Crollo delle competenze grammaticali, ignoranza dell’ortografia, incapacità di districarsi nelle situazioni meno comuni della scrittura. In Germania si parla già di catastrofe: sono sempre di meno gli studenti universitari che riescono a scrivere testi privi di errori ortografici. Quasi tutti, però, sono convinti di avere un’ottima padronanza della lingua.
È quello che emerge da una serie di studi che hanno analizzato la situazione tedesca a partire dagli anni Settanta. Il declino è evidente, perfino rapido. Le ragioni sono numerose: non si fa abbastanza pratica a scuola, i sistemi di insegnamento più divertenti si dimostrano inefficaci, le lezioni sull’impiego corretto della virgola e dello spelling vengono saltate, i professori stessi dimostrano incertezze grammaticali preoccupanti. Insomma, un disastro.
In questo articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung Fabian Bross, linguista dell’Università di Stoccarda, sostiene che «la situazione è drammatica». Bross stesso si è interessato al problema dopo aver riscontrato l’alto tasso di errori negli scritti dei suoi studenti. Per capirne meglio le cause, ha inviato un testo da correggere a ottanta aspiranti insegnanti di tedesco. Molti di loro hanno dimostrato numerosi limiti.
I punti più delicati sono le parole separate, o le combinazioni. Oltre al classico dubbio sull’impiego di maiuscole o minuscole. Ma anche questioni più semplici, come la distinzione tra das (articolo/pronome) e dass (congiunzione) che ha confuso dal 10 al 30 per cento del campione, a seconda delle frasi. Per l’espressione “tedesco standard” più di un terzo ha accettato come corretta la forma Standartdeutsch, quando sarebbe giusto scrivere Standarddeutsch.
«Un’enorme quantità di futuri professori ha grandi problemi con l’ortografia del tedesco», continua Bross. La questione, su cui si discute da tempo, ha portato a diverse soluzioni per tamponare il problema. All’Università di Duisburg, per esempio, è previsto un test di valutazione iniziale per misurare le capacità grammaticali dei neo iscritti. Non preclude la possibilità di accedere alle lezioni, ma serve come primo segnale di allarme. All’Università di Potsdam utilizzano un software, Orthodigit, per far esercitare gli studenti del primo anno. A quella di Osnabrück, invece, esiste un programma specializzato sul corretto uso della virgola, il cosiddetto Kommatrainer.
Secondo la professoressa Christina Noacki, il problema è da ascrivere alla scuola in generale. Da un lato i professori dovranno essere preparati, perché padroneggiare le regole permette d’insegnarle bene e in modo sicuro. Al tempo stesso, la struttura didattica deve essere rinnovata. La grammatica e l’ortografia devono essere insegnate in modo più costante. Si deve cominciare fin dall’asilo e proseguire fino alle scuole superiori, dove la si può collegare allo studio della fonetica e dei principi della semantica (a cui, del resto, sono collegate molte regole di scrittura e di punteggiatura).