Meno quattroI democratici forse non hanno più bisogno della coalizione multietnica di Obama per vincere, basta il Centro Anziani Biden

È il momento del grande Risiko, delle jam session di sondaggi, delle narrazioni ansiogene alternate a quelle consolatorie per tenere alta la tensione. Delle mappe da cliccare con le road map verso i 270 voti elettorali. Degli scenari con molte Floride, Stati sul filo, conte riconte e Corte Suprema

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Trump perde centralità
Ieri a Waterford Township, Michigan, Donald Trump ha fatto un comizio particolarmente bello. Ha detto che Joe Biden «sradicherà l’economia». Che Kamala Harris non sa pronunciare correttamente il suo nome. Che il vaccino per il Covid sarà pronto in poche settimane. Si è lamentato di Fox News che è sempre meno trumpiana. Ha preso in giro la personalità mediatica conservatrice Laura Ingraham perché aveva una mascherina. Ha detto di nuovo che con la pandemia «stiamo svoltando. È stata colpa della Cina. Ricordatevelo». Concludendo «penso di essere il candidato di tutti». Lo è stato, in questa campagna.
Ha fatto propaganda per se stesso e contro se stesso, molto. Ora i media titolano apertamente «Trump può vincere solo con la soppressione del voto», anche se fino alla fine non è detto. E nella battaglia finale di Trump, il personaggio Trump perde centralità.

È il momento del grande Risiko, delle jam session di sondaggi, delle narrazioni ansiogene alternate a quelle consolatorie per tenere alta la tensione. Delle mappe da cliccare con le road map verso i 270 voti elettorali. Degli scenari con molte Floride, Stati sul filo, conte riconte e Corte Suprema (in alcuni Stati con governatore e assemblee legislative di partiti diversi, si potrebbero proclamare vincitori sia Trump che Biden). Della saturazione da Trump che sembra colpire molti, al netto dei sostenitori che vanno ai suoi comizi sprezzanti della pandemia (ma si vedono sempre più mascherine anche lì).

Lo strano destino di Hunter Biden
Non deve aver funzionato perché il pubblico ha aspettative troppo alte, ormai. Dopo le vette di QAnon e la cabala di politici e Vip che bevono il sangue dei bambini, un figlio inquieto di politico che accetta consulenze imbarazzanti e usa droghe come fa una discreta percentuale di americani non ha scandalizzato tantissimo. Tanto che, per non imprevedibile eterogenesi dei fini, Hunter Biden è diventato un bad boy della cultura pop non solo americana, e piace abbastanza alle ragazze. E poi, molti dei continui scandali centrati su Hunter si stanno rivelando tarocchi. Oppure non scoppiano perché il documento decisivo viene spedito da Los Angeles a New York da un produttore di Fox News e viene perso nella posta. È successo al conduttore di Fox Tucker Carlson, o almeno è quel che racconta Carlson (non si capisce perché non hanno fatto copie del documento, se c’era; e lo stanno prendendo molto in giro).

Warren vuole il Tesoro
Elizabeth Warren, giurista di Harvard, senatrice del Massachusetts, candidata alle primarie e icona della sinistra articolata e nerd, era nel totoministri per il Tesoro e ora fa sapere di volerlo. Per poter creare quei «grandi cambiamenti strutturali» che proponeva nella sua campagna. La sua nomina nel dipartimento cruciale per l’uscita dalla recessione sarebbe il miglior risultato possibile per i progressisti del partito. Ma renderebbe tristi molti moderati e i bideniani di Wall Street. Che denunciano come Warren potrebbe dare nuove regole al sistema finanziario e agiterebbe il mercato dei bond. Altri notano che se Wall Street continua a dare tanti soldi a Biden nonostante il rischio-Warren, vuol dire che hanno una paura tremenda dei danni da Trump (altri ancora temono che la mossa di Warren è stata uno scatenate l’inferno delle autocandidature, si spera non subito).

Florida Men, Panico a Miami
Da quando si può votare ai seggi oltre che per posta, Trump sembra recuperare. Ogni giorno, gli elettori registrati come democratici sono 40-50 mila meno dei registrati come repubblicani. E i democratici di Miami sono preoccupatissimi. L’affluenza dei loro elettori è più bassa del 2016 a questo punto. E nel 2016 Hillary Clinton aveva vinto a Miami di 29 punti percentuali, perdendo comunque lo Stato. Quelli che votano meno sono i giovani latinx e/o di colore, che nessuno è andato a cercare: la campagna di Biden era contraria al porta a porta e ai troppi per motivi pandemici. E ha impiegato troppo tempo a cambiare idea. E ora spera negli elettori di colore più anziani, la domenica nelle chiese afroamericane ci saranno eventi Souls to the Polls, anime ai seggi, per mandare tutti a votare dopo le celebrazioni.

Per i più giovani arriva oggi Kamala Harris. L’organizzatrice dell’evento, la deputata Frederica Wilson, si è sfogata con Politico con toni da persona esasperata da un partito democratico: «Ho urlato, ho strepitato. Ho corteggiato chiunque» perché qualcuno si occupasse di raggiungere le comunità afroamericane, e chissà come andrà fino a martedì.

Florida Men, la rivolta grigia
E però, se viene meno la Obama Coalition multietnica che lo aveva fatto vincere due volte in Florida, potrebbe venire sostituita da un Centro Anziani Biden: il suo maggior successo è stata la riconquista di quelli come lui, bianchi in età della grande provincia americana. Molti sono registrati come repubblicani, ma tanti dei loro voti potrebbero essere per Biden (lo dicono in molti; e nella Sumter County, che è tutta pensionati bianchi, l’affluenza è la più alta di sempre; e potrebbe essere un segnale del trionfo del trumpismo oppure della gray revolt contro Trump; si dovrebbe sapere nella notte).

Florida Men, storie elettorali
Brent Shore, giudice della Duval County, dove c’è Jacksonville, si è dovuto dimettere dalla commissione elettorale della contea; dove si era distinto per aver vietato agli osservatori di filmare lo spoglio dei voti. Il giornale di Jacksonville, il Florida Times-Union, ha scoperto che il giudice aveva fatto 12 donazioni alla campagna di Trump, e aveva riempito il prato davanti a casa sua di cartelli trumpiani, e perfino in Florida si è creato un conflitto d’interesse. Cinquecento chilometri più giù, nel molto latino South Florida, viene trasmesso uno spot tv in spagnolo firmato Voto Latino, in cui si invita a votare presto. E poi si dice che chiunque può cercare un nome online e vedere se ha votato, ed è stato segnalato per la velata minaccia agli immigrati recenti (le altre notizie su Florida Men e il voto riguardano matti semplici, forse in buona fede).

Florida Women, eroine del voto
L’idolo di questo finale di campagna è una Florida Woman. Ed è giusto perché il presidente uscente si è trasferito nel suo stato e ha fatto danni con il suo maschilismo assurdista. Ed è una donna della Florida con le doglie, che prima di andare in ospedale ha voluto fermarsi al seggio. Il marito ha chiesto la scheda da riempire in auto perché lei non era in grado di uscirne. Gli scrutatori hanno detto che avrebbe potuto votare per posta. Lei ha insistito per votare lì; il che fa pensare sapesse dei rallentamenti ad arte del Postmaster General trumpiano, e che abbia votato Biden (i media la stanno cercando; il tutto sembra una scena di contorno da ridere del finale di un film americano, e forse lo diventerà).

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