Referendum acqua, adesso Vendola vota no sulla tariffa

Referendum acqua, adesso Vendola vota no sulla tariffa

Atto primo: il Nichi Vendola che uno conosce, quello che parla con la «poesia dei fatti» dritto dritto al cuore: «L’acqua è un bene comune dell’umanità, un diritto di tutti, non assoggettabile a logiche di mercato». Applausi.

Intermezzo: il referendum sulla tariffa idrica, per abrogare la remunerazione del 7% del capitale investito, passa a furor di popolo. Altri applausi. (leggi l’intervista sulle conseguenze del voto: «Se vince il sì non ci saranno soldi da investire»)

Atto secondo: il Nichi Vendola che uno non s’aspetta, non poetico ma prosaico, come spesso è la realtà: «È indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia – ha appena detto il presidente della Regione Puglia – Sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe». Cioè: le bollette dell’acqua non caleranno, e si continuerà a pagare quel 7% di remunerazione forfettaria del capitale investito. Come se l’intermezzo di puro lirismo della politica, il referendum, non ci fosse stato. Sorpresi? Tenetevi, le piroette giustificative di Vendola non sono da meno. 

Perché, allora, non si è parlato chiaro e con onestà agli elettori, prima e non dopo? «Nessuno me l’ha chiesto». Secondo il presidente della Puglia, non c’è scelta perché va pagato il prestito obbligazionario da 165 milioni di sterline che scade nel 2018, su cui grava un tasso di interesse del 6,92 per cento: «Quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo».  

Però l’Acquedotto Pugliese s.p.a. fa utili. Eccome se li fa: 37 milioni di euro nel 2010. Come un’impresa privata, anche se è controllata dalla Regione Puglia. Alla conferenza stampa, convocata oggi a Bari la stella polare di Sinistra Ecologia Libertà si è vantato dei risultati con il piglio del chief executive officer (il vero amministratore della società, l’ingegner Ivo Monforte, era comuque presente): «Portiamo un risultato di bilancio che è straordinario, portiamo un risultato di apprezzamento da parte degli attori economici fondamentali che è straordinario». La foglia di fico del dietro-front? «All’indomani del referendum abbiamo immediatamente portato in Consiglio regionale la nostra legge di ripublicizzazione di Acquedotto Pugliese». La poesia sui fatti.

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