Arrivano li sordi dell’Ue (o di chiunque)

L'Europa gioca al rilancio

Proverbio del 27 maggio Chi vive sobriamente vive come un re

Numero del giorno: 75.100.000.000 Importo annuo pensioni dipendenti pubblici

Tanto tuonò che piovvero, li sordi. La commissione Ue metterà 750 miliardi nel suo Recovery fund, più dei 500 ipotizzati dai tirchi, meno dei mille sognati dai prodighi, in un esercizio di contabilità salomonicamente politica.

Dicono che 500 di questi miliardi saranno aiuti e il resto prestiti. Col che è facile prevedere una robusta stimolazione degli appetiti di molti governanti, a cominciare dai nostri. E infatti il commissario Gentilissimo, o come si chiama, che si occupa di cose economiche in Europa parla subito di “svolta senza precedenti”.

Addirittura all’Italia toccherebbero 172,7 miliardi: 81,807 miliardi di aiuti e 90,9 come prestiti.

Mentre lustro il portafoglio dalla polvere che intanto s’è accumulata dentro, visto che finalmente potrò tornare a riempirlo, mi sollazzo parecchio a leggere di quella genia nostrana che, proprio oggi che arrivano li sordi…

dice che in fondo ce ne possiamo anche infischiare dell’Europa. Mica c’è bisogno che li sordi ce li dia la cattivissima Ue, dice in un impeto di vibrante patriottismo economico. C’è anche il Fmi.

Tranquilli, mica vuole la Troika. Vuole solo che il Fmi emetta nuovi diritti speciale di prelievo, dopo aver letto (?) e sicuramente capito bene (??) un articolo del Financial Times che proponeva una cosa del genere per aiutare i paesi in via di sviluppo, ai quali evidentemente noi apparteniamo.

Mi aspetto che prima della fine della giornata qualcuno ricorderà la nostra perpetua amicizia coi cinesi, che all’occorrenza li sordi ce li potrebbero dare pure loro, ma sennò vanno bene pure gli americani, che ci allattano dai tempi del dopoguerra.

Chiunque siano, i benefattori, per loro vale un’esortazione che ormai è storia.

Poi ve li ridiamo, li sordi. Con calma.

A domani.

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