Non c’è niente da fare, proprio non ci arrivano.
Cercano di smontare il provvedimento sui tagli dei vitalizi citando gli 80 euro di Renzi
Ma il problema degli 80 euro non era la cifra (chi ha obiettato che fossero troppo pochi ha completamente mancato il punto), quanto che si trattasse di un bonus e non di una riforma, che fosse un regalo elettorale, e soprattutto che fosse un regalo a una categoria già privilegiata.
Il fatto che servisse a far ripartire la spesa non frega nulla a chi non è un economista.
Un po’ come suona iniquo mantenere i privilegi dei dipendenti pubblici “perché spendono”.
In un mondo di sommersi e salvati, dove c’è gente che è percepita privilegiata e tutelata (lavoratori dipendenti) e gli altri sono abbandonati a se stessi questi gesti hanno un significato profondo.
E’ lo stesso motivo per cui scaturisce l’insofferenza per i migranti (oltre al discorso sulla sicurezza): chi si sente abbandonato percepisce come uno schiaffo il fatto che ci si preoccupi per qualcun altro.
E non importa se l’altro è sfigato come e più di te.
Attenzione: a questo punto qualcuno potrebbe liquidare la questione con “è solo psicologia, la gente è scema e non capisce l’economia”. Ed è il tipico errore che si fa a sinistra.
Prima di tutto le cifre sono molto più complesse di quanto si creda, e facili da manipolare (o semplicemente selezionate e interpretate in maniera da portare avanti la propria tesi.)
E poi la psicologia è importante, e l’economia deve tenerne conto.
Pretendere equità non è “invidia sociale” se parte da problemi reali.
Ed è perfettamente legittimo arrabbiarsi per i privilegi altrui. Facile dire che “devi lottare per avere diritti, non per toglierli agli altri”, ma il mondo è più complesso e non basta scendere in piazza.
Immaginatevi di essere su un treno che improvvisamente si ferma in mezzo al nulla (e con Trenitalia non è difficile immaginarselo). Nessuno vi dice niente, non passa nessun controllore. All’inizio siete seccati per il ritardo, ma a un certo punto la seccatura divent afrustrazione, e cominciano a girare voci incontrollate su una bomba sul treno.
Immaginate invece che il controllore passi a rassicurarvi e vi offranon un caffè, e vi rassicurino sul rimborso dandovi anche istruzioni.
Cambia parecchio, no?
Per questo è importante far ripartire il treno dell’economia, ma anche saper comunicare coi cittadini.
La sinistra al governo ha costantemente ignorato al componente psicologica, e continua a farlo, lasciando il campo libero a chi invece riusciva a dialogare con le fasce di popolazione che non si sentono tutelate.
Il reddito di inclusione, che era un passo in quella direzione, è stato comunicato molto male, e comunque non sarebbe stato abbastanza.
Poco importa se le risposte di Salvini e Di Maio siano sbagliate, se dall’altra parte nessuno ti acsolta