Corona EconomyLa battaglia sul futuro del lavoro e la “disoccupazione selettiva”

Nella newsletter di questa settimana: le conseguenze economiche dello smart working, cosa succede in Italia dopo il 15 ottobre, le regole europee in arrivo sul Recovery Plan, i navigator messi a fare data entry, la scomparsa dell’Ilva (e delle altre crisi aziendali), il costo sul Pil delle scuole chiuse e le difficoltà della Generazione C. Ma anche quelli che si sono reinventati durante il lockdown e l’articolo scritto interamente da un robot

(Pixabay)

SMART O NON SMART?
Quello a cui stiamo assistendo è la “battaglia sul futuro del lavoro”, ha scritto l’Economist. C’è chi spinge per l’allungamento dello smart working anche dopo l’emergenza Covid-19, e chi vorrebbe che tutto tornasse come prima. Al momento, l’84% dei francesi è tornato dietro la scrivania, mentre in Gran Bretagna lo ha fatto meno del 40% dei lavoratori. Molto dipende dalla durata del percorso casa-ufficio e dalla disponibilità di mezzi di trasporto. Negli Stati Uniti, invece, in pochi si fidano dei propri datori di lavoro in vista del rientro.

Geografia post Covid Per molti governi, comunque, la tentazione è di riportare le lancette dell’orologio indietro per limitare i danni dell’home working sull’economia delle città. Il lavoro a distanza sta uccidendo “l’economia da ufficio”, scrive Marker. Se la teoria del “moltiplicatore dell’innovazione” di Enrico Moretti si può applicare ai colletti bianchi delle metropoli, la conseguenza potrebbe essere una nuova “geografia del lavoro”. Dai bar ai produttori di stampanti, dai ristoranti ai tassisti, il desiderio è solo uno: che si torni dietro le scrivanie. È la «guerra del panino» – come la chiama Paolo Manfredi – che ha in palio nientemeno che il futuro del capitalismo (David Autor ed Elisabeth Reynolds, componenti della Task Force on the Work of the Future del Mit, intanto hanno già previsto “un declino della centralità economica, e persino della vitalità culturale, delle città”).

A emergenza finita In Italia, salvo proroghe, il 15 ottobre finirà lo stato d’emergenza e nelle aziende andranno stilati piani su misura per lo smart working concordati con i sindacati. Il governo, intanto, si appresta a mettere mano alla legge del 2017: l’ipotesi è di delegare ai contratti nazionali e aziendali la disciplina del lavoro da remoto, con la possibilità di stabilire anche delle quote percentuali. Dopo il 15 ottobre, secondo le stime del ministero del Lavoro, lo smart working potrebbe riguardare tra i 4 e i 5 milioni di lavoratori. Ma, scrive Maurizio Del Conte (“padre” della legge del 2017), «si profila una stretta del legislatore. Così si cavalca la sfiducia e il sospetto verso imprese e lavoratori».

Ps: Il Sole 24 Ore ha pubblicato le dieci cose da sapere per lavorare bene in smart working: come fare a chiederlo, fino a quando si può fare, cosa succede se si è immunodepressi o si hanno figli.

 

PAZIENTE ITALIANO
(Non) abbiamo un piano Dopo che il Ciae ha presentato le “Linee guida per la definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza”, il documento (qui le slide) ora passa al Parlamento. Ma dal governo attendono i paletti precisi di Bruxelles su come attuare gli obiettivi del Next Generation Eu: il documento è atteso per il 15 settembre. Il Corriere intanto ha fatto i conti: le oltre 600 richieste arrivate per il Recovery Fund valgono 677 miliardi, più del triplo dei 209 miliardi che l’Italia potrà ottenere. Bisognerà dire molti «no».

Cosa c’è per il lavoro
 L’obiettivo del governo italiano, indicato nelle linee guida, è di aumentare il tasso di occupazione di dieci punti per arrivare alla media europea. Alla voce “Equità e inclusione sociale” delle slide, si prevedono incentivi all’assunzione delle donne, misure per la parità salariale, sgravi per le assunzioni nel Mezzogiorno e un rafforzamento delle politiche attive. La ministra Catalfo punterebbe almeno a 20-25 miliardi dei fondi.

Cantiere bilancio Tra i tecnici del ministero del Lavoro e dell’Economia si pensa a una decontribuzione triennale per tutte le nuove assunzioni, senza clausole geografiche o anagrafiche. Mentre sulle pensioni la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo starebbe ragionando su una maggiore flessibilità: sul tavolo c’è l’uscita con 41 anni di contributi a prescindere dal livello di anzianità. Il 16 settembre riparte il confronto con i sindacati.

E i navigator? Su richiesta del presidente di Anpal Mimmo Parisi, ai quasi 3mila operatori assunti la scorsa estate è stato chiesto di inserire i dati di oltre 1,5 milioni di imprese sulla nuova piattaforma Moo (Mappa delle opportunità occupazionali), che però fatica a reggere gli accessi e va spesso in crash. E i dati sono quelli delle comunicazioni obbligatorie del 2019, quindi pre Covid (qui per capirci di più sui numeri che riguardano i posti di lavoro creati).

Stagione di rinnovi Ripreso il dialogo tra Confindustria e sindacati con l’incontro del 7 settembre, si allunga però la lista delle imprese “dissidenti”. Campari, Fontanafredda, Citterio, Jde, Italian Tobacco Manufacturing, Gruppo De Cecco e Acqua Sant’Anna hanno comunicato ai sindacati l’adesione al nuovo contratto del settore alimentare, disconosciuto da Confindustria e da Federalimentare.

 

RIENTRO A SCUOLA Parte oggi il primo anno scolastico segnato dal Covid 19, con 60mila cattedre non ancora assegnate. Le regioni che hanno scelto di far suonare la campanella sono solo 12, più la provincia di Trento. L’Ocse intanto ha stimato il potenziale costo economico delle scuole chiuse e del “learning loss” nella futura vita lavorativa degli studenti: in media potrebbero guadagnare il 3% in meno, con ricadute notevoli sul Pil mondiale.

 

CAPITALISMO DI STATO
Azioni nostre Dovrebbero arrivare oggi le offerte per rilevare Borsa Italiana dal London Stock Exchange Group. Intesa Sanpaolo è scesa in campo insieme alla cordata italo-francese composta da Cassa depositi e prestiti ed Euronext. Gli altri concorrenti sono gli svizzeri di Six e Deutsche Borse.

Con calma La nuova Alitalia pubblica, a quanto pare, non sarà operativa prima del 2021. A causa dei ritardi per la costituzione della newco, non ci sono i tempi per partire prima. L’ad designato Fabio Lazzerini ha detto che le alleanze saranno fondamentali, ma al momento non si vede nessun partner all’orizzonte (intanto Alitalia ha cancellato i voli da Malpensa). Niente di fatto, ancora, nemmeno nella trattativa tra Atlantia e Cdp. Per fine mese Atlantia convocherà comunque il cda per la scissione di Aspi. Mentre Cdp non esclude il passo indietro e dai Cinque Stelle si torna a minacciare la revoca della concessione.

Mamma rete La Rai vuole ufficialmente entrare nella partita della rete unica. Il cda ha dato mandato all’ad Fabrizio Salini di partecipare a iniziative e tavoli «a garanzia della neutralità della rete e dello sviluppo delle infrastrutture».

E l’Ilva? È scomparsa dal dibattito pubblico, scrive Marco Bentivogli su Repubblica. Senza dimenticare i 120 tavoli di crisi aperti al Mise.

 

GENERAZIONE C
Lavoro in quarantena Nel secondo trimestre, secondo i dati Istat, a perdere il lavoro in Italia sono stati soprattutto i dipendenti con contratto non superiore a sei mesi (428mila) e i giovani. Tant’è che il tasso di occupazione della fascia 15-34 anni è sceso al 39,1%. Nel 2008 era oltre il 50%. Dario Di Vico ha scritto che si apre la stagione della «disoccupazione selettiva». Negli Stati Uniti, invece, il quadro della disoccupazione sembra migliorare, ma è sempre più offuscato da dati inaffidabili, dice Axios.

Una vita smart? Lontani dalle relazioni d’ufficio e dalle opportunità professionali che nascono dalle interazioni, The Atlantic scrive che i giovani della generazione “work-from-home” stanno pagando enormi costi sociali ed economici. Tra l’ansia da virus e l’isolamento del lavoro da casa, negli Stati Uniti si parla già di una “seconda pandemia” per la salute mentale.

Con mamma e papà Secondo un nuovo studio del Pew Research Center, per la prima volta dalla Grande Depressione il 52% dei giovani americani tra i 18 e i 29 anni è tornato a vivere con i propri genitori.

 

IL LAVORO CHE VERRÀ
Reskilling lockdown Le storie di chi si è (re)inventato un mestiere nella pandemia. Su Morning Future.

Come salvare i ristoranti? La ricostruzione delle attività di ristorazione richiede un nuovo modello di lavoro, scrive il New York Times.

Paura, eh? Il Guardian ha pubblicato un articolo sull’intelligenza artificiale interamente scritto da un robot.

 

PROMEMORIA La settimana si apre con i dati sulla produzione industriale nell’Eurozona. Martedì e mercoledì si riunisce la Fed, con le nuove stime economiche sull’economia Usa. Il 16 settembre arrivano le stime di crescita dei Paesi Ocse con l’Interim Economic Outlook. Proseguono intanto le audizioni sul Recovery Fund: martedì 15 è il turno del ministro Gualtieri. Il 18 settembre è in programma la giornata di mobilitazione nazionale dei sindacati “Ripartire dal lavoro”.

 

Ps: Dal 4 settembre, in edicola a Milano e a Roma, si trova un numero speciale de Linkiesta paper dedicato al referendum sul taglio dei parlamentari. Si può già ordinare qui.

Buona settimana,

Lidia Baratta


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