La grande truffaTutti i contatti tra Trump e i servizi russi, confermati dai repubblicani

La Commissione intelligence del Senato di Washington, a maggioranza trumpiana, ha svelato in un rapporto di mille pagine la «grave minaccia di controspionaggio» (e molto altro) costituita dal team elettorale del presidente in frequente contatto con Mosca durante le elezioni del 2016

MANDEL NGAN / AFP

La Commissione di intelligence del Senato americano ha pubblicato il rapporto finale, frutto di un’indagine bipartisan ma a maggioranza trumpiana, sulle interferenze russe nella campagna elettorale del 2016. Secondo la commissione i contatti del presidente della campagna di Trump, Paul Manafort, con i funzionari collegati al Cremlino hanno rappresentato una “grave minaccia di controspionaggio”. Manafort ha coordinato le sue azioni con persone legate al governo russo durante e dopo le elezioni del 2016. Sempre secondo la commissione la Russia ha inoltre approfittato dei membri del team di Trump a causa dell’inesperienza nel governo.

Il rapporto, di quasi mille pagine, supporta ampiamente alcune delle scoperte chiave fatte dall’ex consigliere speciale Robert Mueller e spiega come durante la campagna del 2016 ci sono stati legami più stretti con i servizi di intelligence di Mosca di quanto riportato in precedenza.

Il rapporto afferma anche che l’avvocato russo Natalia Veselnitskaya, che ha incontrato Manafort, il figlio del presidente, Donald Trump Jr., e suo genero Jared Kushner alla Trump Tower nel 2016, aveva “legami significativi” con il Cremlino. Le informazioni che ha offerto loro erano anche “parte di un’operazione di influenza più ampia rivolta agli Stati Uniti che è stata coordinata almeno in parte con elementi del governo russo”, continua il rapporto.

«Un livello molto alto di contatti tra i funzionari di Trump e gli agenti del governo russo, che è una vera minaccia di controspionaggio alle nostre elezioni» ha dichiarato il senatore Mark R. Warner (Partito Democratico). Che ha poi incoraggiato «tutti gli americani a esaminare attentamente le prove documentate della massiccia e senza precedenti campagna di intervento condotta per conto dell’allora candidato Donald Trump dai russi e dai loro agenti e poi giungere alle proprie conclusioni indipendenti».

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