L’Italia ha bisogno di un governo di «alto profilo» che metta al centro le competenze e restituisca un significato importante alle parole “valore” e “lavoro”. Un governo in grado di dare al Paese risposte concrete e all’altezza della situazione. Dopo questa affermazione, anche a mia figlia che fa la quinta elementare sorgerebbe spontanea una considerazione: «Fino a oggi quindi non abbiamo avuto un governo in grado di fare tutto ciò?». La risposta, purtroppo, è no.
Adesso però, con Mario Draghi, abbiamo l’occasione di formare un governo di «alto profilo» in grado di dettare le regole fondamentali in vista anche delle elezioni del 2023.
Il nostro Paese sta attraversando un momento delicatissimo. La pandemia è lontana dall’essere sotto controllo e la crisi economica e l’incertezza che ha portato con sé devono essere gestite da persone preparate e dotate della capacità, oggi preziosa più che mai, di guardare al futuro.
Se vogliamo ripartire e offrire ai nostri ragazzi delle reali opportunità di crescita, questa capacità di visione servirà a regolare tutti gli ambiti della nostra vita sociale ed economica e in particolare quello su cui l’Italia si fonda e che io conosco meglio: il lavoro. Da troppo tempo ci troviamo incastrati in una situazione di limbo, in cui le uniche azioni intraprese sono andate nella direzione di un parziale tamponamento dei danni senza alcuna progettualità futura.
Sono più volte rimasto interdetto che si continui a parlare di occupazione, quando il concetto veramente centrale per il futuro del lavoro è l’occupabilità, ossia la capacità di ciascun lavoratore di trovare facilmente un’occupazione sul mercato, che va di pari passo con formazione continua, upskilling e reskilling, le uniche modalità per rimanere al passo con un mondo del lavoro che cambia più in fretta del naturale ricambio generazionale.
Sono convinto che nelle scelte di Draghi prevarranno termini come autorevolezza, conoscenza, preparazione, buon senso. Sono convinto che i migliori ministri per un governo di «alto profilo» siano tutti coloro che non hanno bisogno di candidarsi per mettersi in mostra, per attaccare, per mantenere a tutti i costi una promessa irrealizzabile. L’Italia merita di essere rappresentata da chi incarna i suoi valori di eccellenza, eleganza, creatività, genialità, bellezza. E sono convinto che esistano tanti italiani riconosciuti oggettivamente per quello che hanno fatto e per quello che continuano a costruire per il futuro del Paese e del settore che rappresentano.
Spero che il nuovo governo arrivi al termine naturale della legislatura, ma anche se fosse a tempo, per preparare il Recovery Plan e far partire la crescita, in modo da indicare la giusta direzione e traghettare le nuove generazioni verso un futuro diverso, fatto di sapere, conoscenze, merito, diritto, educazione. Io sarei disposto a chiedere alla mia azienda di concedermi un po’ di tempo per aiutare il Paese a costruire le basi per un mercato del lavoro efficace e moderno. E sono convinto che tanti colleghi, appassionati e riconosciuti per la loro competenza, sarebbero pronti come me a dare una mano per costruire il domani della nostra Italia.
*Country Manager Italia del Gruppo Adecco