Ciabbiamo il capitale umano fragile

Proverbio dell’11 dicembre Non puoi aprire un libro senza imparare qualcosa Numero del giorno: 166.000.000 Bambini non registrati alla nascita secondo Unicef Ora mi dovete spiegare, voi cervellon...

Proverbio dell’11 dicembre Non puoi aprire un libro senza imparare qualcosa

Numero del giorno: 166.000.000 Bambini non registrati alla nascita secondo Unicef

Ora mi dovete spiegare, voi cervelloni che sapete tutto, come sia possibile che noi essendo la sesta, settima o magari ottava potenza mondiale, con un pil che lèvati, e per non parlare dei soldi che teniamo nascosti sotto il materasso…

ora dico: com’è possibile che noi, quelli di cui sopra, abbiamo un problema di capitale umano?

Ora mica lo dico io, eh. Lo dice il Cnel, mitologica creatura costituzionale che oggi ha pubblicato un pregevolissimo rapporto sul lavoro in Italia dove si leggono perle come quella secondo la quale l’analisi “mette in luce la fragilità del capitale umano del paese, il vero grande gap dell’Italia”.

La nostra forza lavoro “non è più competitiva rispetto alle stesse categorie di altri Paesi”. E sapete perché? Perché abbiamo “bassi livelli di istruzione terziaria rispetto alla media OCSE, prospettive di occupazione per i laureati tra i 25 ed i 35 anni inferiori a quelle dei diplomati dei corsi di studio professionali di istruzione secondaria superiore”. E soprattutto abbiamo i NEET, i giovani che non studiano e non lavorano, il 28,9% in Italia, quasi il doppio rispetto alla media europea)

Dulcis in fundo, abbiamo un “elevato numero di low skilled”, cioé persone poco qualificate (circa 11 milioni per il 52% uomini, concentrati nelle fasce d’età più avanzata)”. E siccome il totale fa la somma, ecco il meraviglioso risultato: abbiamo un capitale fisico robusto, ma non basta a farci star bene. E adesso sappiamo anche perché: ciabbiamo il capitale umano fragile.

A domani.

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