«Con queste elezioni possiamo cambiare la storia. Combattiamo con convinzione, fiducia e speranza». Sono le parole di Kamala Harris pronunciate alla convention dem dal Chase Center di Wilmington, Pennsylvanya, la città dove vive Joe Biden. Harris ha inoltre detto che «la strada non è facile, ma vi assicuro che affronteremo le sfide con onestà, diremo la verità».
La senatrice ha poi accettato «la nomination per la vicepresidenza», suggellando così il suo intervento. Harris ha ricevuto ufficialmente nella terza serata della convention dem la nomination per la vicepresidenza, facendo la storia come prima donna di origini afroamericane e indiane a ricoprire questa carica.
«Dobbiamo eleggere un presidente che porti qualcosa di diverso, di migliore, e faccia il lavoro importante. Un presidente che ci unisca tutti, afroamericani, bianchi, latinos, asiatici, nativi americani, per conquistare il futuro che vogliamo collettivamente. Dobbiamo eleggere Joe Biden», ha detto la candidata dem alla vicepresidenza nel suo discorso.
«Non c’è alcun vaccino per il razzismo», ha detto ancora, sottolineando che gli Stati Uniti meritano di meglio, ovvero un presidente in grado di unire. «Il fallimento della leadership di Donald Trump è costato vite umane» accusa Harris.
Dello stesso avviso anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, intervenuto prima di Harris. «Speravo che Donald Trump potesse mostrare qualche interesse nel prendere sul serio la carica, che potesse arrivare a sentire il peso dell’ufficio e scoprire qualche riverenza per la democrazia affidata alle sue cure ma non lo ha mai fatto», ha esordito. «Le conseguenze del fallimento del lavoro di Donald Trump sono gravi. 170 mila americani morti, milioni di posti di lavoro persi, i nostri peggiori istinti liberati, la nostra orgogliosa reputazione nel mondo ridotta e le nostre istituzioni democratiche minacciate» ha continuato Obama.
«Donald Trump non ha mostrato alcun interesse nel mettersi al lavoro, nel trovare un terreno comune, nell’usare l’eccezionale potere del suo ufficio per aiutare qualcuno tranne se stesso e i suoi amici. Nessun interesse nel trattare la presidenza come tutto fuorché un altro reality show che può usare per ottenere l’attenzione che desidera» ha affermato ancora l’ex presidente degli Stati Uniti. Ribadendo che «la posta in gioco ora è proprio la democrazia».
Trump non ha resistito a contrattaccare in diretta anche su Twitter, definendo Obama un «presidente orribile» e «corrotto», e chiedendo «perché si è rifiutato di appoggiare “slow Joe” fino alla fine?» e «perché ha cercato di convincerlo a non correre alla Casa Bianca».
Ad accusare duramente il presidente anche Hillary Clinton: «Speravo che Trump sarebbe stato un presidente migliore. Ma, sfortunatamente, è quello che è». «Se verrà rieletto le cose peggioreranno», ha poi ammonito l’ex candidata.