Controlli mancati su Windjet: Passera licenzi i vertici Enac

Controlli mancati su Windjet: Passera licenzi i vertici Enac

L’aviazione italiana ha battuto un record mondiale con la chiusura di WindJet. È la prima volta che si mette a terra una linea aerea nel pieno della stagione più ricca, con tutti gli aerei pieni e tutti i biglietti venduti alle remunerative tariffe di alta stagione.

Trecentomila passeggeri avevano regolarmente pagato il loro biglietto e dovranno ricomprarlo, sia pure a tariffe “agevolate”. WindJet era da lungo tempo in un mare di debiti. Secondo le norme europee, l’Enac, l’autorità di regolazione tecnica, certificazione e controllo dell’aviazione civile, avrebbe dovuto impedirle da mesi di vendere biglietti, truffando in pratica i suoi clienti.

L’Enac ha mancato gravemente alla sua responsabilità nei confronti di chi vola. È vero che l’imprenditore catanese Antonio Pulvirenti gestiva la linea aerea peggio che se fosse una salumeria e non è stato in grado di esibire i certificati di manutenzione degli aerei in leasing. È vero che Alitalia ha lasciato intendere ai fornitori e a Enac stesso che l’accordo fosse cosa fatta e sembra inimmaginabile che in tanti mesi non avesse già ispezionato i conti e i certificati di manutenzione.

Garantire i passeggeri contro comportamenti illegali o borderline era preciso compito dell’Enac, il cui presidente Vito Riggio si è occupato solo del miserabile risiko delle nostre acciaccate compagnie aeree, pur con tutte le nobili intenzioni di salvare posti di lavoro, l’italianità, eccetera.

A WindJet, già con un piede e mezzo nella fossa, è stato consentito di vendere nuovi biglietti e truffare i passeggeri fino a qualche giorno fa. Ora – è incredibile – invece di toglierle la licenza, l’Enac la fa sospendere per sei mesi, sperando in chissà quale intervento divino che possa resuscitare un cadavere.

Pochi sanno che Enac fece attendere più di un anno Lufthansa Italia prima di concederle la licenza. Ad una delle migliori linee aeree del mondo furono imposte mille e mille vessazioni, facendole perdere un sacco di soldi: dovette dimostrare di saper tecnicamente far volare degli aerei, da zero. Nello stesso modo Enac non concesse mai a Lufthansa una rotta da Milano a destinazioni extra Ue, finché i tedeschi capirono di essere sgraditi e tornarono a casa con i propri aerei. E ora, invece di servire il traffico italiano dall’Italia con dipendenti italiani, lo fanno tenendo ricchezza in Germania. Così si distrusse, probabilmente per sempre, l’ultima possibilità che Malpensa tornasse hub e generasse decine di migliaia di posti di lavoro.

L’allegra gestione delle licenze per favorire gli amici e distruggere i nemici è uno scandalo da anni, ma con WindJet si è passato definitivamente il segno. I vertici dell’Enac si devono dimettere subito, a partire dal presidente Riggio. Se non lo fanno tocca al ministro dei Trasporti Corrado Passera cacciarli su due piedi.

*l’autore è consulente aziendale e blogger su Linkiesta

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