Ciumbia!Perché Milano è la grande Milano

I centouno motivi per cui è la città più cool d’Italia

  1. Perché, grazie a Maurizio Cattelan, abbiamo le opere d’arte anche sui muri della piscina comunale. Si chiama Be Water ed è un’installazione site specific alla Cozzi, un gigantesco murale di una donna immersa nell’acqua, ideata con l’artista e fotografo Pierpaolo Ferrari per Toilet Paper.
  2. Perché qui c’è la michetta, il pane dalla forma più design del mondo. Anche se ormai fatichiamo a trovarla in panetteria.
  3. Per cena possiamo andare ovunque nel mondo: qui c’è una quantità infinita di locali dove mangiare cibo di altri Paesi.
  4. La Scala è il teatro. Sontuoso dentro, elegante e rigoroso fuori. Con le maestranze più abili e i cantieri più imponenti, la scuola di formazione migliore e gli interpreti più prestigiosi.
  5. Perché in un’ora siamo su tutti i laghi più belli d’Italia: Como, Iseo, Maggiore, Garda, Orta. Si fa coda solo per uscire da Milano: perché l’odiata tangenziale è comunque la più trafficata.
  6. Perché qui ci sono le sedi degli editori e dei distributori più importanti, qui si fanno i giochi dell’editoria. Qui si decide se quello che scrivi ha un senso, e se venderà.
  7. Perché abbiamo le reliquie dei Re Magi nella Basilica di Sant’Eustorgio.
  8. È nato il Campari, vuoi mettere? E lo si può degustare nel salotto buono della città, con vista sul Duomo, in un locale liberty strepitoso.
  9. Perché abbiamo Piazza Affari dove ha sede il palazzo della Borsa, ma per dire che siamo superiori a questo sfoggio di ricchezza ci abbiamo piazzato “Il dito” davanti.
  10. Perché in un pomeriggio puoi arrivare in mezza Europa: Svizzera, Francia, Slovenia, Austria sono a un passo.
  11. Perché i mezzi sono tanti, funzionano e soprattutto sono puntualissimi. Per questo se scendete le scale della metro e sentire lo sferragliare del treno verrete travolti dai milanesi che corrono anche se non hanno fretta.
  12. Perché a Milano ti puoi vestire come vuoi, perché nessuno saprà mai se il tuo outfit è la creazione di un giovane couturier o il pigiama della sera prima. E nessuno ti giudicherà per questo. Se hai una Jackie 1961 al polso, ovviamente.
  13. Perché il risotto all’onda lo mangi solo qui: l’abbiamo inventato noi nel Rinascimento e negli anni ’80, quando stava per essere dimenticato, gli abbiamo messo sopra una foglia d’oro. Uno dei piatti che ha fatto la fortuna di Gualtiero Marchesi, primo chef italiano a ottenere le tre stelle Michelin, ovviamente a Milano in via Bonvesin de la Riva.
  14. Perché abbiamo i Navigli, e i bar sui Navigli, e i cocktail sui Navigli e la movida sui Navigli. E ogni tanto c’è anche l’acqua, nei Navigli.
  15. Perché digeriamo meglio di tutti con il Fernet Branca proprio in città, che con la sua torre Branca realizzata nel 1933 dall’acciaieria Dalmine su progetto di Gio Ponti regala una delle viste più alte sulla città. Se c’è vento, regala anche una certa inquietudine.
  16. Perché ci siamo presi un salame e lo abbiamo fatto nostro: il salame Milano, buono con il pane.
  17. Perché in enoteca trovate un ex calciatore a servirvi un calice di Cannonau (Il gusto di Virdis)
  18. Perché siamo milanesi imbruttiti. Una tipologia autoctona solo entro 10km dal centro, che fa sorridere tutta Italia.
  19. Perché L’Ultima Cena è qui, insieme alle code di giapponesi che tengono compagnia e alle visite guidate e scaglionate, ridotte e rapide.
  20. Perché solo qui vedi le mamme col Cayenne a prendere il figlio a scuola.
  21. Perché nostro è il dolce più amato e celebrato al mondo, il panettone, re del Natale. Forma sobria e interno raffinato, nessuna ridondanza, tanta sostanza.
  22. Perché al Parco delle Basiliche, spazio verde fatto di olmi, platani e faggi e bordato da un roseto c’è San Lazzaro, protettore dei sofferenti, proprio dove si tenevano le esecuzioni capitali dei malfattori della città. Perché siamo misericordiosi, ma se sbagli non ti perdoniamo.
  23. Perché Paolo Sarpi è la Chinatown più gustosa ed estesa d’Italia, dove mangiare come a Shanghai e scoprire che i piedini di maiale e le zampe di gallina sono un ottimo street food.
  24. Perché ci sono gli Omenoni, non delle semplici colonne a reggere il peso del Palazzo Leoni Calchi. Sono la rappresentazione delle famiglie dei barbari sconfitti. Sempre perché quando ci fanno innervosire, non le mandiamo a dire.
  25. Perché c’è il primo hotel con 7 stelle certificato al mondo. Perché nonostante la percentuale di 5 stelle lusso in città, avevamo voglia di qualcosa di più esclusivo. Ma che sia discreto, incastonato nella Galleria Vittorio Emanuele e con accessi riservati così che sia inaccessibile ai più. Non solo per il prezzo.
  26. Perché c’è la più estesa rete di lavoratori digitali del Paese. Le mamme dei milanesi ignorano per la maggior parte la professione dei figli. Qui se non sei digital o social qualcosa hai sbagliato città. E più la tua job description è criptica, più lo stipendio sarà adeguato alla complessità. Che cosa fai esattamente, si fa fatica a spiegare e a volte non l’hai capito nemmeno tu.
  27. Perché il Circolo filologico milanese, per i milanesi “Il filologico” è la prima associazione culturale della città, una delle prime in Italia, che promuove lo studio delle lingue e delle civiltà straniere. Vocazione internazionale since 1872.
  28. Perché facciamo visite guidate anche per andare al cimitero, al Monumentale, e abbiamo guide preparatissime che fanno parte di una associazione culturale che vi accompagnano tra le tombe.
  29. Perché solo a Milano un cantante lirico giapponese può vendere macchine fotografiche. Succede da New old camera.
  30. Perché la statua della libertà autentica, la prima mai realizzata, fa bella mostra di sé sulla facciata del Duomo dal 1810. Si narra sia una delle fonti di ispirazione per quella oggi più celebre, realizzata da Auguste Bartholdi e inaugurata nel 1886.
  31. Perché a Milano ”shariamo” tutto: auto, moto, bici, monopattini. Non c’è mezzo di trasporto che non sia possibile affittare per pochi minuti o per un anno. C’è persino una gondola sui Navigli, ma non siamo certi che si possa prendere in prestito.
  32. Perché abbiamo imparato l’eleganza delle proporzioni, e a comprendere come il giusto mix antico moderno sia una ricchezza da coltivare. Mettetevi in piazza all’Isola in un giorno di mercato e guardate verso Gae Aulenti per averne la prova provata.
  33. Perché l’avanguardia gastronomica è indubitabilmente riunita qui. La quantità di ristoranti e la loro varietà stupisce. E se provate a chiedere a uno chef di qualunque altro luogo italiano dove vorrebbe far fortuna, non c’è dubbio che dirà sotto la Madonnina.
  34. Perché qui hanno sede le scuole di arte e design più prestigiose: dall’Accademia di Brera allo IED, i creativi e gli artisti hanno qui la loro culla e la loro istruzione.
  35. Perché siamo molto studiosi. Abbiamo una biblioteca dedicata agli alberi e la biblioteca Braidense che ospita un milione e mezzo di volumi. E la biblioteca Sormani, la più prestigiosa d’Italia dove tutti gli scrittori ambirebbero ad avere i loro libri.
  36. Perché ci autosuperiamo in quanto ad altezza dei grattacieli: dalla Torre Unicredit con i suoi 231 metri, ai più bei grattacieli del Paese disegnati dagli architetti più prestigiosi al mondo come la Torre Generali di Zaha Hadid. Del resto già in epoca romana avevamo Le torri di Milano, per secoli uno dei tratti caratteristici soprattutto nel Medioevo, quando erano di riferimento per le diverse contrade. Oggi la più alta è la Torre Isozaki, un grattacielo progettato dall’architetto giapponese Arata Isozaki e dall’architetto italiano Andrea Maffei. Con i suoi 209,2 metri di altezza, è l’edificio più alto d’Italia per numero di piani: misura 250 metri con l’antenna.
  37. Perché abbiamo Peck e Eataly e l’Esselunga: il buon cibo non ci è mai mancato e abbiamo sempre saputo dove andare a comprarlo. Ancora oggi, la mattina di Natale, le sciure e i cumenda sgomitano per una mattonella di paté. rigorosamente logato.
  38. Perché l’orto botanico voluto dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria è uno dei più belli e vari del Paese, oltre ad essere un vero polmone di pace nella vibrante Brera.
  39. Perché l’Area C è la ZTL più famosa d’Italia: introdotta il 16 gennaio 2012, ha ridotto gli accessi nella cerchia dei Bastioni  e ha consentito sia un incremento del 10 per cento della velocità media dei mezzi pubblici di superficie sia un netto contenimento, superiore al 30 per cento, dei principali inquinanti. È stato approvato in modo permanente il 27 marzo 2013.
  40. Perché ci sono il ragazzo della via Gluck e le luci a San Siro, le abbronzature a 100mila watt e Porta Romana bella. Milano è sushi e coca e vai di good vibes. Perché staremmo meglio su una spiaggia cubana tra fumo e Havana, ma intanto stiamo qui.
  41. Perché Armani ha qui il suo hotel, il suo quartier generale, il suo ristorante. E scommettiamo che non avrebbe potuto inventare il suo greige in nessun altro posto del mondo?
  42. Perché i Ferragnez vivono qui, e da qui illuminano l’Instagram di tutto il mondo.
  43. Perché qui si ascolta e si fa Radio DJ, in quella via Massena che è ormai un brand nel brand.
  44. Perché possiamo bere il vino dei secoli, la Malvasia Candia aromatica, perché nei pressi del Cenacolo Leonardo aveva la sua vigna, donatagli da Ludovico il Moro in cambio del suo lavoro. Oggi è un delizioso luogo accogliente dove sorge la casa degli Atellani.
  45. Perché c’è un ippodromo centenario “patrimonio di interesse culturale”, riprogettato da zero dall’architetto Paolo Vietti Violi. È grazie a lui che ancora oggi l’Ippodromo Snai San Siro è considerato un impianto con moderne concezioni strutturali ed estetiche.
  46. Perché qui sorge la Scala del calcio. Lo stadio “Giuseppe Meazza” forte dei suoi 80.018 posti, è lo stadio con maggiore capienza del Paese. Anche conosciuto come “San Siro”, dal nome del quartiere in cui è stato edificato, ospita Milan e Inter, due regine del calcio mondiale che vantano nel proprio palmares un numero sterminato di trofei. E che fanno discutere i milanesi, soprattutto durante il derby.
  47. Perché si va a bere l’aperitivo nei negozi di fiori, compriamo piante in negozi con ristorante, visitiamo l’evento dedicato ai fiori più cool d’Italia e quello più amato dai milanesi, abbiamo un vivaio storico in centro città. Fioraio bianchi -Capoverde – Orticola – Floralia – Vivaio Riva.
  48. Perché qui è stato inventato l’happy hour e per scoprire dove basta andare al Bar Basso e prendere un Negroni sbagliato.
  49. Perché i paninari sono nati qui, celebrati persino dai Pet Shop Boys, che dopo una visita in centro incisero il singolo Paninaro, portando la moda a livello internazionale. I protagonisti del videoclip, girato a Milano, erano alcuni ragazzi perfettamente vestiti secondo i dettami del tempo e si riunivano in San Babila, nelle paninoteche e nei fast food che contribuirono al loro nome.
  50. Perché puoi stare comodamente sul divano e mangiare, bere e avere tutto quello che vuoi: il delivery è nato qui, e da qui sono partite tutte le più importanti esperienze di ghost, cloud e dark kitchen.
  51. Perché compriamo bio da quando non andava ancora di moda ​​e mangiavamo vegetariano prima che lo inventassero. È a Milano il primo ristorante stellato veg d’Italia, il mitico Joia di Pietro Leeman.
  52. Perché ci si può far fare un tatuaggio chic, con il braccialetto saldato direttamente al polso. Da Atelier VM.
  53. Perché c’è l’unico ristorante tristellato italiano in un museo: il Mudec di Bartolini (tra l’altro chef più stellato d’Italia con i suoi ristoranti sparsi per tutta Italia).
  54. Perché Prada qui ha il suo headquarter con lo scivolo nell’ufficio del capo (“la Miuccia”), il suo museo coperto d’oro (la Torre Prada) e persino le pasticcerie Marchesi. Sono le più chic della città, ça va sans dire.
  55. Perché operano da qui due degli wedding planner più ricercati al mondo, Giorgia Fantin Borghi e Enzo Miccio.
  56. Perché viveva e operava qui uno dei primi serial killer della storia moderna, in via Bagnera, tra l’altro la via percorribile in auto più stretta della città. Antonio Boggia, mostro di Milano, operò a fine ottocento e seppellì in cantina i corpi delle sue 4 vittime. Smascherato, venne impiccato nell’ultima esecuzione avvenuta in città.
  57. Perché i cani hanno i loro negozi per lo shopping di lusso dal 1998: For Pets Only è stata fondata a Milano da un’idea di Silvia Savi. E anche gastronomie e pasticcerie a loro riservate, come Pets Gourmet, che ha diete create appositamente per i “clienti” abbaianti che hanno problemi alimentari.
  58. Perché abbiamo iniziato a fare pilates prima di tutti grazie ad Anna Maria Cova, una delle guru del movimento, pioniera e docente internazionale che ha qui il suo studio. A partire dal 1989, sviluppa un metodo per insegnare il Pilates combinando la sua esperienza di ballerina classica con solide basi di anatomia e fisiologia.
  59. Perché il design ha casa a Milano: qui ci sono gli studi – oggi musei visitabili – di alcuni dei padri dell’architettura italiana. Studio museo Achille Castiglioni, Casa Borletti, residenza di Giò Ponti, e casa Caccia Dominioni, la fondazione Magistretti. E se non volete vederli separati, potete trovarli insieme a tanti altri alla Triennale di Milano.
  60. Perché abbiamo una delle più antiche fiere paesane al mondo che ancora viene festeggiata. El tredesin de Marz è il ricordo del primo diffondersi del cristianesimo a Milano e rappresenta ancor oggi la tradizionale festa della primavera e dei fiori che si celebrava con un’esposizione di piante e di fiori attorno alla chiesa di Santa Maria al Paradiso, lungo i viali aperti dopo la demolizione dei bastioni tra Porta Vigentina e Porta Ludovica. E il 13 si festeggia ancora oggi la cristianizzazione dei cittadini milanesi e, proprio come facevano i nostri antenati insubri, la rinascita del Sole, la rinnovata Primavera.
  61. Perché c’è dal 1848 una palla di cannone rimasta intrappolata nelle mura sotto il balcone alla destra del portone principale della casa di porta romana 3. È la testimonianza delle 5 giornate di Milano.
  62. Perché abbiamo fatto diventare fashion la parrucchiera e la manicure che vengono a casa: Madame Miranda è il primo servizio di questo genere che si prenota online e che arriva anche in ufficio o dove serve. Perché l’apparenza è sostanza.
  63. Perché abbiamo il chiosco di pollo allo spiedo più “buono” al mondo: ogni anno l’intero ricavato di un sabato di lavoro viene devoluto alla ricerca sul cancro. E Giannasi è qui con i suoi polli, i suoi fritti e la sua zucca al forno dal 1967.
  64. Perché abbiamo il Mare. Un centro di produzione artistica e culturale attivo nella zona ovest con un’officina di linguaggi contemporanei, palco per i giovani artisti, spazio per drammaturghi attori e registi in residenza che lavorano con il territorio.
  65. Perché qui i grandi personaggi della tv che si mangia hanno il loro quartier generale. Carlo Cracco col suo building storico in Galleria, Ernst Knam con la sua pasticceria in via Anfossi dove gustare il meglio del re del cioccolato, Sonia Peronaci con la sua Sonia Factory luogo per eventi e set per videoricette.
  66. Perché possiamo farci un monumento in bronzo con la tecnica della cera persa alla fonderia artistica Battaglia, fondata nel 1913.
  67. Perché si sente spesso dire, da chi non conosce né frequenta Milano, che si tratti di una città grigia, ma i milanesi doc sanno che nelle giornate limpide, che sono molte più di quanto si creda, alzando il naso all’insù si può godere di un cielo ceruleo, circondato dai fiori che spuntano dai balconi di palazzi storici e grattacieli moderni. E si vedono le montagne molto più spesso di quanto si pensi. E alla fine, qui, ti fai piacere anche la nebbia.
  68. Perché qui si trova la pasticceria francese. Ma anche granite siciliane e torte tradizionalissime. Milano è la città dove si preparano i dolci che appartengono alle più diverse cucine, che soddisfano tutte le voglie a ogni ora del giorno.
  69. Perché sempre più diffuse negli ultimi anni, le vinerie sono le enoteche con qualcosa in più, perché oltre a vendere bottiglie non così facili da trovare nella grande distribuzione, propongono ai clienti di sedere a un tavolino – generalmente ce ne sono pochi ma molto graziosi – e assaggiare un calice accompagnato da qualche sfizio salato. La versione alcolica della pausa caffè, amatissima da tutti gli avventori maggiorenni.
  70. Perché alcune cascine sono resistite miracolosamente al passare degli anni e dei cambiamenti architettonici all’interno della città, altre sono collocate poco fuori, ma le cascine ristrutturate che permettono ai milanesi una fuga dal caos metropolitano sono numerose e oggi hanno assunto le funzioni più diverse. In alcune si organizzano concerti indie, altre sono set perfetti per matrimoni e festeggiamenti, altri ancora il regno della cucina tradizionale, ma tutte amatissime e preservate dai cittadini. Cascina Guzzafame – La forestina – Gaggioli.
  71. Perché i veri milanesi non sono quelli che prendono la metropolitana di fretta il lunedì mattina, ma quelli che nel fine settimana hanno voglia di attraversare il proprio quartiere a piedi, spiando i giardini e le corti che si intravedono all’interno dei palazzi e magari, scoprirne la storia. Perché ci sono i cortili segreti e nascosti più belli di sempre. Ma per conoscerli e vederli bisogna farsi accompagnare dai milanesi.
  72. Perché altro che cani e gatti, a Milano l’animale da compagnia è il fenicottero. Si possono ammirare a Villa Invernizzi, al numero 9 di via dei Cappuccini, nel giardino di una costruzione in stile Liberty che, per volere del Cavalier Invernizzi, ospita una colonia di fenicotteri sin dagli anni Settanta. L’abitazione non è aperta al pubblico, per cui per vedere i fenicotteri bisogna avere un po’ di fortuna, ma quando capita, il cuore salta sempre un poco.
  73. Perché non abbiamo mai tempo e per ovviare a questo problema abbiamo inventato un’azienda che fa tutto quello che non riusciamo a fare noi. Si chiama Noitutto, fidata come una segretaria, affidabile come un maggiordomo, disponibile come un amico.
  74. Perché abbiamo le piste ciclabili più amate e contestate, ma sappiamo per certo che girando con la bici si scoprono sempre posti nuovi. I Ladri di biciclette hanno un bel da fare, visto che qui i ciclisti sono bravi come meccanici e cari come gioiellieri. Perché le bici a Milano sono customizzate o non sono. E i ciclisti hanno anche i locali fatti per loro. Scatto italiano – Rossignoli – Upcycle
  75. Perché c’è una fabbrica di cioccolato cittadina, fondata nel 1913. È la Zaini, oggi come allora, un baluardo di dolcezza.
  76. Perché non amiamo le discoteche, che pur ci sono dentro e fuori la città, ma resistono luoghi come la Balera dell’ortica, che nei mesi estivi propone serate di liscio, di swing e Boogie Woogie e d’inverno lezioni di ballo. Bocciofila e trattoria, invece, sono sempre aperte. C’è anche lo Spirit de Milan, luogo dove si incontrano cibo, musica e tradizione. Un tuffo nella Milano che c’era (e c’è ancora).
  77. Perché è il rifugio per gli amanti del vintage è molto meno noto: dal Mercatone dell’Antiquariato sui Navigli, che si tiene ogni ultima domenica del mese tutto l’anno, all’East Market, che ospita artigiani hypster e amanti del vintage, fino ai negozi dove si possono trovare attualissimi abiti d’epoca, come Ambroeus Milano. Riciclo e recupero a Milano sono all’ultima moda.
  78. Perché puoi andare al mercato di carne, pesce, fiori e frutta più fornito e grande d’Italia. Che è talmente cool da chiamarsi Foody.
  79. Perché è una città eterogenea, in grado di farci passare dai resti romani, ai vicoli medievali, dal liberty al bosco verticale, transitando con una passeggiata attraverso tutti gli stili e tutte le epoche.
  80. Perché ci sono la Biblioteca degli alberi e il bosco verticale. Il Parco Sempione e il Parco delle Cave. Il verde non manca.
  81. Perché abbiamo il sindaco più instagrammabile (e instagrammatore) d’Italia.
  82. Perché i tram  sono i più belli del mondo, e se avete voglia di fare un giro per il centro basta salire sull’1 a Cadorna e lasciarvi trasportare osservando la città dal finestrino. E se volete anche cenare, c’è anche il tram con cucina annessa. Milano Express.
  83. Perché ormai abbiamo anche i dehors come a Roma e con il riscaldamento climatico li possiamo usare tutto l’anno.
  84. Perché è vicina a Santa e a St., tra mare e montagna. Astenersi Cortinesi e Sanremesi. Se andiamo, ovviamente per il il week end, andiamo a Santa Margherita e a St. Moritz.
  85. Perché Milan l’è on gran Milan, ma se hai buone gambe e un po’ di voglia, puoi andare ovunque a piedi o in bici.
  86. Perché, nonostante i luoghi comuni, a Milano è facile fare amicizia. Basta entrare nel giro giusto.
  87. Perché in città c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, soprattutto quando c’è il salone del mobile e il suo ormai mitico fuorisalone, crocevia di designer, installazioni, contraddizioni e tartine.
  88. Perché qui si svolgono due delle manifestazioni di arte contemporanea più accessibili, Miart e Affordable art fair.
  89. Perché solo qui si può ascoltare dal vivo la stessa musica che si ascolta a New York con il Blue note, e per il festival musicale più mattiniero, che porta il pianoforte nei quartieri e nei parchi, nelle case e nelle piazze alle ore più improbabili. È Pianocity.
  90. Abbiamo una fontana dentro una chiesa: è a Santa Maria della Fontana, ed è una pietra verticale con undici fori da cui esce l’acqua.
  91. Perché solo a Milano al mercato compri i maglioni di cachemire e trovi i capi firmati dell’ultima collezione. Soprattutto se il mercato è quello di via Calvi. Puoi spendere la stessa cifra anche comprando gamberi o polli di Bresse al mercato di piazza Wagner.
  92. Perché si può fare facilmente un salto nel razionalismo degli anni Trenta andando a vedere il capolavoro del Portaluppi, Villa Necchi Campiglio.
  93. Perché possiamo vedere le stelle sul soffitto: e sono tutte le stelle del mondo, al Planetario dei giardini di via Palestro. Per quelle vere, invece, ci stiamo attrezzando, ma dalla montagnetta la vista sul cielo non è male affatto.
  94. Perché Milan ha il coeur in man. Ma è un cuore artistico. Antonio Boschi e Marieda Di Stefano hanno donato alla città una selezione di 300 opere che i collezionisti hanno raccolto come testimonianza della storia dell’arte italiana del XX secolo.
  95. Perché a Milano ci vuole orecchio, come il Palazzo Sola Busca dove c’è un citofono in pietra scolpito da Adolfo Wildt nel 1930, posto accanto al portone d’ingresso per parlare con il custode. Bisbigliando un desiderio nell’orecchio pare che questo si avveri. Non è vero ma ci crediamo.
  96. Perché c’è l’unica copia europea della spaventosa e gotica casa di Brooklyn del rabbino Yosef Yitzchak Schneerson, sfuggito per le persecuzioni razziali. Il genero, per rendergli omaggio, ne costruì 12, una proprio in via Poerio 35.
  97. Perché c’è un negozio dove vendono solo grissini (e sono i grissini più buoni e calorici del mondo), un ristorante che fa solo sciatt e piatti valtellinesi, e un locale che offre solo bruschette svedesi. E non sono ancora chiusi.
  98. Perché non c’è un luna park come a NYC, ma la scritta Luna Park in caratteri giganti, a ricordo delle Varesine dove il luna park c’era, le abbiamo tenute: salvate e trasferite a Lambrate dall’artista Patrik Tuttofuoco stanno a presidiare uno dei nuovi quartieri emergenti.
  99. Perché c’è un favoloso Teatro, il Franco Parenti, che ha fondato una Radio e realizzato quella meraviglia dei Bagni Misteriosi, i Caraibi liberty di Milano.
  100. Abbiamo Nolo, abbiamo Napa, abbiamo SouPra. Perché essere cool, a Milano, è uno state of mind.

    101. Perché Linkiesta è di Milano.