È morto a Genova, all’età di 92 anni, il decano dei liberali italiani Alfredo Biondi. L’annuncio della scomparsa è stato dato da fonti di Forza Italia.
Nato a Pisa il 29 giugno del 1928, Biondi fu eletto per al prima volta nel 1968 alla Camera nelle fila del Partito liberarale e tornò a Montecitorio nel 1979, per essere poi riconfermato ininterrottamente come deputato dall’ottava alla quattordicesima legislatura. Nel 1994 aderì a Forza Italia e a Montecitorio per quattro legislature ricoprì l’incarico di vicepresidente dell’Assemblea: dal 1987 al 1994, e poi dal 1996 al 2006.
Nell’82 fu ministro delle Politiche comunitarie nel quinto governo Fanfani e durante il primo esecutivo dell’allora premier Bettino Craxi guidò il minerò dell’Ambiente dal 1983 all’85. Fu nominato ministro della Giustizia nel primo gabinetto presieduto da Silvio Berlusconi e dal 2006 al 2008 fu eletto senatore, mentre la decisione di tornare nelle fila del Partito liberare risale al 2011.
Il suo nome è legato in particolare al cosiddetto “decreto Biondi”, presentato nel luglio del 1994, che aboliva la custodia cautelare per i reati di corruzione e concussione. Il pool di magistrati che indagava sul caso “Mani Pulite” minacciò di dimettersi per protesta contro il decreto, e anche gli alleati di Forza Italia – Lega e Alleanza Nazionale – lo criticarono duramente. Alla fine il decreto venne bocciato dalla Camera il 21 luglio del 1994.
Negli ultimi anni aveva lasciato il centrodestra, contestando la mancanza di dibattito all’interno del Popolo della Libertà, il partito nato nel 2009 per unire Forza Italia e Alleanza Nazionale, e nel 2014 aveva fondato insieme a Renato Altissimo e Carlo Scognamiglio il movimento politico I Liberali.
«Oggi piango la scomparsa del grande amico, prima che del politico Alfredo Biondi. Un autentico liberale, che dopo un brillante percorso ai vertici del Partito Liberale, ha aderito sin dalla sua nascita a Forza Italia, condividendone lo spirito e portandovi il suo bagaglio di idee, valori e l’autorevolezza che lo ha sempre contraddistinto» ha commentato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, su Facebook.