Andreessen Horowitz, una delle più famose società di venture capital della Silicon Valley, ha presentato l’elenco dei 16 trends che stanno emergendo nel mondo dell’innovazione. Potremmo definirli come i 16 macro-argomenti su cui i partner della Silicon Valley si ritrovano quotidianamente a discutere, in qualità di investitori in società innovative alla ricerca costante della “Next Big Thing“. Realtà virtuale, Sensorification delle imprese, Machine Learning + Big Data, Full Stack-Startup, Salute digitale, Online marketplaces e Sicurezza sono i primi trend analizzati qui. Ma non sono gli unici a comparire nell’istantanea di inizio anno, ecco la seconda parte:
Bitcoin: Durante il 2015 dovremo aspettarci un aumento significativo del livello di adozione della moneta virtuale, il Bitcoin, anche da parte di soggetti “istituzionali”- suggerisce Balaji Srinivasan, General Partner della società. Non solo le transazioni di moneta stanno aumentando vertiginosamente. Secondo Srinivasan, un numero sempre maggiore di aziende inizieranno a costruire team di lavoro focalizzati sui Bitcoin. “Qual è la tua strategia Bitcoin” inizieremo a sentirci domandare nelle aziende, al pari di domande quali “Qual è la tua social media strategy?”.
Cloud-client computing : Oggi, grazie agli smartphone, abbiamo nelle nostre mani dei processori potentissimi, con capacità di calcolo e di elaborazione ampiamente superiore ai computer fissi di soli dieci anni fa. La storia dell’informatica ha oscillato da modelli di elaborazione centralizzata a quella distribuita e viceversa. Si è partiti con la centralizzazione, dove tutto correva sui mainframes (il sistema centrale) e i terminali erano solo dei semplici display che permettevano di visualizzare informazioni “macinate” e controllate altrove. Si è poi passati a modelli più distribuiti: i database hanno iniziato a viaggiare sul server mentre contemporaneamente CPU e grafica, ad esempio, lavoravano sul client. Per poi passare al web, dove sui display dei nostri telefonini o dei nostri computer vediamo il risultato delle elaborazioni in cloud – ancora una volta, un modello che sembra distribuito ma che è prevalentemente centralizzato. A questo punto perché, si chiede Peter Levine visti i progressi nella capacità di calcolo dei nostri device, alcuni di questi processi non abbandonano la nuvola e non tornano nei display? Di sicuro ci libereremmo, almeno in parte, da forme di “controllo” centralizzato.
Crowdfunding : il crowdfunding è uno strumento di accesso al credito che permette a qualunque progetto di (provare a) raccogliere fondi attraverso piattaforme dedicate. Si parla di miliardi di dollari transati (ne abbiamo parlato qui). Oggi, grazie agli smartphone in tasca, non solo abbiamo accesso alle piattaforme di crowdfunding con estrema semplicità ogni volta che vogliamo, ma abbiamo anche a portata di click tutte le persone che popolano le diverse cerchie della nostra vita – dalla famiglia alla scuola, dal lavoro alla regione nella quale viviamo (Jeff Jordan). Probabilmente non ci sarà da stupirci se inizieremo ad utilizzare il crowdfunding anche per raccogliere fondi per una campagna politica, per un picnic a scuola, per finanziare la nostra luna di miele o per contribuire a pagare per l’intervento chirurgico di un animale domestico.
Internet of Things : Ok, i sensori applicati a tutti i nuovi oggetti in circolazione creeranno un mondo interconnesso. Ma cosa succederà agli oggetti “vecchi”? Se lo chiede Scott Weiss, ipotizzando che l’IoT (acronimo di Internet of things) possa aprire la via anche ad una nuova cultura del “riparare”, quella che è sembra essere andata persa tra i nostri nonni e noi. Il “come” è semplice: applicando dei sensori anche ai vecchi oggetti (in fondo il microonde, dagli anni ’70, non è che sia cambiato poi molto in termini di funzionalità) questi potrebbero diventare “intelligenti” e fornirci informazioni che ne prolungano il loro ciclo di vita.
Online video : Jordan suggerisce che nel mondo dei video online emergeranno nuovi modelli di business oltre a quelli della pubblicità tradizionale. Le piattaforme dovranno trovare strade più creative per generare ricavi, sia attraverso sottoscrizioni a pagamento, micropagamenti, preview esclusive, benefits per la community e altri metodi. Staremo a vedere.
Assicurazione : la logica delle assicurazioni ruota tutta intorno alla distribuzione del rischio. Con i progressi dei software e delle analisi di dati – si chiede Frank Chen – non dovrebbe cambiare drasticamente anche il nostro modo di acquistare e di fare esperienza dei nostri prodotti assicurativi? Il software riscriverà l’intero modo di acquistare e di fare esperienza di questi prodotti – che siano assicurazioni mediche, per la casa, per l’auto o per la vita. Come? Cambiando il modo in cui le assicurazioni valutano il rischio o stabilendo una relazione più duratura tra assicuratore e assicurato, ad esempio. Ancora una volta saranno dati sempre aggiornati e migliori a correrci in soccorso.
DevOps : dall’incontro tra development e operations è ormai in voga da diversi anni un nuovo metodo di sviluppo del software che spinge alla collaborazione, alla comunicazione e all’integrazione del lavoro tra gli sviluppatori di software e i sistemisti. Se entrambi i processi, di sviluppo e di mantenimento dei sistemi su cui vengono installate le applicazioni, iniziano ad essere gestiti insieme, le performance migliorano. DevOps è qualcosa di più di una semplice metodologia. E’ un must-have dei programmatori di oggi. Scott Weiss sembrerebbe suggerire un indispensabile approccio più trasversale e collaborativo allo sviluppo del software.
Fallimento : “L’obiettivo non è fallire velocemente”. Oppure, “l’obiettivo è avere successo nel lungo periodo”. Queste due frasi non indicano la stessa cosa ma rispecchiano due approcci al business totalmente differenti. Marc Andreessen ci invita a riflettere.