Le priorità di BruxellesIl Covid non ha scalfito il Green Deal europeo, anzi

Uno studio realizzato dalla società Utopia sui contenuti social mostra che il sentimento delle istituzioni verso la transizione verde non solo è rimasto positivo, ma è addirittura migliorato dopo la diffusione della pandemia

(Photo by Olivier Matthys / POOL / AFP)

L’11 dicembre 2019 la Commissione Europea svelava il Green Deal che, secondo la presidente Ursula von der Leyen, doveva rappresentare la nuova strategia di crescita dell’Unione, creando lavoro, riducendo l’impatto ambientale e garantendo una transizione equa per tutti. Quasi contemporaneamente in Cina emergevano i primi casi di Covid-19, un virus che in poche settimane avrebbe sconvolto il mondo, costringendo l’Organizzazione mondiale della sanità a dichiarare la pandemia e gli Stati a dover modificare le priorità per fronteggiare una crisi economica e sanitaria senza precedenti.

Il dibattito tra gli Stati membri sulla risposta dell’Unione, incentrato sulla dotazione di un fondo comune per la ripresa e le modalità di finanziamento, ha messo in secondo piano le priorità politiche della Commissione. In particolare, le conseguenze drammatiche della pandemia, certificate dalle previsioni economiche di primavera 2020 pubblicate a maggio, hanno spinto alcune forze politiche – a livello nazionale e sopranazionale – a chiedere a gran voce il rinvio delle misure previste dal Green Deal, dando priorità al rilancio dell’industria a discapito degli obiettivi di sostenibilità e neutralità climatica. La Commissione, dal canto suo, ha sempre difeso la propria strategia di crescita, puntando anzi sulla crisi da Covid-19 come opportunità per un rilancio green delle economie europee.

Ma qual è allora il sentimento generale del decisore europeo nei confronti del Green Deal e come è cambiato dopo la diffusione del coronavirus? A questa domanda, Utopia, società di Public, Media & Legal Affairs, ha provato a rispondere con uno studio dedicato. Tramite l’utilizzo di un algoritmo sviluppato dalla piattaforma di ascolto KPI6, Utopia ha raccolto e analizzato circa 40mila tweet di stakeholder politici selezionati all’interno delle istituzioni nazionali ed europee. Secondo i risultati, il sentimento verso il Green Deal non solo è rimasto generalmente positivo, ma è addirittura migliorato dopo la diffusione del coronavirus.

Se infatti la percentuale di tweet positivi tra l’11 dicembre 2019 e il 28 febbraio 2020 si attestava intorno al 53%, tra il 1 marzo 2020 (data identificata come inizio della crisi Covid-19 in Europa) e il 10 maggio 2020 i pareri favorevoli hanno raggiunto il 68%.

Data la posizione della Commissione come acquisita, lo studio si è concentrato sull’analisi del sentiment verso il Green Deal all’interno del Parlamento europeo e dei principali gruppi politici. Anche qui i risultati ci indicano un riscontro generalmente positivo e in crescita a seguito dello scoppio della pandemia. All’interno della maggioranza parlamentare, ad esempio, si registra un aumento dei sentiment positivo per tutti e tre i partiti, Partito popolare europeo, Socialisti e democratici e Renew Europe. Situazione inversa per il gruppo dei Conservatori e riformisti europei, molto critico sul Green Deal fin dal principio.

Non a caso, cinque giorni dopo la conclusione del periodo preso in esame dallo studio, il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza dei suoi membri una risoluzione sul piano di rilancio dell’Unione Europea, chiedendo alla Commissione di elaborare delle misure di ripresa che dessero priorità agli investimenti nell’ambito del Green Deal. Il 27 maggio, la Commissione ha risposto adottando un pacchetto per il rilancio dell’economia, basato su una nuova proposta di budget europeo e un fondo dedicato alla ripresa, il Next Generation Eu, che verrà impiegato per accelerare la transizione green e digitale dell’Europa.

La crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 non sembra dunque aver scalfito la volontà del decisore europeo di proseguire nell’implementazione del Green Deal, anzi. Dopo quattro giorni di negoziati, la mattina del 21 luglio, il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sulla proposta di piano di rilancio presentata dalla Commissione.

Nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione, il 16 settembre, la presidente Ursula von der Leyen ha ribadito che «sostenibilità» e «digitale» rimangono le linee guida del Recovery Plan. E il Parlamento europeo ha approvato anche la sua posizione sulla proposta di legge climatica europea, chiedendo agli Stati membri uno sforzo maggiore sul taglio delle emissioni.

Il Green Deal continuerà, insomma, a giocare un ruolo da protagonista nel panorama europeo: da strategia per la crescita a strategia per il rilancio.

*EU Corporate Affairs Manager Utopia