L’Italia avrà accesso ad almeno il 13,51% delle 300 milioni di dosi di vaccino Pfizer-Biontec riservati all’Ue (200milioni più un’opzione per altri 100milioni). «La ripartizione delle dosi – spiegano dalla Commissione Ue – avviene sulla base della popolazione di ciascun Stato membro rispetto al totale degli abitanti dell’Ue» e il dato si ricava da fonti Eurostat.
Si tratta di 27,2 milioni di dosi di vaccino Pfizer che andrebbero assegnate all’Italia sulla prima tranche di acquisto che l’Europa sottoscriverà oggi. «Abbiamo concluso i negoziati, il contratto sarà adottato oggi al collegio dei commissari e sarà firmato nei prossimi giorni, alla conclusione delle procedure» spiega la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides.
«Quello sviluppato da BioNTech/Pfizer è il vaccino più promettente finora» assicura invece Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. «È il quarto contratto che firmiamo (dopo quelli con AstraZeneca, Sanofi-Gsk e Johnson & Johnson, ndr) — ha ricordato von der Leyen — e ne arriveranno altri, perché abbiamo bisogno di un ampio portafoglio di vaccini basati su diverse tecnologie. Questa può essere una strada per sconfiggere il coronavirus e tornare alla nostra vita normale. Nel frattempo, però, è importante essere prudenti».
Il vaccino Pfizer, secondo dati intermedi della fase 3, arriva al 90% di efficacia nell’uomo. Un risultato importante che ha dato vita a una caccia alle dosi. Quello di Bruxelles è infatti un accordo fondamentale per non restare fuori dai giochi quando avremo un’arma per fermare Sars-CoV-2.
Fiducioso anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: «Da metà gennaio potranno essere disponibili le prime dosi del vaccino, che ragionevolmente saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione. Ci sono tutti i presupposti perché si veda il punto di svolta».
Anche se l’Italia dovrà farsi trovare pronta. Dal 4 novembre è attivo un gruppo di 15 esperti e coordinato da Gianni Rezza, direttore della Prevenzione al ministero della Salute, la cui mission è organizzare la logistica (trasporto e conservazione) per rifornire tutte le Regioni. Perché il vaccino di BioNTech/Pfizer va tenuto costantemente a 80 gradi sotto zero e per essere protetti (forse) serviranno due dosi, a distanza di alcune settimane.
Quindi, almeno inizialmente, solo 13,5 milioni di italiani beneficeranno dell’accordo firmato. «Quando la sperimentazione sarà terminata con successo avremo a disposizione tante dosi, perché queste sono già in corso di produzione e quindi immediatamente disponibili — sottolinea Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza —. Non occorrerà aspettare altri mesi».