Quale dieta scegliere tra Dukan o Tisanoreica? Forse la soluzione è non farla proprio

Quale dieta scegliere tra Dukan o Tisanoreica? Forse la soluzione è non farla proprio

Mediterranea, Dukan o Tisanoreica? Quale dieta scegliere in base a validità scientifica e comprovata attività? Partendo dal presupposto che sarebbe meglio non essere in sovrappeso e non trovarsi con i soliti chili di troppo da dover smaltire, se per caso dovesse capitare una situazione simile, districarsi nella jungla delle diete alla ricerca di quella perfetta e scientificamente valida è un’impresa non da poco. Le più in voga del momento poi sono anche le più discusse, perché fanno perdere chili velocemente senza patire troppo la fame, ma se praticate in maniera scorretta possono causare danni anche seri. Così il dottor Pierre Dukan esperto in nutrizione e ideatore dell’omonima dieta, numero uno in Francia e diffusissima anche in Italia, è stato costretto ad abbandonare l’albo dei medici, per non aver rispettato il codice etico. Gelosia da parte dei colleghi o verità?

La discussione nasce dal fatto che le diete al momento più famose, si basano su un disequilibrio alimentare, dovuto all’assunzione eccessiva di proteine e all’eliminazione di un’intera categoria di alimenti (i carboidrati), che porta alla chetogenesi. Lo zucchero (semplice o complesso dei carboidrati) è il carburante principale delle nostre cellule, che in sua assenza per vivere sono costrette ad attaccare le riserve di grasso per ottenere energia. Questo processo favorisce la formazione di corpi chetonici che, da una parte non fanno sentire la fame e ci aiutano a proseguire con la dieta, ma dall’altra possono essere anche molto dannosi. Inoltre l’elevata quota di grassi fa aumentare il colesterolo, e l’eccesso di proteine nell’organismo affatica i reni e impoverisce le ossa. Senza contare che, sul lungo periodo, anche la povertà in fibre, vitamine e minerali può essere dannosa. Per questo motivo è sconsigliato praticare diete ad alto valore proteico e ridotto apporto di carboidrati per un periodo troppo lungo.

Ma il dubbio rimane. Se praticate con coscienza e per poco tempo le diete iperproteiche fanno male comunque? A discapito di quanto si creda ci sono degli studi scientifici pubblicati su riviste importanti come New England Journal of Medicine (Nejm) e Journal of the American Medical Association (Jama) che hanno confrontato la dieta mediterranea con alcune iperproteiche fra le più famose (come la Atkins), concludendo che la dieta ad alto contenuto proteico e con scarso apporto di carboidrati (che vanno reinseriti gradualmente) può essere una valida alternativa a quella mediterranea. Ognuna, infatti, presenta un effetto fisiologico diverso e la scelta del regime alimentare più adeguato da seguire, deve ricadere su una o sull’altra in base alle preferenze personali e a considerazioni metaboliche, sempre dietro consultazione di un esperto in nutrizione. Lo stesso Andrea Ghiselli dirigente di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran), spiega a Linkiesta che «in realtà una dieta drastica, ipocalorica chetogenica, come le già citate Dukan o Tisanoreica, si possono anche fare, ma per un breve periodo. Giusto il tempo di arrivare al peso desiderato, dopodiché si prosegue con la dieta mediterranea (che rimane sempre quella più indicata e con solidi studi scientifici alle spalle) e attività fisica. L’importante e non proseguire a oltranza perché se no sono guai».

Gli studi scientifici sulla Dukan e la Tisanoreica però scarseggiano ancora, e sui loro effetti si sa ancora poco e niente, e chi prova queste diete ora, fa anche un po’ da cavia. Soprattutto nel caso della Tisanoreica, a base di prodotti brevettati da Gianluca Mech, il cui contenuto è segreto. «Tant’è- spiega Ilaria Demartis biologa nutrizionista- che chiunque si sottoponga alla dieta deve essere strettamente seguito dal medico, probabilmente perché ancora non si conoscono gli effetti sulle varie tipologie di persone e di sicuro non è come seguire un regime alimentare equilibrato e naturale che qualsiasi medico approverebbe anzi consiglierebbe». L’unica lancia da spezzare in suo favore, è che presso l’Università di Padova c’è un laboratorio (il MechLab) che ne sta realmente valutando gli effetti. Il dottor Antonio Paoli professore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, che si occupa del progetto, assicura che «ci sono centinaia di articoli scientifici sulla sicurezza della chetosi fisiologica» e fra quelli prodotti dal suo gruppo di ricerca qualcuno sembra anche scientificamente valido. Certo è ancora presto per affermare che la dieta Tisanoreica non fa male e dovrebbero farla tutti, (anche perché ha un costo davvero eccessivo) però è un inizio.

Insomma se il problema è perdere peso per motivi di salute e in fretta, una dieta a basso dosaggio di carboidrati e iperproteica può essere tenuta in considerazione, perché è veloce ed efficace. Ma raggiunto l’obiettivo ci si ferma. Se i chili da perdere sono pochi, forse invece vale la pena perderli con calma, con l’ausilio dell’attività fisica. La soluzione però secondo Andrea Ghiselli è una altra: «La dieta è la cosa più sbagliata per perdere peso. Bisogna stare attenti prima a cosa si mangia e fare attività fisica tutti i giorni per evitare che il grasso non si depositi e si accumulino chili di troppo. L’importante, anche per la linea, è la prevenzione». Tutte le diete bruciano i grassi ma anche i muscoli e il metabolismo basale scende. Di conseguenza, se prima il nostro fabbisogno giornaliero di calorie era per esempio di 1400 kcal, alla fine della dieta sarà 1300 kcal e dovremmo ingerire una quantità di cibo inferiore per non riprendere i chili persi. E così via all’infinito. In pratica chi decide di mettersi a dieta o lo farà per tutta la vita o è destinato a ingrassare più di prima. A meno che non decida di accompagnare la dieta con un po’ di attività fisica. È questo il trucco: trenta minuti al giorno di corsa, camminata o qualsiasi altro sport, equivalgono a 300 kcal perse ogni giorno e qualche chilo l’anno. Chili che poi non si riprendono una volta aver smesso la dieta, perché l’attività fisica attiva il metabolismo basale.

E la vegetariana? Sul sito sapermangiare.mobi,sempre a cura del dottor Ghiselli, troviamo scritto che «Una dieta vegetariana si può scegliere perché piace di più, oppure per motivi religiosi, morali, ambientali. È bene, però, tenere presente che non è una dieta più sana, anzi. Come testimoniano i nostri denti, il nostro sistema digerente e il nostro metabolismo, ci siamo evoluti per essere onnivori, cioè per mangiare di tutto. Basti pensare che senza vitamina B12, presente prima dell’avvento degli integratori solo negli alimenti di origine animale, non saremmo qui.». Nonostante questo però della carne si può fare a meno, basta variare gli alimenti, soprattutto quelli a contenuto proteico, e ricordarsi di consumare sempre il latte e i suoi derivati. Mentre i vegani sono quelli più a rischio perché il loro regime alimentare manca di alcuni nutrienti essenziali che si trovano quasi esclusivamente nel regno animale, come la vitamina B12, che in questa dieta manca totalmente, la riboflavina e la vitamina A, e alcuni minerali, come ferro, zinco, iodio e calcio. Hanno perciò bisogno di una dieta ben studiata per combinare in maniera corretta gli alimenti o devono ricorrere a integratori alimentari.

La dieta più sana rimane quindi sempre quella mediterranea. Ma non sarà che ognuno tira acqua al suo mulino? Oggi va di moda una dieta domani un’altra e se ha successo tutti la seguono, e i “tradizionalisti” si troveranno con una fetta di clienti in meno. Normale quindi che un po’ di invidia ci sia. Poi si può dire di tutto sul metodo Dukan che mette gamberetti, salse e aspartame ovunque e non usa mai il latte, ma senza studi scientifici che possano provare se una dieta fa male o bene come possiamo giudicare? La scienza è anche questo, mettere tutto in discussione ogni volta, e verificare se un nuovo approccio possa essere valido o meno.

Il problema fondamentale però è un altro. Non sta nella dieta che si decide di praticare per venti o trenta giorni, quanto nell’approccio sbagliato nei confronti dell’alimentazione.Perché non ha senso passare la vita a dieta, qualsiasi essa sia, ma bisogna imparare a mangiare in maniera corretta e ad avere un buon rapporto con il cibo. E iniziare a correre.