E’ un primo passo ma l’isolamento del coronavirus ad opera dello Spallanzani riempie di gioia e orgoglio tutto il paese.
La scoperta tutta italiana è un risultato straordinario capace di mettere un primo “oggettivo” tassello di contrasto per la ricostruzione genomica del virus e la conseguente creazione di una cura (ci vorrà del tempo ). L’operazione è un vanto italiano e ci dice tante cose del genio e dell’operosità della sanità nazionale che – al netto di pochi episodi disfunzionali il più delle volte legati all’ambito amministrativo – in fatto squisitamente medico- clinico si conferma sul podio tra le migliori al mondo.
Ma c’è anche una lettura culturale più ampia che dovrebbe far riflettere: nemmeno un anno fa si discuteva scandalosamente se erano necessari i vaccini e si doveva perdere tempo con la demenza no-vax imperversante sui social di fronte alla quale sembrava difficile distinguere tra competenza e cretinaggine, scienza e neo-omeopatia , dati empirici contro scie chimiche o complottismi vari. Bisognava sgomitare – è vista oggi sembra assurdo – se affidarsi ai medici o alle opinioni del primo account che si metteva a parlare di medicina.
Non era difficile – partendo dalla scienza- da che parte stare – ad esempio- se con un Roberto Burioni o con una Eleonora Brigliadori; e tuttavia col cavolo che adesso sotto la minaccia di un virus globale andiamo a chiedere a questi cialtroni un’analisi del tema. A conferma che fare i no-vax col di-dietro degli altri essendo gratuito piace per darsi un tono ma non risolve le cose. E mentre questo universo demente scrive post, allo Spallanzani l’Italia che studia ed è competente lavora discretamente per il mondo.
Orgoglio senza pari.
PS: il ministro Speranza – chiamando tutte le forze politiche- chiede un’azione bipartisan senza polemiche sulla questione. L’unico irreperibile al telefono risulta Salvini, il che dice molte altre considerazioni che lascio ai lettori…