Lost in BusinessLinkedIn: il consiglio di Reid Hoffman per fare grandi cose [Spoiler: pensa in piccolo]

Il mio ed il tuo problema non sono i limiti ma le opportunità, troppe. Viviamo in un’era in cui il successo appare sempre a portata di mano, in cui i miliardari non hanno ereditato una fortuna ma s...

Il mio ed il tuo problema non sono i limiti ma le opportunità, troppe.
Viviamo in un’era in cui il successo appare sempre a portata di mano, in cui i miliardari non hanno ereditato una fortuna ma se la sono creata in cantina o in un vecchio garage.
Venti, quindici o dieci anni fa ci sentivamo meglio, non sempre soddisfatti ma quasi sempre con la coscienza a posto.
Il venditore che non raggiungeva il budget o guadagnava poco, poteva prendersela con la sfortuna, poteva fare un rapido conto ore/Km/clienti visitabili e dirsi che in fondo era un essere umano.
Oggi no. La maggior parte degli uomini di successo hanno l’età dei tuoi figli, non hanno fatto l’università, sono in posti del mondo che neanche conoscevi, lavorano meno di te, ed alcuni non hanno neanche un vero prodotto.
A questo punto entra in gioco una storia vecchia: possiamo accettare che qualcuno sia più forzuto di noi, farcene una ragione se gioca meglio a pallone ma non possiamo ammettere che qualcuno sia più intelligente di noi, perché di questo sembrerebbe trattarsi.

LinkedIn: un clic e via

Una situazione del genere è particolarmente diffusa su LinkedIn, mi riferisco alla volontà di scalare, guadagnare terreno, fare cose grandi e subito.
Una visione distorta che porta ad usare una piattaforma eccezionale in un territorio di caccia senza scrupoli. Sono le aspettative sbagliate, a volte persino la frustrazione, più che uno strano algoritmo, che causano insoddisfazione
Con un clic la maggior parte delle persone tenta di mangiarsi il mondo. Il comune denominatore è pensare che i risultati siano nei numeri e che i numeri, alti numeri, equivalgano a grandi risultati.

• Avere Millemila collegamenti credendo di avere così più visibilità ed opportunità
• Mandare un messaggio solo nel momento in cui vuoi proporre il tuo prodotto, il tuo evento, segnalare il tuo nuovo articolo
• O ancora peggio mandare lo stesso messaggio a decine di persone così risparmi tempo ed hai ancora più probabilità di agganciare qualcuno
• I gruppi sono divenuti discarica di link per lo stesso motivo. Non si vuole discutere ma qualcuno che ascolti.
• Rastrellare mail, esportare i collegamenti ed inserirli in una newsletter che non hanno richiesto (cosa tra l’altro poco legale)
• Condividere contenuti bizzarri (a dire poco) per racimolare like come se valessero realmente qualcosa

Queste pratiche insomma non sono soltanto scorrette ma la dimostrazione che molti sono ossessionati dal fare qualcosa di grande e confusi su cosa sia davvero qualcosa di grande.

Come fare GRANDI cose su LinkedIn (e non solo)

In un recente episodio di Masters of Scale, Reid Hoffman, il fondatore di LinkedIn offre una lezione semplice ed efficace.

“Negli ultimi 20 anni, ho lavorato o investito in molte aziende che sono arrivate sino a 100 milioni di utenti o più”, dice Hoffman. “Ma ecco un segreto: non si inizia con 100 milioni di utenti. Si inizia con pochi. Quindi, smettere di pensare in grande, e cominciare a pensare in piccolo “.

Forse non hai intenzione di scalare il mercato ma è comunque questa la strada da seguire, anche su LinkedIn.
Non c’è alcun bisogno di avere millemila collegamenti, di racimolare like e condivisioni come se piovesse. Non c’è alcun concorso e nessun premio in palio se i tuoi post fanno 20, 30, 40 mila visualizzazioni.

LinkedIn è un mezzo per connetterti con le persone, bisogna ricordarsi il motivo per il quale ci troviamo sulla piattaforma.
Vuoi diventare cintura nera di LinkedIn o fare qualcosa di grande?
Se vuoi fare qualcosa di grande pensa in piccolo, inizia dalle piccole cose, preoccupati di essere ascoltato e parlare con poche persone.

La strada per la grandezza è fare le cose per bene non farne di più.
Non abbiamo bisogno di tecniche per aumentare la portata ma di idee ed azioni che ci connettano davvero alle persone.
I modelli da seguire non sono Jobs, Zuckerberg, Bezos o l’autore letto da milioni di persone.

I modelli devono essere altri.
Giovanni del tabacchino che appena entriamo va allo scaffale a prendere la marca delle nostre sigarette, Paolo il titolare del ristorante che viene a prendere l’ordinazione e sa cosa ci piace, il meccanico che si ricorda cosa non andava nella nostra auto l’ultima volta.
Bisogna tornare indietro per fare qualcosa di nuovo, per fare qualcosa di grande.

Ancora una volta la storia è questa: non si tratta di “più fai e più hai” ma di “più dai e più hai”.

Su LinkedIn puoi iniziare subito prestando attenzione

>>> Individua 10 persone “giuste” (persone che presentano affinità, dalle quali imparare, persone che possono avvicinarti ad un potenziale cliente o possono essere un potenziale cliente).

>>> Inizia a seguire cosa dicono. Smettila di parlare ed ascolta.

>>> Non cercare di vendere. Compra. Comprare un pezzo della loro storia, della loro attenzione e fiducia. Scambiarla con il nostro tempo e le nostre esperienze.

Le grandi aziende hanno iniziato così, le grandi storie iniziano così.

Certo potrà sembrarti che gli altri ti sorpassino a tutta velocità, che racimolino contatti e visualizzazioni preziose. Ma loro sono in corsa per diventare cintura nera di LinkedIn, tu per cosa ti trovi qui?

Il fanatismo consiste nel raddoppiare gli sforzi quando si è dimenticato lo scopo. (George Santayana) Ecco è il momento di ricordarsi lo scopo.