La tematica dell’ambiente è tenuta in considerazione all’Università Tor Vergata di Roma, sempre in prima linea a promuovere iniziative per sensibilizzare le persone. La finalità principale è creare valore a beneficio del territorio mediante la partecipazione dei dipendenti, i quali vengono coinvolti nella pulizia di un’area adiacente al Campus. Oltre a rientrare nella mission dell’Ateneo è un modo per mantenere sempre vivo lo spirito di collaborazione e di squadra e, al contempo, per fornire un prezioso contributo alla comunità e alle associazioni che operano nel territorio. Nell’ultima iniziativa, che si è svolta il 29 novembre 2019 in collaborazione con Legambiente, sono stati coinvolti quaranta volontari dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; la squadra era composta dal personale amministrativo e da studenti del Master Maris, impegnato sui temi della sostenibilità ambientale. Qualche numero dell’iniziativa. Rifiuti raccolti: 488 chilogrammi di cui 390 di indifferenziata, 77 di vetro, 40 di plastica, un materasso, uno spartitraffico, tre lavandini, un water, una sedia, due ombrelli, diverse siringhe. Con Gloria Fiorani, Direttore del Master di II Livello Maris, presso la Facoltà di Economia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, formazione post-laurea di eccellenza sui temi della responsabilità e della rendicontazione sociale, della creazione di valore condiviso e dello sviluppo territoriale sostenibile, in ottica trasversale (Privato, For Profit e Non Profit, e PA) e interdisciplinare, secondo un approccio Triple Bottom Line (sostenibilità economica, ambientale e sociale), in linea con le attuali tendenze in atto a livello internazionale (Agenda 2030) e nazionale (Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile), vogliamo approfondire alcune tematiche sull’ambiente.
Quale significato assume l’ambiente nel XXI secolo?
«In un’epoca di mercati globalizzati, crisi economico-finanziaria in atto, tensioni politiche, terrorismo, continue guerre, immigrazioni incontrollate, incertezza sul futuro, paura del diverso, crescente sentimento di intolleranza, problematiche ambientali e sociali oltre a mutazioni di tipo sociologico, hanno portato anche a mutazioni comportamentali nelle scelte razionali o irrazionali di modelli di riferimento. La generazione presente è ad un punto di non ritorno, si trova davanti a scelte decisive da dover prendere perché ci sia un cambiamento di rotta per un futuro sostenibile da lasciare alle nuove generazioni. Basti pensare, ad esempio, che il rapido e consistente aumento demografico mondiale, iniziato nel XVIV secolo e tuttora in corso, si è accompagnato a un fenomeno di concentrazione della popolazione nelle aree urbane. Il 2007 segna un momento storico, più della metà della popolazione mondiale vive nelle città (si prevede che arriverà al 60% nel 2030). È evidente che gli obiettivi di cambiamento urbano sono oramai centrali nelle dinamiche e politiche nazionali ed internazionali (Agenda 2030, Sustainable Develpment Solution Goals), per un ambiente sostenibile nel quale vivere. I movimenti degli studenti durante i “Friday for Future” e della società civile dei “Saturday For Future” con azioni di consumo responsabile, ma anche le iniziative di rigenerazione urbana come sono il fenomeno che il pensiero critico della società sta cambiando, che chiede un cambio di paradigma del modello capitalista classico, pretendendo nuovi modelli di produzione e consumo responsabili ma soprattuto attività economiche e sociali dove la Pubblica Amministrazione, le Organizzazioni Non Profit, le Business Company, la Società Civile e Accademica, sono tutti attori e protagonisti di uno stesso “spettacolo” che vede l’evolversi dello scenario in cui operano. Questa evoluzione vede nello sviluppo sostenibile un modello necessario di riferimento da attuare al fine della sopravvivenza».
Perché Tor Vergata è molto sensibile all’ecosistema?
«A settembre 2015, le Nazioni Unite hanno adottato formalmente una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030 dell’ONU, che comprende una serie di obiettivi, denominati Sustainable Development Goals (SDGs). Questi rappresentano l’impegno globale più significativo e senza precedenti che i Paesi e le Organizzazioni possono adottare per sradicare povertà, migliorare la qualità della vita delle persone, garantire la sostenibilità ambientale, offrire opportunità educative inclusive e di pari qualità per tutti, costruire partenariati sostenibili. Lo sviluppo sostenibile è un importante obiettivo globale per superare le crisi economiche, ambientali e sociali in molti paesi. L’istruzione superiore può contribuire al cambiamento sociale verso la sostenibilità a livello strategico (vision e mission strategica di lungo periodo), livello tattico (facilitare la cooperazione con diversi stakeholder) e livello operativo (l’istruzione superiore può attuare cambiamenti nei curricula, nella ricerca e nelle Università). In tal senso, accanto alle tradizionali missioni tipiche delle università italiane (educazione e ricerca), le relazioni con istituzioni, aziende e organizzazioni che operano nei territori, stanno divenendo attività di primaria importanza per implementare la logica del cambiamento verso lo sviluppo sostenibile locale (la cosiddetta “Terza Missione”). La mission e vision dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata mira a contribuire all’istruzione e alla formazione delle persone, alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica, organizzativa e sociale necessarie per raggiungere i 17 SDGs, in vista della terza missione. L’università ha più di 30.000 studenti ed è classificata tra le prime 100 del mondo nel 2017 da THE (Times Higher Education) che considera solo le migliori università fondate da meno di 50 anni, e l’Università di “Tor Vergata” è l’unica Università italiana nel “QS Top 50 Under 50”, ossia la classifica delle 50 migliori università del mondo create negli ultimi 50 anni25. Tor Vergata mira ad essere un vero e proprio promotore della sostenibilità territoriale e proprio per questo vuole incrementare la collaborazione con il settore pubblico e privato, organizzazioni del terzo settore e investitori, a livello nazionale e internazionale. A partire dal 2014 è stato promosso un “Piano di Sostenibilità” comprendente le azioni necessarie per ridurre le esternalità negative a lungo termine – con particolare riferimento alle emissioni di gas serra – generate dalle attività dell’Università e da due anni viene pubblicato il Bilancio di Sostenibilità, per rendere partecipi sia cittadini sia comunità accademica dell’impegno dell’Ateneo rispetto alle iniziative di sostenibilità e l’impatto sociale, economico e ambientale che esso genera. Inoltre, da febbraio 2016, in collaborazione con la Fondazione Unipolis, il secondo Ateneo romano ha proposto la creazione dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) con l’intento di accrescere la consapevolezza sull’importanza delle tematiche affrontate nell’Agenda dello sviluppo sostenibile globale 2030. Inoltre, è uno degli Atenei promotori e membro attivo della RUS, Rete Università Sostenibili».
Coinvolgere per conoscere diventa un’operazione culturale per l’Università. Come rispondono i partecipanti a queste iniziative sociali e culturali?
La comunità accademica e i residenti del VI Municipio di Roma, luogo in cui l’Ateneo si sviluppa come campus, è molto attento e partecipe alle varie iniziative promosse dall’Università. L’attività di formazione mista all’azione è stata un successo sia per il risultato raggiunto sia per i partecipanti che si sono sentiti stimolati e coinvolti nel miglioramento dei luoghi abitati. Tali azioni di community vouluntering promuovono non solo comportamenti responsabili ma anche un senso di appartenenza verso l’organizzazione per la quale si lavora e si studia, nel nostro caso, che promuove l’iniziativa, rendendoli orgogliosi di fare parte di dell’organizzazione stessa e del progetto».
I giovani in che modo conoscono l’importanza dell’ambiente e come reagiscono per tutelare questa ricchezza da valorizzare?
«Molte sono le iniziative formative come corsi, master, seminari e workshop ed extra-vormative, laboratori ed eventi vengono promossi nei piani di studio triennali e magistrali. In particolare, i corsi di “CSR e Rendicontazione Sociale”, “Innovazione Sociale e Beni Comuni” del corso Magistrale in Management, del Dipartimento di Management e Diritto della Facoltà di Economia, promuovono da tempo formazione verso i propri studenti in ambito di responsabilità sociale d’impresa, territoriale, innovazione sociale e sostenibilità. Da due anni è presente un master multidisciplinare e multisettoriale, Master Maris- Master di II Livello in Rendicontazione Innovazione e Sostenibilità, sui temi della sostenibilità che attraverso una formazione scientifica e professionale di qualità forma Sustainability Manager per il settore pubblico, privato e terzo settore. Da questo Master molti sono stati i progetti nati ed implementati nelle organizzazione in cui lavorano i Partecipanti, uno tra questi è il progetto “GOCCIA” di Marco Uttaro e Vincenzo Ludovici, due dipendenti dell’Ateneo che hanno frequentato la prima edizione del Master e che come progetto di lavoro finale hanno ideato la sostituzione delle bottigliette di plastica con delle borracce in alluminio in tutto il campus di Tor Vergata. Il progetto è stato fin da subito implementato e accolto con grande entusiasmo dall’Ateno, tanto da inserire anche delle paline d’acqua con filtri, sottolineando ancora una volta quanto l’acqua sia un bene pubblico e di tutti. Dal 2014-2015 in poi, in collaborazione con l’organizzazione non-profit NEXT-Nuova Economia per Tutti ed il sostegno del Comune di Roma / VI Municipio, Regione Lazio e dal 2016 con Coopup e Banca di Credito Cooperativo, è stato attivato dal docente del corso di “CSR e Rendicontazione Sociale”, Prof.ssa Gloria Fiorani, l’attività extra-formativa laboratoriale (3 o 6 CFU) denominata “Laboratori Nuova Economia-Prepararsi al Futuro”, aperto a tutti gli studenti dell’Ateneo e di altre Università romane, che si conclude con un evento Nazionale denominato “Premio Prepararsi al Futuro”, che decreta i tre migliori progetti nati durante gli incontri dei laboratori. L’obiettivo generale dell’attività extra-formativa è quello di promuovere la consapevolezza degli studenti verso un nuovo tipo di responsabilità sociale, incentrata sulle aspettative e le esigenze del loro territorio. La prima edizione dei Laboratori si è conclusa con 2 premi su 3 degli “Oscar della Sostenibilità” (successivamente ha cambiato nome e dalla II edizione dei laboratori prende il nome di “Premio Preparsi al Futuro”) assegnati a due progetti sviluppati dagli studenti dell’Università di Tor Vergata. Mentre, nella seconda edizione sono stati i progetti premiati all’evento conclusivo di NEXT con il “Premio Prepararsi al Futuro” alla presenza del Presidente della Regione Lazio Zingaretti, nella terza edizione del 2017, i 2 progetti promossi da studenti dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” hanno vinto il primo premio uno a livello Nazionale (Love.Olio) e l’altro a livello Regionale (Orto 2.0) come miglior idea sostenibile ed entrambe i progetti sono stati effettivamente implementati dai ragazzi. In particolare, il percorso laboratoraiale ha accompagnato e visto nascere la start up Orto 2.0, dei giovani imprenditori agricoli digitali laureati presso la Facoltà di Economia e molti in “CSR e Rendicontazione Sociale”. La start-up ha messo radici, nel vero senso della parola, presso l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” grazie ad una convenzione con il Dipartimento di Biologia dell’Ateneo, che ha messo a disposizione del terreno per la coltivazione degli orti».
Francesco Fravolini