È irragionevole la norma che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo. Lo ha stabilito la Corte costituzionale dopo aver esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno in merito alle disposizioni che precludono l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo introdotte con il primo “Decreto sicurezza” del 2018.
In attesa del deposito della sentenza, la Corte fa sapere che «la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge. Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti».