Incertezze di mercato Il 2020 è l’annus horribilis del Non Food

Secondo l’Osservatorio di GS1 Italy gli italiani stanno preferendo il risparmio, frequentando meno i negozi non alimentari e rimandando gli acquisti ritenuti non necessari. Tranne che per l’automedicazione

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Pixabay

Per l’universo italiano del largo consumo non alimentare, il 2019 è stato un anno opaco, di sostanziale stasi del mercato. Il 2020 sta confermando le difficoltà, con previsioni di vendite in calo. E il 2021 si avvicina con un carico di incognite, connesse all’andamento della pandemia e alla situazione economica, ma anche con un ventaglio di potenzialità, legate all’arrivo di innovazioni tecnologiche che dovrebbero rilanciare i consumi in diversi settori. È questo il messaggio che esce dalle oltre 200 pagine dell’Osservatorio Non Food 2020 di GS1 Italy, il più ampio e strutturato report annuale che monitora la struttura e l’evoluzione di 13 comparti – dall’abbigliamento al casalinghi, dai mobili agli elettrodomestici, dal bricolage all’edutainment – grazie all’analisi micro e macro economica svolta da Ref Ricerche, alle previsioni delle vendite per canale e alla ricerca sul punto di vista del consumatore svolte da Metrica/TradeLab.

La peculiarità dell’edizione 2020 dell’Osservatorio Non Food, la numero 18 dalla sua nascita, è che si muove tra passato recente, presente e futuro prossimo: questa analisi dettagliata di tutto quanto di rilevante è accaduto nel mondo del Non Food in Italia nel corso del 2019 rappresenta la base per individuare i fenomeni e le tendenze che si sono confermate (e spesso amplificate) nel 2020, a causa dell’impatto sociale del Coronavirus, e per delineare come sarà il 2021 a partire dalle nuove abitudini di acquisto e di consumo, dal sentiment attuale degli italiani e dalle aspettative dei cittadini nel breve periodo.

2019: UN ANNO POSITIVO PER L’UNIVERSO NON FOOD. MA NON PER TUTTI I SETTORI
Nel 2019, per il quinto anno consecutivo i consumi delle famiglie (dato Istat a valori correnti) hanno registrato una dinamica positiva (+1,0%) ma hanno dimezzato il trend rispetto al 2019. Questo rallentamento conferma come il clima di incertezza abbia inciso ancora in maniera evidente sulle decisioni di spesa delle famiglie, nonostante le dinamiche positive del mercato del lavoro e un’inflazione rimasta su livelli contenuti.

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