Che svista intravedere nei trending topic di Twitter una succulenta Apple Pie e il sospetto di uno stravolgimento della ricetta della famosa torta di mele delle anziane nonne americane che a Cupertino dovrebbero ingurgitare dopo il calo di zuccheri degli ultimi anni.
Invece no l’hashtag in tendenza era #ApplePay a seguito del lancio in Italia del nuovo metodo di pagamento della “mela morsicata”: gli americani ce l’hanno già da due anni e a noi viene data in pasto a meno di un mese del rilascio di Amazon Pay.
Ahimé, navighiamo nell’era della crociata dei pagamenti digitali ed Apple si inserisce di traverso perché vorrebbe che sostituissimo le anacronistiche carte di credito con i suoi device di ultimissima generazione da avvicinare al famigerato POS, sia un iPhone, iPad, un Mac o uno Smart Watch, per pagare dal salumiere come in uno store.
Nei giorni di fuoco per la sicurezza informatica e il saccheggio planetario del virus WannaCry, possiamo ancora fidarci degli eredi di Steve jobs? Del resto anche PayPal, patriarca delle transazioni online, è stato colto da falli che hanno messo in fuga una bella ciurma di utenti.
Certo negli anni del debutto negli USA, Apple Pay è stato messo alla gogna anche dalla stampa di settore. Mi aveva particolarmente fatto sorridere un articolo apparso su Forbes nel marzo del 2016 in cui si illustrava come la nuova creatura dei pagamenti di Tim Cook fosse diventata territorio fertile dei frodatori. Stillicidio di dati personali?
E non solo per la vulnerabilità di Wallet, l’app che orchestra Apple Pay, ma per tutte le falle degli ultimi anni che hanno compromesso la salvaguardia della nostra privacy. Cook dovette ingoiare il boccone amaro quando PayPal lanciò una sorta di pay off dalle pagine del New York Times: “We the people want our money safer than our selfies.”
L’Italia salverà Tim Cook dopo averlo sciaffeggiato con il calo di vendite iPhone? Non sarà di certo Apple Pay a farlo uscire da questa apnea. Del resto Bezos sarà una spina nel fianco con il suo Amazon Pay, che spinge il semplice utilizzo dell’account Amazon per effetture pagamenti sui siti dei merchant aderenti, senza far sì che un device faccia da ficcanaso.
Apple Pay? No, grazie. Meglio mangiucchiare una fetta di Apple Pie, a meno che Tim Cook non decida di saccheggiare la vecchia ricetta delle nonne americane.