Le Considerazioni Terminali del Governatore

Nel paese delle meraviglie

Proverbio del 29 maggio Ciò che per il bruco è la fine del mondo, per il mondo è una farfalla

Numero del giorno: 5,3 Calo pil Italia nel primo trimestre 2020

Giornatona, oggi, in Bankitalia, dove è andata in onda la festa annuale delle Considerazioni Finali, le attesissime elucubrazioni del boss che ogni anno si fa la fila per ascoltare di persona, perché se il Governatore non ti invita, sei buono al massimo per il Cronicario.

Quest’anno di coronacoso, fra distanziamenti e mascherine, il parterre era più rado del solito, ma comunque il Governatore non si è fatto parlare dietro e ha tenuto comunque banco un’oretta e mezza. Tanto con la mascherina se sbadigli non si vede.

Ma pure così abbiamo imparato un sacco di cose. Per dire: questo…

ma anche questo…

per non parlare di quest’altro:

Capirete che di tanto in tanto il tono diventava lugubre. Come quando ha ricordato che il debito pubblico aumenterà di 21 punti; che il mercato del lavoro ne uscirà strapazzato, avendo già sulle spalle una marea di giovani che non studiano né lavorano; che abbiamo una popolazione che invecchia e che richiederà un notevole aumento della spesa pubblica, per pensioni e altro in futuro.

Ma lo scoramento veniva abbondantemente compensato dal pensiero che abbiamo un settore manifatturiero flessibile che ha consentito di quasi azzerare il debito estero grazie agli avanzi dei pagamenti; che abbiamo pochi debiti privati e molta ricchezza familiare.

A consuntivo, le esortazioni che vi avranno fatto fischiare le orecchie. Roba tipo che “vi sono però investimenti dai quali non possiamo prescindere, in particolare quelli rivolti all’innovazione nelle attività produttive e al miglioramento dell’ambiente, investimenti che vanno sempre più tra loro integrati”. Oppure che “un ambiente economico rinnovato potrà dare frutti se tutti i protagonisti che lo animano − le imprese e le famiglie, chi studia e chi lavora, gli intermediari finanziari e i risparmiatori − sapranno assumere la piena responsabilità del proprio ruolo”.

Ma mi s’inumidisce la mascherina di lacrime quando sento però che “non si tratta solo di economia”: “Bisognerà riconoscere ed essere aperti a molteplici punti di vista, interessi, esigenze; servirà un confronto ordinato e un dialogo costruttivo tra chi ha competenze diverse, così come tra coloro che hanno responsabilità distinte ma non per questo tra loro indipendenti e distanti”.

E per chi ha dubbi, una rassicurazione: “Ce la faremo”. A patto però di cominciare “dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo; affrontando finalmente le debolezze che
qualche volta non vogliamo vedere. Molti hanno perso la vita, molti piangono i loro cari, molti temono per il proprio lavoro. Nessuno deve perdere la speranza”.

E le Considerazioni terminarono felici e contente.

Buon week end.

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