BERLINO – Lunedì 25 settembre la rabbia dei tedeschi entrerà ufficialmente avvolta nelle bandiere dell’AfD (Alternative für Deutschland) nel Bundestag, nel Parlamento, a Berlino.
Domenica sera, giorno delle elezioni in Germania, l’Afd dovrebbe incassare – così i sondaggi – il dieci per cento dei voti e forse più e diventare il terzo partito del Bundestag. Sarebbe un risultato epocale perchè il populismo dirompente nella Germania del welfare è un fenomeno su cui si appuntano gli occhi dell’Europa intera.
La Germania del benessere – dal 2013 anno di nascita dell’AfD – è diventata una sorta di laboratorio per studiare il fossato che si allarga a dismisura in ogni parte d’Europa, tra la gente comune e la piccola e media borghesia da un lato e dall’altro lato l’immigrazione, favorita dai circoli affaristici ed economici in nome della libera circolazione delle persone e dei capitali.
Fischiata Angela Merkel all’ultimo comizio a Monaco per chiudere la campagna elettorale con gli alleati della Csu. La Cancelliera sempre contestata per la politica dell’accoglienza
Certamente la campagna elettorale è servita a incrementare i consensi delll’AfD. «Si percepisce che viviamo in tempi insicuri. E ci troviamo di fronte a grandi sfide. Abbiamo bisogno di una politica di centro, che abbia il senso della misura», dice Frau Merkel poche ore fa a Monaco. È l’ultimo comizio della campagna elettorale, prima del voto di domenica, un comizio difficile nel quale la sua voce è stata accompagnata tutto il tempo da moltissimi fischi. Non è la prima volta che le accade. La Cancelliera è stata accolta da un lancio di pomodori durante un comizio a Heidelberg, nota città universitaria, nel Baden-Württemberg sulle rive del fiume Neckar. Uguale sorte la Cancelliera ha subito a Vacha, cittadina di tremila e cinquecento abitanti della Turingia e a Annaberg-Buchholz in Sassonia. Persino a Bitterfeld che ai tempi della Ddr era considerata la città più “sporca” d’Europa per via dell’alta concentrazione sul territorio dell’industria chimica, e che oggi è un esempio di come si deve bonficare, Angela è stata accolta con i fischi.
“Mutti Coraggio” , “Madre Coraggio”, così il settimanale Del Spiegel aveva titolato la cronaca di quella giornata, durante la quale gli apprezzamenti della Cancelliera sull’opera svolta e su quel che resta da fare, erano stati accolti da una valanga di fischi, di urla, di invocazioni del tipo: “più lavoro, salari più alti, più prospettive di carriera”. Che poi è quel che va predicando l’AfD, l’ Alternative für Deutschland, da quando si è iniziata la campagna elettorale.
D’ora in avanti i Podemos in Spagna, il Front National e France Insoumise in Francia, il Movimento Cinque Stelle in Italia avranno un alleato in più. Un alleato molto speciale con tutti i requisiti per diventare il leader indiscusso del populismo europeo
L’Afd nel quale fino a tre mesi fa i neonazisti erano prevalenti, predica un estremismo di chiaro stampo xenofobo, che fa leva sullo scoramento dei tedeschi moderati che, da qualche tempo a questa parte stanno chiedendo alla Cancelliera un cambio di rotta sulla gestione dei flussi migratori.
Con la campagna elettorale i neonazisti all’interno del partito sono diventati minoranza, perchè oramai, «il tipico elettore AfD è di età media, con un’istruzione media, e un reddito medio», come informa Der Spiegel. E dunque, nel movimento i neonazisti debbono lasciar spazio alle genti della middle class alle quali sta particolarmente a cuore il destino della Germania-Nazione quale punto di riferimento per tutti i paesi d’ Europa.
Insomma, il media mainstream ha già approntato il ritratto per il dopo elezioni: a Berlino l’ AfD sarà il tarlo del Bundestag. E così d’ora in avanti i Podemos in Spagna, il Front National e France Insoumise in Francia, il Movimento Cinque Stelle in Italia avranno un alleato in più. Un alleato molto speciale con tutti i requisiti per diventare il leader indiscusso del populismo europeo.