Una riforma radicaleMinneapolis, Il Consiglio della città promette di smantellare la polizia

La maggioranza dei membri ha firmato un documento impegnandosi a togliere fondi all’attuale sistema di sicurezza pubblica e a costituirne uno nuovo, coinvolgendo la comunità

Riformare è impossibile, bisogna ricostruire tutto da capo. Con questo spirito la maggioranza del consiglio comunale di Minneapolis, la città dove l’afroamericano George Floyd è stato ucciso per mano della polizia, ha deciso di smantellare il dipartimento di polizia impegnandosi a creare un nuovo sistema di sicurezza pubblica.

Il sistema attuale non si può riformare, hanno detto i nove membri – il numero necessario per evitare qualsiasi veto da parte del sindaco, Jacob Frey – che hanno firmato, di fronte a centinaia di manifestanti, un documento per dare inizio al processo di taglio dei fondi e ristrutturazione delle forze di polizia della città.

Per gli attivisti che da anni reclamano interventi da parte della politica in questa direzione è una vittoria, riconosce il New York Times. Che ricorda come anche in altre parti degli Stati Uniti si sia chiesto di ripensare dalla radice il sistema della polizia. Nelle manifestazioni degli ultimi giorni uno degli slogan più cantati è «defund the police», cioè “togli i fondi alla polizia”.

Al momento, hanno specificato a Minneapolis, non c’è ancora un piano preciso su che forma dare al nuovo sistema di sicurezza cittadino. Si lavorerà, hanno promesso, coinvolgendo la comunità e guardando a esempi costruttivi di altre zone degli Stati Uniti. «L’obiettivo è quello di riformarlo e di ricostruire insieme a tutta la nostra comunità un nuovo modello di sicurezza pubblica che davvero garantisca la sicurezza di tutti», ha dichiarato la portavoce del Consiglio comunale, Lisa Bender.

Anche a New York si discute di misure simili. Il sindaco Bill de Blasio ha promesso di spostare, entro tre settimane, alcuni finanziamenti finora destinati alle forze dell’ordine verso servizi sociali. Qualcosa sta cambiando.

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