E’ già iniziato il panico di chi, fra professionisti e consulenti, fatturando meno dell’anno precedente, sta svendendo sul mercato le proprie prestazioni a prezzi di dumping e di chi, usando brand internazionali, sta invadendo qualsiasi settore limitrofo al proprio, inventandosi professionista esperto anche di materie a lui/lei sconosciute.
Il dumping non fa certo bene ne a se stessi, ne ai propri concorrenti; una volta scesi non si risale e non ci si riposiziona, nemmeno finita l’emergenza, su livelli anteriori ad essa. Quindi il dumping distrugge i settori, le discipline e i professionisti coinvolti. Irrimediabile ed irreversibile. Purtroppo nulla si puo’ fare, soprattutto se parliamo di colleghi senior che danno cosi l’esempio al mercato: svendendosi si fa cassa!
Orizzonte a brevissimo termine. Il cancro del nostro sistema economico.
Chi invece si improvvisa altro da cio’ che è sempre stato, simulando competenze non proprie ma supportato da brand internazionali che tanto investono in marketing e, soprattutto, tanto son disposti a celare delle magagne dei propri clienti pur di fatturare, è un male diffuso un po’ dovunque. Negli ultimi anni, frequentemente, alcuni manager e professionisti, si sono spesso coperti l’un l’altro nel fare affari e transazioni non sempre per il bene dell’azienda, spesso solo per consolidare la propria posizione. Uno degli scandali piu’ recenti su alcune società di revisione che “passano”, senza troppo approfondire, bilanci non sempre adamantini, ne è la dimostrazione, cosi come certi head hunter che mettono nelle short list gli amici degli amici, perpetuando una catena di Sant’Antonio di incarichi a qualsiasi cifra, ma di scarsa qualità. Il mercato ne è pieno di questi esempi. E il Paese s’impoversice.
Fenomeni banali, ma diffusi come chi s’improvvisa esperto dell’animo umano senza esserlo, formatore di lunga data senza aver mai fatto un giorno d’aula, coach esperto senza aver mai pensato nemmeno a sviluppare un filo la propria autoconsapevolezza, e cosi’ via sul viale corto e stretto della banalizzazione del merito e della competenza.
Del resto, da che mondo e mondo, le cose piu’ importanti son quelle invisibili all’occhio umano; per capirle ci vuole competenza e indipendenza di pensiero. Proprio perché invisibili queste sono cose di cui tutti pensano poterne dare una propria visione. Senza sapere che toccare un’anima è un atto di rispetto profondo e chi non è preparato, prima o poi diventa letale oltre che per l’altro, anche per se stesso.
Come dice un vecchio proverbio cinese: “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Certo per chi sta fuori dalle logiche competitive, questa resta una magra consolazione.