In base alle ultime stime dell’Eurostat, nei prossimi decenni la popolazione dell’Unione europea continuerà a invecchiare. In particolare aumenterà l’indice di dipendenza della vecchiaia, ovvero il rapporto tra il numero di persone anziane (dai 65 anni in su) rispetto al numero di persone in età lavorativa (15-64 anni).
Il rapporto di dipendenza dell’Ue per la vecchiaia dovrebbe essere del 57% nel 2100, quasi il doppio di quello del 2019 (31%). Ciò significa che ci saranno meno di due persone in età lavorativa per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni.
Entro il 2100, in tutti gli Stati membri dell’UE, si prevede che la Polonia avrà il rapporto di dipendenza degli anziani il più alto in Polonia (63%), seguito da Italia, Malta e Finlandia (tutto il 62%) e Croazia (61%).
All’altra estremità della scala, i rapporti più bassi sono previsti a Cipro (52%), Svezia e Repubblica Ceca (entrambi 53%), Germania, Danimarca e Belgio (tutti 54%).