Viva la FifaQuando il Real Madrid comprò un 16enne brasiliano per 45 milioni di euro

Vinicius Jr. ha 16 anni ed è un bel giocatorino, il classico brasiliano giovane che sa toccare il pallone e che nei tornei delle nazionali di categoria attira l'interesse degli osservatori. Viniciu...

Vinicius Jr. ha 16 anni ed è un bel giocatorino, il classico brasiliano giovane che sa toccare il pallone e che nei tornei delle nazionali di categoria attira l’interesse degli osservatori. Vinicius Jr. ha qualcosa in più dei coetanei: a 13 anni giocavi con quelli di 15, per dire. Di lui si dicono in patria un sacco di meraviglie e pare che già all’età di 5 anni, quando venne accompagnato dal padre a una escolinha di calcio, fosse in grado di comptere tranquillamente con ragazzini di almeno un paio di anni più grandi.

Con la Seleçao brasiliana ha vinto il torneo Sudamericano sia con la Under 15 che con la Under 17: in entrambe le occasioni, ha chiuso la competizione da capocannoniere. in occasione della seconda vittoria, ottenuta in Cile, Vinicius ha segnato dei gol tipo questo:

Vinicius Jr. è stato appena acqusitato dal Real Madrid per 45 milioni, di cui però almeno 8 finiranno a un’azienda brasiliana di marketing sportivo che nel 2015 è stata coinvolta nel colossale scandalo corruzione della Fifa che portò all’abbandono di Blatter. La società in questione è la Traffic Sports Marketing, ramo d’azienda del Traffic Group che da anni investe – come è d’uso nei Paesi sudamericani – nelle quote di alcuni giocatori promettenti brasiliani, allo scopo di trarne una percentuale dalla loro vendita in sede di mercato: negli anni la Traffic ha rappresentato giocatori come Valmir, Lulinha, Rodolfo e Keirrison. Grazie alla rete costruita negli anni, la Traffic ha una grande capacità di penetrazione nel mercato interno, riuscendo ad arrivare a mettere le mani su molti talenti cresciuti nelle escolinhas, come nel caso di Vinicius Jr, di cui possiede il 20% delle quote.

La capostipite del gruppo, il Traffic Group, è entratta nell’occhio del ciclone due anni fa quando il suo fondatore, José Hawilla, venne accusato di corruzione per aver distribuito tangenti in seno alla Fifa per ottenere i diritti commerciali di alcune edizioni della Copa America e di altri tornei nazionali nel continente americano. Non solo, ma il Traffic fu a metà anni Novanta il mediatore dell’accordo tra la federcalcio brasiliana e la Nike per la sposnorship della Seleçao da parte del “baffo”. Un accordo che secondo le indagini prevedeva il pagamento di una grossa cifra nell’ambito di un giro di mazzette a livello federale.

I rapporti tra Traffic e il Flamengo sono storici, anche se hanno rischiato di incrinarsi nel 2012, quando Ronaldinho finì in rossonero ma non percepì lo stipendio per 6 mesi: fu Traffic a mettere mano al portafoglio, minacciando poi azioni legali per recuperare almeno una parte di quanto concesso all’asso ex Milan. Oggi i rapportio visti da fuori sembrano amichevoli, ma è il business a regolare il tutto. E il Flamengo nel recente passato qualche problema (e quindi bisogno d’aiuto) lo ha avuto: nel 2015 i debiti del club erano di 350 milioni di euro, di cui 120 con il Fisco. E in generale, dopo il Mondiale 2014, il calcio brasiliano ha registrato debiti per oltre 1 miliardo di euro: una manna, per fondi e agenzie che si mostrano interessatissime a investore ancora di più nelle quote di calciatori, favorendone la crescita e la vendiota da parte dei club bisognosi di denaro fresco. Cosa c’entra il nostro 16enne? Il contratto di Vinicius, il primo da lui firmato da minorenne, prevedeva una clausola da 30 milioni di euro. Per una incredibile coincidenza, Vinicius Jr ha firmato il rinnovo di contratto con il Flamengo, che ne ha innalzato la clausola a 45 milioni di euro, proprio una settimana prima di essere venduto al Real.

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