I dati sono miei e li gestisco ioIl Parlamento europeo vieta la pubblicità personalizzata di Facebook e Google

È la notizia più importante di cui non avete mai sentito parlare e un primo passo verso il cambiamento del modello di business dei giganti del web. Gli eurodeputati leghisti sono stati gli unici italiani contrari

Afp

La notizia più importante di cui non avete mai sentito parlare anche perché non compare nelle ricerche sui social si è consumata il 18 giugno a Bruxelles, nelle aule del Parlamento europeo, quando 503 deputati su 701 hanno approvato la mozione proposta dal deputato olandese Paul Tang, del gruppo socialista e democratico, di vietare la pubblicità personalizzata su Internet su cui è incentrato il modello di business di Facebook e Google. I deputati italiani dei vari gruppi hanno votato a favore, tranne quelli della Lega.

Si tratta di un emendamento al rapporto annuale sulla concorrenza, ma soprattutto è la prima presa di posizione ufficiale di un’assemblea democratica contro il modello di business dei giganti del web che sfrutta i dati personali degli utenti per fare ricavi e determina una posizione dominante che cancella la concorrenza, per non parlare dei problemi legati alla manipolazione dell’opinione pubblica e dei processi democratici.