E(li's)booksSulle Tracce di Kim di Peter Hopkirk

Il Grande Gioco nell’India di Kipling.

Il libro

Questo libro è per tutti gli amanti di Kim, il capolavoro con cui Rudyard Kipling celebrò la vita del subcontinente indiano, il «fardello dell’uomo bianco» imperiale e inglese, il duello fra la Corona e lo Zar nel Grande Gioco, nome reso celebre proprio da lui, per il controllo dell’Asia centrale. Affascinato sin dall’adolescenza da questo strano racconto di un ragazzino orfano e del suo reclutamento nell’Indian Secret Service, Peter Hopkirk ripercorre le tracce di Kim nell’ India di Kipling per vedere quanto di esse rimanga e dove portino. Rispetto a un eroe di finzione si tratterebbe di una ricerca vana, ma Kim è molto più di un romanzo inventato, perché fu ispirato da figure e luoghi reali che rendono impercettibile il confine fra verità e immaginazione. Libro di viaggi e insieme detective story letteraria, il talento di Hopkirk riporta alla luce le ombre di un passato pieno di intrighi e di colpi di scena, combina una sorprendente erudizione con una magnifica qualità di narratore, e ci consegna un’immagine indimenticabile dell’India di ieri, dell’India di sempre.

La mia lettura

Un libro, Sulle tracce di Kim, davvero singolare perché è come se l’autore, Peter Hopkirk ci mostrasse il suo doppio, il Peter Hopkirk appassionato del “Grande Gioco” e il Peter Hopkirk viaggiatore e scrittore.

Devo confessarvi che io ho da piccola avevo amato Kipling ma da grande non sono tornata ad analizzarlo per cui questo libro, Sulle tracce di Kim, mi ha dato l’opportunità di riavvolgere il nastro e colmare una lacuna.

Sulle tracce di Kim, tradotto per la prima volta in italiano, è uno straordinario diario di viaggio che ci fa pensare ad un periodo storico se vogliamo anche “romantico”, l’India è un paese molto complesso che della mentalità britannica del periodo coloniale porta ancora oggi le tracce, Hopkirk è il Kim di questa sua opera, tale e tanto è il coinvolgimento emotivo e la passione che ha messo in questa storia che ci si dimentica del fatto che non sia lui stesso indiano.

Sulle tracce di Kim è anche autobiografia, è “indagine storica” Hopkirk ha letteralmente costruito la sua carriera studiando e scrivendo della lotta imperiale tra L’Inghilterra vittoriana e la Russia zarista per l’egemonia in India e in Asia centrale, questo non è un libro politico, è proprio una dichiarazione d’amore per un autore e un romanzo.

Sulle tracce di Kim parte da Lahore, in Pakistan, prosegue per Simla, Umballa, Delhi e percorre la “Grand Trunk Road”. Hopkirk ha in animo di dimostrare che i personaggi di Kim sono concreti, verosimili perché Kipling si è ispirato a persone reali.

In barba alle ordinanze municipali, era seduto a cavalcioni sul cannone Zam-Zammah che su un basamento di mattoni stava di fronte al vecchio Ajahib-gher, la Casa delle Meraviglie, come gli indigeni chiamano il museo di Lahore…”

Nel capitolo 1 Hopkirk ci ricorda chi era Kim riportando l’incipit di Kipling, racconta tutte le modifiche che l’autore fece al suo romanzo, quanto è cambiato il personaggio, come è arrivato ad essere il Kim che conosciamo.

“Kim, occorre rammentare che venne scritto in un periodo in cui il punto focale del Grande Gioco aveva cominciato a spostarsi dall’Afghanistan al Tibet. In India, o a Whitehall, non era un segreto che i russi fossero interessati al Tibet, poiché il famoso esploratore russo, nonché colonnello dell’esercito zarista, Nikolaj Prževal’kij, aveva fatto due tentativi infruttuosi, insieme alla sua scorta armata di cosacchi, per raggiungere la città santa di Lhasa.”

Il contesto storico viene descritto man mano per consentirci di contestualizzare la storia immaginata nella storia vera, Hopkirk ha preso il libro e capitolo per capitolo lo ha “ricostruito” per far in modo che tutti potessero comprenderlo, sia quelli che non avevano mai letto Kim sia quelli (come me) che lo hanno letto troppo tempo fa per ricordarselo così bene da cogliere il valore di questo libro che lo celebra.

Ho trovato molto appassionante il modo in cui l’autore spiega come ha agito per verificare se i luoghi raccontati da Kipling fossero reali.

Prendiamo il “Lama Rosso”, ve lo ricordate? In Kim sembra provenisse dal monastero di Such-zen “di fronte alle Rocce Dipinte, a quattro mesi di cammino” ma esisteva davvero questo monastero?

L’unica speranza che mi restava per scoprire se Kipling si fosse inventato l’esistenza di quel monastero, e con essa il lama, era di consultare un esperto tibetano. Fortunatamente, avendo scritto un libro sulla penetrazione degli occidentali nel Tibet, Trespassers on the Roof of the World, conoscevo un certo numero di autorità competenti del Paese”

 Bello anche il passo in cui racconta di “Wagah è l’unico posto di confine dell’intera frontiera tra Pakistan e India, e che la popolazione complessiva delle due nazioni è di oltre un miliardo di persone, trovai quel posto di confine sorprendentemente deserto.”, viene voglia di partire, di prendere Sulle tracce di Kim e usarlo come una guida turistica speciale. “[…] avrei voluto visitare il sito del massacro di Amritsar del 1919, dove oggi c’è un santuario dedicato ai 379 morti e 1200 feriti di quel tristemente noto evento seguito all’uccisione di cinque inglesi durante le rivolte in quella che era allora la capitale del Punjab”

 Quanti spunti e quanto è stato stimolante Hopkirk con la sua prosa di viaggiatore navigato.

Io sono riuscita a godermi Sulle tracce di Kim senza riprendere in mano Kim, tuttavia confesso che quando ho finito l’ho prenotato in biblioteca e ho scoperto un altro Kim, quello dell’età adulta, della maturità e credetemi … c’è da perdersi, ho capito cosa ha provato Hopkirk!

Kipling voce narrante sembra essere interessato al motivo per cui Kim è parte del “Grande gioco”, ma Kim partecipa al “Grande gioco” in funzione del gioco stesso… ed è un personaggio dalla personalità incredibilmente carismatica. Che riscoperta miei cari lettori e lettrici.

Complimenti alla rinata casa editrice Settecolori per averci portato in libreria questo gioiello.

 Sulle Tracce di Kim. Il grande gioco nell’India di Kipling di Peter Hopkirk

Edizioni Settecolori
Traduzione di Giuseppe Bernardi
I edizione italiana
Pagine: 282
Rilegatura: Brossura € 26,00

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