punto. E il giornale descrive la situazione come “due rigori, di cui uno discutibile”, in un paragrafo dell’analisi che parla più in generale di partita fallosa. E indovinate? L’articolo mette in risalto la maggiore fallosità dei francesi sui catalani (il titoletto del paragrafo parla di partita frenata dai falli). Dunque non si parla di colpe dell’arbitro e la questione della fallosità non è nemmeno al primo posto. Non si cercano complotti, sudditanze, lontane parentele tra l’arbitro e i dirigenti qatarioti o il fatto che suo zio una volta ha avuto la maglia autografata da Luis Enrique!!1!

L’aggettivo inqualificabile lo usa anche Le Parisien, che come L’Equipe si concentra su altre spegazioni, come ad esempio la possibile cacciata del tecnico Emery: “Si reclamano delle teste da far rotolare. Emery non può restare a lungo alla guida del Psg e se il presidente Al Khelaifi non lo volesse esonerare, tocca al Qatar farlo: c’è una macchia morale sul curriculum dell’allenatore”. E nelle pagelle del match, la stampa non si risparmia.

Insomma, il colpevole della debacle è chiaro: non è l’arbitro. Lezione imparata?

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