Il 78% degli italiani (e il 66% degli europei) chiede che l’Ue abbia più competenze per affrontare l’emergenza sanitaria. E rispetto alla scorsa primavera è aumentata di dieci punta la percezione positiva di Bruxelles. Lo rivela il sondaggio commissionato dal Parlamento europeo per capire le intenzioni dei cittadini europei. Il 50% degli intervistati ritiene che l’incertezza sia ancora lo stato d’animo principale quando si parla dell’impatto economico della pandemia.
La maggioranza degli intervistati europei, il 54%, ritiene che l’Unione dovrebbe disporre di strumenti finanziari più forti per fronteggiare le conseguenze della crisi. La pensa così anche il 64% degli italiani. Oltre tre quarti degli intervistati, il 77%, è d’accordo sul fatto che l’Europa debba finanziare solo gli stati che rispettano lo stato di diritto e i principi democratici. Il dato è molto importante in un momento storico in cui Polonia e Ungheria minacciano di mettere il veto sul prossimo bilancio Ue 2021-2027 se non sarà bocciato il meccanismo per vincolare i fondi europei al rispetto dello stato di diritto.
Secondo questo sondaggio, realizzato dalla società Kantar tra il 25 settembre e il 7 ottobre, intervistando 24.812 partecipanti, in tutti i 27 stati membri, tra i 16 e i 64 anni, la salute pubblica dovrebbe essere la priorità di spesa, seguita dalla ripresa economica e da nuove opportunità per le imprese (42%), dal cambiamento climatico e dalla protezione dell’ambiente (37%) e dal lavoro e welfare (35%).
Sui sentimenti provati durante la seconda ondata della pandemia, gli italiani sono allineati al resto d’Europa. Anche se il 46% degli italiani si sente speranzoso contro il 37% della totalità dei cittadini europei. Gli italiani sono più consapevoli della media europea delle misure messe in campo dall’Europa per il sostegno alla situazione creata dalla pandemia (42% degli intervistati italiani, a fronte di una media europea al 30%)
In tutta Europa, il 39% degli intervistati sostiene che la pandemia abbia già avuto un impatto sul reddito personale. Un ulteriore 27% afferma che si aspetta un impatto simile nel futuro. I giovani e le famiglie con figli sembrano essere i più colpiti dalla crisi: il 64% dei cittadini tra i 16 e i 34 anni ha subito qualche forma di difficoltà finanziaria mentre il 27% degli intervistati con figli ha attinto ai risparmi personali prima del previsto. In cinque stati membri, più della metà degli intervistati dice che la pandemia ha già colpito il reddito personale. Si tratta di Cipro, Grecia, Spagna, Romania e Bulgaria. In Italia la percentuale è del 46%.