Prima regola di SubstackL’autore di Fight Club pubblicherà il suo prossimo romanzo via newsletter

Chuck Palahniuk userà il nuovo spazio digitale per fare uscire a puntate “Greener Pastures”. Per leggerlo bisognerà pagare sei dollari al mese o 40 in un anno. Lo scrittore ospiterà anche lezioni di stile, riflessioni e pagine di aneddoti personali, oltre ai racconti degli allievi dei suoi corsi di scrittura

clip dal film

L’ultimo arrivato è Chuck Palahniuk. Ha aperto da lunedì il suo spazio su Substack dove pubblicherà a puntate il suo nuovo romanzo, “Greener Pastures”, inframmezzandolo con pagine di diario, interventi vari, lezioni di stile e racconti degli allievi della sua scuola di scrittura di Portland. Chi vorrà seguirlo dovrà sottoscrivere un abbonamento (sei dollari al mese o 40 all’anno).

Approdare sulla piattaforma di newsletter, ormai, è quasi una moda: prima di lui lo ha fatto Salman Rushdie, che ha concordato di pubblicare a puntate una sua storia breve, ma anche l’israeliano Etgar Keret e la cantante Patti Smith. Non si conoscono le cifre dei contratti né si sa se altri nomi siano in arrivo (è molto probabile). Palahniuk, in ogni caso, si è già detto entusiasta della nuova avventura.

Come spiega questo articolo di LitHub, il romanzo era stato proposto all’editore Hachette, con cui ha un contratto e dove ha già pubblicato “L’invenzione del suono” e l’autobiografia “Tieni presente che”. L’offerta di Substack (anche questa segreta) ha cambiato tutto. Ad attirarlo sul pianeta newsletter (la sua si chiama “Plot’s Spoiler”) è stata, soprattutto, la promessa di una vera libertà editoriale. Nell’accordo non ci sono condizioni né clausole e per lui – così ha dichiarato al Guardian – «è allettante l’idea che non ci sia nessuno che faccia correzioni a ciò che scrivo».

Per gli editori tradizionali il rischio è calcolato. Per monetizzare davvero su contenuti long-form di fiction o non-fiction, il metodo migliore resta ancora la vendita del libro cartaceo.

I primi tre capitoli del romanzo saranno pubblicati il 27 settembre e il 4 ottobre e saranno visibili anche ai non abbonati.

“Greener Pastures” racconta la storia di un gruppo di ragazzi delle superiori cui è offerta la possibilità di mettersi all’asta e diventare i prossimi eredi di miliardari e uomini potentissimi. Tra le scene trapelate c’è quella di una ragazza che si arrampica lungo le vetrate di una chiesa, sotto lo sguardo severo di alcune persone, per salvare un colibrì incastrato. Oppure quella di due genitori che, per sfuggire a un incendio, si rifugiano in una fossa biologica mezza piena. O ancora, la triste fine di una star maschile della webcam, che al suo 70esimo compleanno viene inondato di pagamenti in criptomoneta che azionano il suo vibratore procurandogli un attacco cardiaco.

Ormai terminata la stagione dei magazine che pubblicavano fiction trasgressiva e tagliente («quelli con cui abbiamo cominciato io e Stephen King») l’autore di “Fight Club” spera di ricrearne il modello online. Il suo spazio vuole diventare, grazie anche alla policy di Substack contro ogni forma di censura e auto-censura, un ambiente per parlare di letteratura senza le lungaggini editoriali. Eviterà opinioni («Non mi interessano») in favore di contenuti utili, sorta di manuale di istruzioni letterari. Analizzerà, come fa nelle sue lezioni, i testi dei suoi autori preferiti e pubblicherà i lavori più interessanti dei suoi studenti, cui è necessario un trampolino di lancio in un mondo sempre meno favorevole a quel genere di scrittura, almeno da 20 anni.

«Quando ho cominciato a scrivere io», spiega a LitHub, «incontravo già una certa resistenza». Ma «dopo l’11 settembre le case editrici hanno smesso di garantire assistenza legale per eventuali querele scaturire dai libri». Pensavano che, «non offrendo questo tipo di tutela, gli autori si sarebbero auto-censurati. Avrebbero smesso di scrivere qualsiasi cosa che potesse portare a una causa legale. Non solo: non potevi creare personaggi che compivano azioni estreme senza che venissero etichettati come terroristi. Penso che tutto provenga da lì».

Nel frattempo molte cose sono cambiate e l’avvento della scrittura online potrebbe diventare – almeno spera – la seconda primavera del genere.

X