Ipse DixitAdesso bisogna cambiare passo.

"Caduto l'albero, ognuno corre a far legna”. (Arbore deiecta, quivis ligna colligit). L’albero è caduto al suolo, pesantemente e con gran fragore; cercheremo comunque di non dare credito al pensie...

“Caduto l’albero, ognuno corre a far legna”. (Arbore deiecta, quivis ligna colligit).

L’albero è caduto al suolo, pesantemente e con gran fragore; cercheremo comunque di non dare credito al pensiero di Erasmo da Rotterdam e di non speculare giornalisticamente su una giornata che, molto probabilmente, peserà sino al termine della stagione per un Milan femminile in palese difficoltà.

Non possiamo comunque non analizzarla, seppure serenamente.

Il Milan si presenta dopo la sosta natalizia con un organico molto ridimensionato da infortuni, malattie di stagione ed indisposizioni.

Il Milan di Maurizio Ganz ha perso in casa contro l’Empoli Ladies, ha perso meritatamente con uno score (1-2) che avrebbe anche potuto essere ben più penalizzante.

Detto questo, ripercorriamo questa giornata negativa.

Il Milan si presenta dopo la sosta natalizia con un organico molto ridimensionato da infortuni, malattie di stagione ed indisposizioni. Questo consiglia alla dirigenza tecnica di portare in panchina alcune giovanissime calciatrici, al loro esordio assoluto su un prato di serie A.

Maria Vittoria Nano e Carolina Morleo (entrambe classe 2003) si accomodano in panchina con Ganz. Verena Beka (estremo difensore classe 2004) effettua la rifinitura pre-partita sotto la direzione del preparatore dei portieri Christian Berretta e quindi sale in tribuna.

La loro maglia di gioco, personalizzata con numero e nome, certifica l’avvenuta entrata nel giro delle grandi, le calciatrici monitorate con attenzione da Maurizio Ganz e dal suo staff.

A tal proposito va anche segnalata la lusinghiera convocazione delle calciatrici Beka, Dal Brun, Premoli, Semplici e Sperduto per il raduno della Nazionale Under 16 che si terrà Coverciano dal 12 a 15 gennaio.

A Monza la temperatura è mite ed un bel sole colora un campo da gioco in discrete condizioni.

L’inno ufficiale del Milan (“Rossoneri” di Emis Killa & Saturnino) aiuta il pubblico ad entrare nel giusto clima gara. Il Milan si schiera con la tradizionale divisa rossonera a strisce verticali, l’Empoli con la consueta casacca azzurra.

A centrocampo nel Milan debutto stagionale per Claudia Mauri, classe 1992, maglia numero 88.

I primi quindici minuti sono giocati dalle atlete di Ganz con un buon ritmo e con una discreta baldanza

I primi quindici minuti sono giocati dalle atlete di Ganz con un buon ritmo e con una discreta baldanza; è chiaro che il Milan si aspetta da questa partita tre punti, indispensabili per ipotizzare un sia pur difficile ingaggio con la Juventus capolista. Juventus che nel mentre espugna a Trieste il fortino del Tavagnacco con un lapidario 1-5.

Le premesse per una giornata positiva ci sono tutte; Valentina Bergamaschi spinge bene sulla fascia, la sua omonima Giacinti si muove con una certa disinvoltura e già al minuto 5 Tucceri batte il primo corner per il Milan. Al minuto 23 Vitale potrebbe segnare, ma il portiere dell’Empoli pone rimedio ad una situazione spinosa per la sua difesa.

Un portiere quello empolese (Rachele Baldi, classe 94 – maglia 24) veramente forte, forse in assoluto la migliore atleta vista in quel ruolo in questa stagione.

Mancato il gol con Vitale il Milan piano piano si spegne, consentendo alla squadra ospite, corta ed accorta, di mettere fuori il naso dalla propria metà campo con maggior spavalderia.

Alla mezz’ora la centrocampista Carissimi smista in modo improvvido un pallone e consente al numero 17 ospite – Arianna Acuti – di trovarsi a tu per tu con il portiere Korenciova. Bella parata, risultato per il momento salvaguardato, e campane d’allarme che suonano a martello per tutta la Brianza.

Passano solo cinque minuti e l’Empoli si mangia un gol fatto con la numero 25 Cinotti, che spedisce la sfera alta sopra la traversa; una segnatura più facile da realizzare che da sbagliare.

Mai il fischio che decreta l’intervallo giunse più gradito e necessario.

l’imbarazzo del Milan non scompare nella ripresa

Purtroppo l’imbarazzo del Milan non scompare nella ripresa e l’Empoli (ben conscio della vulnerabilità delle rossonere) non impiega nemmeno dieci minuti per colpire.

Acuti crossa per Cecilia Prugna (numero 7) che sola soletta in area buca la rete del Milan. Sola soletta ma in buona compagnia, visto che sono ben quattro le rossonere in area che le consentono di concludere a rete senza fatica.

Ganz prova a mischiare le carte ed inserisce Refiloe Jane, una delle sue calciatrici più talentuose, quindi la giovane Miriam Longo e Nora Heroum sulla fascia destra.

Jane prova a dare uno scossone alla squadra e lascia partire un tiro dalla lunga distanza che esce non lontano dal palo empolese; per segnare da quella distanza il portiere ospite avrebbe dovuto svenire. Un tentativo davvero velleitario.

Nessun segnale di vita da parte di un Milan confuso e le toscane preparano il colpo di grazia, che servono a freddo al minuto 37 del secondo tempo. E’ sempre Acuti (vera spina nel fianco) a fornire l’assist vincente per il capitano Di Guglielmo che raddoppia. Delirio sulla panchina ospite.

a Milano si vede sempre più lontana la zona Champions

Più con l’orgoglio che con la lucidità (che continua a latitare) le rossonere cercano di salvare la nave ormai semi affondata e limitano il passivo segnando il gol della bandiera con Linda Tucceri Cimini, su assist di Heroum. Ma è una fiammata giunta troppo tardi e lo score non cambierà più.

Ad Empoli tornano tre punti, insperati e pesantissimi mentre a Milano si vede sempre più lontana la zona Champions.

Con serenità ed un pizzico di mestizia possiamo dire che, salvo miracoli, il Milan esce oggi definitivamente dalla lotta scudetto, uno scudetto che la Juventus difficilmente perderà; la formazione di Rita Guarino è indubbiamente la più forte di tutte.

Il Milan non deve mollare perché la qualificazione alla Champions è il vero obiettivo di questa stagione e la classifica inizia a complicarsi, con Roma e Fiorentina che non desiderano altro che lasciarsi dietro una corazzata come quella rossonera.

E’ necessario riprendere immediatamente lucidità e fiducia nei propri mezzi, e trovare rimedio ad una serie di situazioni che non evolvono positivamente con il passare del tempo. Se fossimo avvezzi a giocare con le pagelle (non lo siamo e mai lo saremo) oggi dare un voto positivo sarebbe complicato.

In primis è necessario trovare il sistema per aiutare Valentina Giacinti a finalizzare il gioco della squadra. Chi ha fatto il chierichetto e giocato a pallone in oratorio avrà sentito dire mille volte che non si può “cantare e portare la croce” nel medesimo tempo.

Giacinti imposta a trequarti campo, fa il pendolo dentro e fuori dall’area di rigore avversaria portandosi via sempre almeno due difensori, gioca di sponda con chi scende sulla fascia e prova a finalizzare. Visto che non è Batman – pur avendo grande generosità agonistica – tutto bene non può fare. Quest’oggi, in finale di partita con un Milan alla ricerca del pari, invece di stare in area di rigore come uno squalo bianco affamato, ha persino fatto una rimessa in gioco con le mani da metà campo. Illogico e poco redditizio.

La difesa ha palesato grandi imbarazzi (il primo gol dell’Empoli grida vendetta in cielo) ed il centrocampo diffonde poca luce.

Non c’è da strapparsi le vesti ma bisogna ritrovare orgoglio, convinzione e quella misurata cattiveria che può aiutare ad uscire dai momenti più delicati.

Roma e Pink Bari saranno un test importante per vedere se questo Milan è pronto per la Champions o se deve ulteriormente crescere prima di mettere il naso in Europa. Senza drammi e senza vergogna; Roma non fu costruita in un solo giorno.

Forza Milan, sempre.

MILAN-EMPOLI LADIES 1-2

Milan (4-3-3): Korenčiová; Vitale, Hovland, Fusetti, Tucceri; Mauri, Carissimi (11’st Jane), Čonč (24’st Heroum); Bergamaschi, Giacinti, Žigić (17’st Longo). A disp.: Piazza; Bellucci, Capelli, Kulis, Tamborini. All.: Ganz.

Empoli (4-3-3): Baldi; Prugna, Papaleo (38’st Anghileri), Garnier (42’st De Rita), Hjohlman, Simonetti, Acuti, Giatras, Di Guglielmo, Cinotti, Varriale. A disp.: Lugli, Boglioni, De Vecchis, Ness, Morucci, Cotrer. All. Pistolesi.

Arbitro: Lovison di Padova.

Gol: 8’st Prugna (E), 37’st Di Guglielmo (E), 43’st Tucceri Cimini.

Ammonizioni: 26′ Bergamaschi (M).

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