BabeleSigarette elettroniche, il parere di un vero esperto del settore

Per quel che riguarda le sigarette elettroniche, in Italia ci sono più o meno 900 mila svapatori. Tra questi, oltre 4 su 5 erano fumatori di sigarette, e appena 1 su 20 non aveva mai fumato in precedenza.

Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di conoscere Arcangelo Bove di Svapoweb e di scambiare quattro chiacchiere con lui. L’occasione è nata dopo che ho scoperto che Bove ha donato un respiratore all’Ospedale San Pio di Benevento: un ventilatore polmonare che verrà utilizzato per i pazienti affetti da Covid-19 durante la pandemia da coronavirus che sta devastando il mondo. Ecco che cosa ho scoperto dialogando con lui.

Il cancro ai polmoni e il fumo di sigaretta

Nel 2018 in Europa sono stati diagnosticati quasi 4 milioni di nuovi casi di cancro e 1 milione e 900 mila morti: il 12% riguardava tumori ai polmoni. In tutto il mondo, sempre nello stesso anno, sono stati registrati 2 milioni e 100 mila casi di cancro ai polmoni e 1 milione e 800 mila morti. In più del 60% dei casi, la neoplasia polmonare era correlata al fumo di sigaretta. In sintesi, il tumore al polmone rappresenta al momento la prima causa di decesso per neoplasia e il quarto tipo di cancro nella classifica di incidenza. Eppure è ormai noto da tempo quali siano i pericoli connessi al fumo.

La situazione in Italia: allarme per i più giovani

Prendendo in esame i numeri che riguardano la situazione nel nostro Paese, è fumatore più di 1 italiano su 5, per un totale di circa 11 milioni e 600 mila persone. Le donne che fumano sono 4 milioni e mezzo, e in media fanno fuori ogni giorno dalle 10 alle 20 sigarette. Gli uomini che fumano, invece, in tutto sono 7 milioni e 100 mila, e di questi 1 su 4 consuma oltre un pacchetto ogni giorno. Sono i numeri relativi ai più giovani, però, che suscitano allarme tra gli esperti. In effetti, tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni che fumano, più del 50% consuma ogni giorno oltre 10 sigarette, e più del 10% supera addirittura il tetto delle 20 sigarette quotidiane.

Smettere di fumare non è semplice

Riuscire a smettere di fumare, poi, è molto più complicato di quel che si possa pensare: 4 fumatori su 5, tra coloro che hanno provato a dire addio alla sigaretta, hanno fallito il proprio scopo, come rilevato dall’ultimo report sul tema che è stato reso noto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Le sigarette elettroniche

Per quel che riguarda le sigarette elettroniche, in Italia ci sono più o meno 900 mila svapatori. Tra questi, oltre 4 su 5 erano fumatori di sigarette, e appena 1 su 20 non aveva mai fumato in precedenza. Oltre la metà degli svapatori, secondo gli studi compiuti dall’Istituto Superiore della Sanità, crede che la sigaretta elettronica provochi tanti danni quanti le sigarette classiche: un dato che mi ha colpito molto, a dir la verità. Solo un quarto degli svapatori è convinto che comunque le e-cig facciano meno male. Il problema è che, come mi ha spiegato lo stesso Bove, la ricerca scientifica è ancora alle fasi iniziali in questo ambito. Va detto che le sigarette elettroniche che contengono nicotina sono comunque tossiche, sia perché questa sostanza causa assuefazione, sia perché essa aumenta il rischio di problemi cardiaci e del sistema circolatorio.

I sostenitori della sigaretta elettronica

Tuttavia i pareri sulle e-cig sono controversi. Qualche tempo fa, per esempio, sulla rivista Nature è comparso un editoriale del direttore del Consortium for Science, Policy and Outcomes dell’Arizona State University Daniel Sarewitz, in cui lo studioso definiva fandonie le critiche rivolte alle sigarette elettroniche sulla base del principio di precauzione. Una posizione simile in Italia è stata sostenuta da molti nomi di chiara fama: il professor Umberto Veronesi, per esempio, ma anche Umberto Tirelli, dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, e Riccardo Polosa dell’Università di Catania, senza dimenticare Carlo Cipolla, dell’Istituto europeo di Oncologia.

La ricerca sulle e-cig

Da quello che ho compreso, il parere di Sarewitz era molto chiaro: tenendo conto che in futuro il fumo sarà la causa di morte di milioni di persone, per quale motivo ci si dovrebbe concentrare sui potenziali effetti collaterali causati dal vapore delle sigarette elettroniche, che di certo si caratterizzano per un livello di gravità molto meno basso rispetto al fumo delle sigarette classiche? In effetti ogni anno solo in Italia 40mila persone muoiono a causa di un cancro al polmone dovuto al tabacco, mentre in tutto il mondo sono 2 milioni i decessi che hanno questa origine. E poi ci sono i decessi dovuti ad altri tipi di tumore che il fumo può causare; e, ancora, i danni cardiaci, cerebrali e vascolari. Non ho paura nel dire che la sigaretta al giorno d’oggi è una vera e propria calamità sociale, portatrice di dolore, di disabilità, di malattia e di morte.

La sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare?

Non mi è difficile capire per quali motivi le sigarette elettroniche non siano molto ben viste dalle multinazionali del tabacco. Questo non deve, però, indurre le istituzioni che si occupano della salute delle persone a schierarsi contro le e-cig facendo riferimento a rischi potenziali che per il momento non sono ancora stati documentati dal punto di vista scientifico. Esiste una sproporzione evidente tra la certezza di causare un tumore al polmone e l’ipotesi di un rischio collaterale. La sigaretta elettronica, ovviamente se usata senza nicotina, sembra rivelarsi molto efficace dal punto di vista della disassuefazione dal fumo. Insomma, si tratta di un dispositivo che non deve essere criminalizzato, soprattutto sulla base di supposizioni che non sono ancora state confermate.

In breve, come funziona la sigaretta elettronica

Per chi non lo sapesse, in una sigaretta elettronica non c’è il tabacco, in quanto al suo posto è presente una soluzione acquosa che include glicerina vegetale o glicole: tutte e due queste sostanze sono pericolose. Per far sì che la disassuefazione possa essere agevolata, può essere aggiunta nicotina a basse dosi, così che la sostanza non venga assunta per via transdermica o per bocca. Ecco perché la sigaretta elettronica è una valida alleata per la lotta al tumore al polmone. E Arcangelo Bove lo sa bene.