Un gruppo di hacker “professionisti” – o almeno così viene definito dai media, anche se ritengo abbastanza improbabile che codesti giovinastri con codeste bravate ci facciano soldi a palate – pare sia riuscito nell’intentato intento di violare il sito del Pd fiorentino.
Non già il sito della Bank of China o del Nasdaq, ma addirittura quello del Pd all’ombra della cupola del Brunelleschi.
Voi capite che al confronto gli hacker che inquinarono le presidenziali americane sono dei frugoletti, giacché questo pericolosissimo gruppo di pirati informatici che si nasconde dietro la sigla Anon Plus – Cacciato da Google + nel 2011 come Lucifero dal monte di Dio – è riuscito addirittura ad impadronirsi e mettere in rete il numero telefonico di Matteo Renzi di quando era ancora sindaco di Firenze.
E poi secondo fonti dello stesso partito democratico il database conterrebbe nomi di persone non iscritte da tempo, ed anche i loro cognomi ed loro indirizzi!
Voi capite che la nostra comunità democratica tutta potrebbe essere ora soggetta ad ogni tipo di complotto nazifascista o plutogudaico o integralista.
Per fortuna la Polizia postale sta indagando da 24 ore e questo, ammettiamolo, ci conforta tutti. Sono la bellezza di 2.635 nomi divisi per quartiere; pensate il grado di profondità informativo: c’è Campo di Marte, Rifredi, Careggi, Le Piagge, Sn Lorenzo a Greve…