Le vie delle signoreIl Papa nomina la prima donna con diritto di voto al Sinodo

La scelta di Natalie Becquart, suora dell’Istituto La Xavière di spiritualità ignaziana, è storica ma non così sorprendente. Da anni il Pontefice argentino identifica quello della sinodalità come «il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio»

«Esorto tutti, autorità pubbliche e società civile, a supportare le vittime della violenza nella famiglia: sappiamo purtroppo che sono le donne, sovente insieme ai loro figli, a pagare il prezzo più alto». È questo il solo riferimento esplicito, e di peso, alle donne – anche se non ne mancano indirettamente in relazione alle diverse  forme di sfruttamento e alla tratta delle persone – che Papa Francesco ha fatto nel discorso di ieri al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Discorso che, muovendosi sul duplice binario della fraternità e dell’umanesimi integrale quale antidoto unico alle crisi contemporanee (sanitaria, politica, ambientale, economico-sociale e, soprattutto dei rapporti umani), può definirsi, senza tema di smentita, come uno dei più completi e politicamente importanti degli ultimi anni. 

E alla testimonianza di una donna, l’ex schiava sudanese Bakhita poi divenuta religiosa canossiana e canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2000, si è richiamato sempre ieri Bergoglio per invitare «a mettere al centro le persone trafficate, le loro famiglie, le loro comunità» nel video messaggio per la 7° Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta delle persone 

Ma il vero segnale di attenzione alle donne e di rinnovamento bergogliano al femminile, sia pur a piccoli passi, è giunto il 6 febbraio con la nomina di Nathalie Becquart a sottosegretaria della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi. Si tratta infatti di un’assoluta novità da quando un tale organismo permanente fu istituito da Paolo VI (15 settembre 1965). Ma anche di un messaggio chiaro e inequivocabile da parte di Francesco: da anni il Papa argentino identifica quello della sinodalità come «il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio» e, non a caso, sul tema della sinodalità della Chiesa ha indetto per il 2022 la XVI° Assemblea generale del Sinodo dei vescovi.

La nomina di suor Becquart, notificata insieme con quella dell’agostiniano Luis Marín de San Martín (ulteriore novità perché è la prima volta che la Segreteria del Sinodo ha due sottosegretari), risponde infatti – come dichiarato dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi – alla chiara volontà del Papa, «che ha, più volte, sottolineato l’importanza che le donne siano maggiormente coinvolte nei processi di discernimento e di decisione ecclesiali; e già negli ultimi Sinodi il numero di donne partecipanti come esperte o uditrici è aumentato».

Una scelta quanto mai indovinata quella di Natalie Becquart, suora dell’Istituto La Xavière di spiritualità ignaziana, fondato cent’anni fa a Marsiglia da Claire Monestès.

Nata a Fointenblaeu nel 1969, si è diplomata all’École des Hautes Études commerciales di Parigi nel 1992 ed è entrata 1995 tra le Xavières nel 1995 dopo un anno di volontariato in Libano e due anni di esperienza professionale come consulente di marketing e comunicazione. Ha studiato filosofia e teologia al Centre Sèvres – Facultés Jésuites e sociologia all’École des Hautes Études en Sciences sociales (Ehess) a Parigi, conseguendo poi la licenza in Ecclesiologia con una tesi sulla sinodalità presso il Boston College School of Theology and Ministry. 

Diversi gli incarichi ricoperti nell’ambito del marketing e nella formazione dei giovani: direttrice spirituale della Rete della Gioventù ignaziana, coordinatrice nazionale del Programma di scoutismo per i giovani delle zone urbane e direttrice del Servizio nazionale per l’Evangelizzazione dei giovani e per le Vocazioni (Snejv) in seno alla Conferenza episcopale fancese (2012-2018). Dal 2015 al 2018 è stata inoltre membro del  Consiglio episcopale della diocesi di Nanterre su designazione del vescovo Michel Aupetit.

Autrice di numerose pubblicazioni, suor Nathalie Becquart è stata particolarmente impegnata nella preparazione del Sinodo su giovani, fede e discernimento vocazionale sia in Francia sia in Vaticano. Al di là del Tevere ha svolto il ruolo di coordinatrice generale del pre-sinodo nel marzo 2018 e di uditrice al Sinodo sui giovani nell’ottobre 2018. Nel maggio 2019 è stata nominata da Papa Francesco consultrice della Segreteria Generale del Sinodo dei vescovi.

Ma la nomina della Xavière segna anche un ulteriore passo in avanti verso l’ottenimento di quanto chiesto ripetutamente da uditrici e consultrici: il riconoscimento alle donne del diritto di voto al Sinodo, di cui suor Becquart gode in virtù dell’incarico di sottosegretaria. È da capire se un tale diritto sarà esteso ad altre donne, che parteciperanno al Sinodo del 2022 ma è indubitabile che la strada è stata aperta.

Il tema fu dibattuto il 7 novembre scorso tra il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, e la sociologa Paola Lazzarini, fondatrice di Donne per la Chiesa, durante il Festival de Linkiesta. In quell’occasione il porporato «Il Papa sta insistendo molto sulla sinodalità come esercizio del nostro camminare insieme. Credo che si troveranno dei meccanismi per cui chiunque partecipa al Sinodo abbia poi piena responsabilità di esprimere il proprio pensiero anche con i voti». 

A distanza di mesi Paola Lazzarini, che al Festival aveva insistito sull’inaccettabilità di una tale limitazione per le sole donne, dichiara oggi a Linkiesta: «Sono molto felice della notizia della nomina di suor Nathalie Becquart a sottosegretaria del Sinodo dei vescovi e anche più del fatto che le verrà riconosciuto il diritto di votare il documento finale della prossima Assemblea generale. È dall’ottobre del 2018 che il nostro gruppo, insieme a tante altre donne di tutto il mondo, si spende per portare alla luce la profonda incongruenza di una partecipazione femminile ai sinodi che non preveda il diritto di voto. Sapere che suor Nathalie voterà ci riempie di speranza, direi che ci fa sentire ascoltate! Ora attendiamo notizie certe rispetto all’allargamento di questo diritto a tutte le donne che parteciperanno. Vorrei però che fosse chiaro che non si tratta di un passo avanti per le donne, ma per tutta la Chiesa. Quella Chiesa sinodale di cui Papa Francesco non si stanca di parlare e che noi donne vogliamo aiutarlo a costruire».

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