“I dati lo dicono: sulla redistribuzione di ricchezza gli Usa sognano la Svezia”

“I dati lo dicono: sulla redistribuzione di ricchezza gli Usa sognano la Svezia”

Recentemente si sono aperte tante domande e dibattiti sulla disuguaglianza e gli economisti hanno discusso spesso sul livello corretto di equità da avere in una società. Ma io e Mike Norton, professore presso la Harvard Business School, abbiamo deciso di prendere una strada diversa e domandare alle persone quale livello d’inuguaglianza vorrebbero. Ora, ci sono molti modi di porre questa domande e noi ci siamo ispirati al filosofo John Rawls.

Rawls disse che «una società giusta è una società in cui, se si avesse piena conoscenza su di lei, si sarebbe disposti a entrarvi in qualsiasi ambito in modo casuale». Ed è davvero una definizione stupenda.

Lui l’ha definita un velo d’ignoranza, perchè se si è molto ricchi, si vorrebbe probabilmente che i ricchi abbiano molti soldi e i poveri pochi; e se si è poveri, si vorrebbe probabilmente che i poveri abbiano più soldi e i ricchi meno. 

Ma nella definizione di Rawls non si sa dove si finisce, si devono considerare tutte le diverse possibilità e si deve poi pensare a cosa sia bene per la società nel suo complesso.

Incomprensione

Di conseguenza, abbiamo preso la società americana e chiesto a delle persone di immaginarla divisa in cinque gruppi: il 20% più ricco, il successivo 20%, e così via fino al 20% più povero. Prima di tutto, abbiamo chiesto: quanta ricchezza pensate sia concentrata in ognuno di questi gruppi?

Viene fuori che le persone sbagliano la risposta. La realtà è che gli ultimi due gruppi insieme, l’ultimo 40% degli Americani, possiede lo 0,3% della ricchezza; 0,3% è praticamente nulla. Per contro, il 20% più alto possiede all’incirca l’84% della ricchezza.

E le persone non lo capiscono. Non capiscono quanta ricchezza possiedano i più “alti” e quanto poco abbiano i più “bassi”. 

Poi abbiamo spiegato alle persone la definizione di Rawls, il velo d’ignoranza, e l’idea che si potrebbe capitare in qualsiasi ambito sociale. E abbiamo detto: che tipo di società vi piacerebbe creare? Quanto ricca? Come vorreste distribuire le ricchezze?

E viene fuori che le persone creano una società molto più equa di qualunque società sulla terra. Molto più equa della Svezia.

Degustazione alla cieca

In realtà, quando abbiamo fatto questo esperimento in un altro modo e abbiamo mostrato alle persone due distribuzioni di ricchezza, una basata su quella degli Stati Uniti, l’altra su una distribuzione più equa di quella svedese, il 92% degli Americani hanno scelto la distribuzione svedese “migliorata”.

Questo, di conseguenza, mi suggerisce che quando le persone si distaccano dalla propria posizione e dalla situazione attuale e guardano alla società in termini generali, astratti, gli Americani vogliono una società molto più equa.

C’è un’altra cosa più interessante: il 93% dei Democratici scelgono il modello svedese migliorato, contro il 90,5% dei Repubblicani. Diverso, ma non così diverso.

E tutto questo mi fa pensare, com’è possibile che nei nostri studi sembra che le persone vogliano una società più equa e quando si guarda all’ideologia politica così non sembra? E credo che questo sia un po’ come una degustazione di vino alla cieca.

Quando si assaggia un vino e si conoscono etichetta e prezzo, si verrà influenzati da questo. E quando si assaggia un vino alla cieca, non si ha più nulla su cui basarsi e si usano veramente i propri sensi.

Io penso che la stessa cosa accada con le idee sulla società giusta. Quando siamo nel mondo reale, utilizziamo la nostra posizione attuale, la nostra ideologia e le etichette che i politici ci danno, e queste nascondono la realtà e quel che veramente vogliamo.

Ma la definizione di Rawls ci libera davvero da tutto questo, ci permette di focalizzarci su quel che è veramente importante e su come le persone vogliano qualcosa di molto diverso da quel che hanno.

La domanda, ovviamente, è: come far ragionare le persone ad alti livelli in questo modo e come spingerli ad agire per un futuro migliore?

*professore di Behavioural Economics presso la Duke University, Usa

Per la ricerca originale, con i criteri e il campione utilizzati, clicca qua (ma è a pagamento)

(Traduzione a cura di Alessio Mazzucco)

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