Come insegnano i buoni manuali per giornalisti, la notizia va messa all’inizio. E noi di LinkPop la diciamo subito: Emily Ratajkowski non è poi così bella. Eresia, follia, rancore personale? Niente di tutto questo. Semplice osservazione personale, che già per Tucidide era considerata fonte primaria di verità. La fotomodella americana è bella, certo. Ha dei tratti graziosi, si muove con eleganza, assume pose provocanti e sa fare bei sorrisi che sembrano sinceri. È amabile, amabilissima. Ma non è esagerata, non è divina, non è stupenda.
LinkPop ha potuto incontrarla in una sua visita a Milano, presso un negozio del centro. Non scriveremo quale, e per due ragioni: 1) non siamo il loro ufficio stampa surrogato; 2) non sono nemmeno stati in grado di scrivere in modo corretto il nome della loro ospite – che, certo, è piuttosto bizzarro, ma non ci vuole una laurea al Mit. Questo merita di essere detto.
Emily è bassa, molto bassa. Si potrebbe dire minuta, certo, ma LinkPop non si nasconde dietro alle parole. Lo hanno osservato tutti: i fotografi, i giornalisti in sala, anche i bodyguard (“Io mi aspettavo una roba”, “Invece non è poi così…f***”). Del resto, come sanno tutti quelli che anche solo una volta sono finiti sulla sua pagina Facebook personale, non è per la statura che è famosa. No, non è nemmeno per l’impegno politico, su cui si sofferma la sua intervista al Corriere della Sera. È per un altro motivo. Anzi, due.
Per il resto, il suo ritratto si compone di pochi cenni. La fanciulla (fotomodella, un po’attrice, comparsa nei video musicali) si dichiara, da sempre, femminista. È orgogliosa fan di Bernie Sanders, fin dai tempi delle primarie democratiche, e ora è acerrima nemica di Donald Trump. È nata a Londra, ma vive negli Usa. Suo padre è un artista e sua madre insegna letteratura inglese. Ama leggere, soprattutto narrativa contemporanea e racconti brevi. Cosa le piace di più in un uomo? Le spalle. Il suo cellulare è stato hackerato almeno due volte. Per chi fosse interessato, le fotografie dei suoi nudi rubate girano ancora in rete e, chissà perché, sono finiti nei computer di metà della popolazione mondiale.
LinkPop credeva di incontrare una dea, ha trovato una bella ragazza come ce ne sono tante (e anzi, ce ne sono tante anche più belle, anche in Italia, da Pachino a Sacile, a Giulianova). A ben pensarci, se non fosse per i vestiti firmati, il codazzo e le guardie del corpo, potrebbe persino passare inosservata. Potrebbe essere la ragazza di cui ci si accorge dopo qualche minuto, nella stanza. Una bellezza raggiungibile, semplice, comune. A portata di mano. Niente di straordinario. Nulla di che. Banalotta. Chi mai potrebbe perdere tempo dietro a una così? C’è di meglio nella vita. Anche solo leggere un libro, guardare un film, camminare nel parco. Perché focalizzarsi così tanto? Ce ne sono mille di Emily. Milioni. Miliardi. Non è poi così bella.
E comunque, è fidanzata.