Con il caro benzina, i turisti scelgono i prodotti a km zero

Con il caro benzina, i turisti scelgono i prodotti a km zero

Se la benzina costa tanto e il prezzo del trasporto degli alimenti sale, meglio comprare i prodotti locali a chilometri zero. E così i vacanzieri italiani, ma anche stranieri, al Colosseo in miniatura e alle maschere veneziane preferiscono souvenir come le mozzarelle di bufala e le bottiglie di vino. Secondo la Coldiretti, per l’estate 2012 si è speso più di un miliardo tra cantine, stalle e frantoi per acquistare vino, frutta, olio o formaggi direttamente da contadini e produttori negli spacci aziendali, durante le sagre o nei mercati.

«Con la crisi – fa sapere la Coldiretti – più di un italiano su tre ha partecipato quest’estate alle sagre alimentari che rappresentano spesso una occasione privilegiata per conoscere le specialità locali, con un volume d’affari di 350 milioni di euro, scaturito da 17-18 mila eventi sul territorio nazionale, pari a una media di 250 appuntamenti al giorno, cifra che sale a quasi mille nel periodo estivo».

Una opportunità per i vacanzieri italiani, ma anche per quelli stranieri, che possono così garantirsi souvenir esclusivi a buon prezzo. Tra i prodotti più amati dai turisti ci sono la mozzarella di bufala campana, il formaggio Asiago, il pecorino della Sardegna, il prosciutto San Daniele, il vino Barolo del Piemonte, la Fontina della Valle d’ Aosta, il limoncello campano e il Caciocavallo del Molise. E in molti casi la vendita è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”.

«L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore – spiega la confederazione degli imprenditori agricoli – è una occasione per conoscere non solo il prodotto ma anche la storia, la cultura e la tradizione che racchiude dalle parole di chi a contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare, alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale».

Una scelta utile e “appetitosa” che batte, tra gli acquisti nei luoghi di vacanza, anche cartoline, gadget e magliette, comprati da appena il 19 per cento dei turisti. Ancor più snobbati sono i prodotti artigianali come ceramiche, oggetti in legno o in tessuto, scelti da appena il 10 per cento dei turisti. Che possono invece scegliera tra ben 242 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario, 4.671 specialità tradizionali censite dalle regioni e 517 vini a 
denominazione di origine controllata. 
 

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