Cugini sovranistiChi è il leader di estrema destra portoghese André Ventura

Il capo del partito Chega è candidato alle prossime elezioni presidenziali nel Paese lusitano, previste per il 24 gennaio. L’ex commentatore sportivo ha proposto un confinamento speciale per i rom, è favorevole alla flat tax e vorrebbe cambiare la Costituzione. «Sarà un piacere lavorare insieme», ha detto Matteo Salvini

Ex commentatore sportivo, in precedenza professore di Diritto, seminarista (anche se per pochi anni) e leader del partito di estrema-destra Chega (Basta), André Ventura è uno dei candidati delle prossime elezioni presidenziali portoghesi, previste per il 24 gennaio. 

Ventura però non è un politico come tutti gli altri. La sua entrata nel 2019 nel Parlamento portoghese è stata accolta dalla maggioranza dei cittadini come una sorpresa (non del tutto gradita): Chega è la prima formazione di estrema destra a sedere nell’organo legislativo portoghese dalla fine della dittatura di António de Oliveira Salazar.

Il partito di Ventura ha ottenuto solo l’1.3 percento dei consensi durante le elezioni legislative di ottobre, ma la popolarità di Chega è cresciuta nel corso degli ultimi mesi. Secondo i sondaggi riportati da diversi media portoghesi, la formazione di estrema destra potrebbe contare sull’8-10 percento degli elettori nella corsa alla presidenza. Un risultato non certo soddisfacente, ma che non scoraggia Ventura, il cui desiderio è arrivare al ballottaggio con Marcelo Rebelo de Sousa, presidente uscente appartenente al Partito Socialdemocratico (Psd) e probabile vincitore delle prossime elezioni. 

Le idee politiche di Ventura
André Ventura ha iniziato la sua carriera politica all’interno del Psd, la formazione di centrodestra portoghese, ma nel 2019 ha deciso di lasciare il partito e di fondarne uno proprio. Come riportato da El País, il leader di Chega credeva che il Psd non fosse in grado di rispondere alle richieste dei cittadini in tema di sicurezza, criminalità, giustizia e immigrazione. Parole d’ordine, quelle di Ventura, che ricordano quelle di altre formazioni di destra in Europa e nelle Americhe. Il leader di Chega, però, rifiuta la definizione di partito di estrema-destra preferendo quella di formazione anti-sistema che si oppone a una classe politica ormai in decadimento e corrotta. 

Di certo, Chega è la forza più conservatrice all’interno del Parlamento e Ventura – come scrive il giornale portoghese VISÃO – ha stretti legami con i movimenti neo-pentacostali del Portogallo, tanto che alcuni pastori avrebbero persino invitato i fedeli a votare per lui. Ventura infatti ha promesso di difendere i valori cristiani e la famiglia formata da uomo e donna, si è espresso contro l’aborto – pur dicendosi contrario a una sua penalizzazione – e ha chiesto l’introduzione della castrazione chimica per chi è condannato per pedofilia. 

Sul fronte economico Ventura si definisce un liberale: ha più volte proposto di privatizzare settori come la sanità e l’istruzione, è a favore dell’introduzione di un flat tax del 15 percento e vorrebbe eliminare il Reddito da inserimento sociale (Rsi), un sostegno economico fornito dallo Stato a chi si trova in difficoltà. Ventura, tra l’altro, non fa mistero del suo desiderio di cambiare la Costituzione portoghese, entrata in vigore con la fine della dittatura: come da lui stesso dichiarato in un’intervista al canale TVI21, il presidente dovrebbe avere maggiori poteri, soprattutto nella scelta dei ministri.  

Ad aver destato maggiore preoccupazione, tuttavia, sono le sue posizioni contro migranti e rom. Ventura, come riporta The Portugal News, è stato multato dalla Commissione per l’Uguaglianza e contro la discriminazione razziale per aver discriminato la comunità gitana residente in Portogallo. Di recente, è anche arrivato a proporre un «confinamento speciale» per i rom, che a suo parere non rispettano le regole di prevenzione imposte per far fronte alla pandemia da coronavirus. 

Un’Europa da riformare
La battaglia di Ventura contro l’immigrazione è strettamente legata all’idea che il candidato presidente ha dell’Europa. Secondo il leader di Chega, «non possiamo accogliere tutte le barche che arrivano sulle coste europee» ed è necessario difendere le identità nazionali degli Stati membri. «L’Ue è degli europei, di chi lavora e paga le tasse e non di chi arriva in Europa e approfitta dei sistemi di assistenza sociale», ha affermato Ventura durante la campagna elettorale. 

A livello europeo, il candidato di estrema destra si colloca all’interno del partito Identità e Democrazia, di cui fanno parte anche la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement national di Marine Le Pen. Non è un caso che entrambi i leader abbiano fatto propaganda in favore di Ventura, lodandone il suo ingresso in Parlamento e vedendo in lui un alleato in più nel processo di revisione dell’Europa. Come scritto su Twitter dallo stesso Salvini, tra i due leader ci sarebbe «sintonia su lavoro, pensioni, immigrazione, sicurezza, difesa dell’Europa all’estremismo islamico. Sarà un piacere lavorare insieme».

Tuttavia Ventura è a suo modo un sostenitore dell’Unione, dalla quale non ha alcuna intenzione di uscire a patto che l’identità portoghese e lo Stato-nazione siano sempre rispettati e tutelati all’interno del quadro europeo. Inoltre, secondo il leader di Chega, l’Ue deve rafforzarsi sotto il profilo economico e militare, ma è prima di tutto necessario istituire regole comuni «che non sanzionino il Portogallo per deficit eccessivo mentre lo stesso comportamento viene perdonato alla Francia». 

Le elezioni
Ventura, come detto, aspira ad andare al ballottaggio e a rendere il suo partito il terzo più votato in Portogallo, ma secondo i sondaggi, il presidente uscente, il socialdemocratico Marcelo Rebelo de Sousa dovrebbe vincere facilmente le prossime elezioni con un netto distacco rispetto agli avversari. Le posizioni espressa da Chega sono eccessivamente conservatrici per l’elettorato portoghese attuale, anche se la sua crescita rispetto alle passate elezioni legislative è un segnale da non ignorare.

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