Partiamo dalla fine per raccontare l’inizio di un percorso che vede protagonisti il Whisky e la sua eccellenza. Si è conclusa il 29 agosto la prima edizione della Whisky Week, una settimana interamente dedicata a questo elegante distillato e che ha visto il suo gran finale nella suggestiva Villa Revel Parravicini, dimora d’epoca affacciata sul lago di Como.
Facciamo un passo indietro e cerchiamo di trovare il punto di origine, il senso di questo evento e il significato che ha fondato il suo svolgersi. Per farlo dobbiamo parlare di persone e di una appassionata voglia di creare cultura, di formare coloro che di questo mondo sono già fini conoscitori, ma soprattutto avvicinare i nuovi curiosi, renderli meno prevenuti al cospetto di un prodotto troppo spesso considerato snob ed elitario.
Nasce nel 2014 il Whisky Club Italia per volontà di Claudio Riva e Davide Terziotti, entrambi mossi dalla passione e dalla voglia di far appassionare. In questi anni, complice anche il periodo di lockdown, il numero di iscrizioni ha registrato una crescita enorme, infatti dagli iniziali 25 amici paganti oggi si contano circa 16 mila iscritti, che lo rendono con merito il più grande e autorevole club italiano che vede all’attivo 241 degustazioni, svariate visite alle storiche distillerie e corsi di formazione organizzati grazie alla sinergia collaborativa dei diversi clan sparsi per il paese.
Un percorso, quello intrapreso dai due soci fondatori, che ripercorre i passi di illustri colleghi: quelli del vino negli anni 90 e della birra qualche anno più tardi che hanno visto il loro differenziarsi e il formarsi di una cultura autonoma legata ad essi. Spinto da un vento favorevole, questa stressa strada è stata intrapresa anche dal Whisky, che si è visto però costretto ad illuminare qualche angolo buio, perché le false credenze e qualche mito da sfatare l’hanno resa più accidentata.
L’illuminazione di Claudio Riva viene dal comprendere che anche attraverso l’esperienza della degustazione si può umanizzare questo mitico distillato, renderlo più avvicinabile e smontare scenari che lo vedono confinato in fumosi salotti di ricchi signori o più adatto a momenti di silenzio e solitudine che di convivialità.
Eccoci allora arrivati al senso di un evento che si è rivolto ad un pubblico numeroso ed eterogeneo: lo ha invitato a “poggiare il naso sul bicchiere” – per citare lo stesso Riva – e a lasciarsi educare dalla qualità svincolata dai cliché del marketing e formare dalla storia caratterizzante di ogni bottiglia. Non solo, alleggerito da una classicità un po’ cupa, il whisky inaspettatamente diverte e aggrega in una delle ultime calde domeniche d’estate.
Il percorso di degustazione ha messo a disposizione 29 banchi d’assaggio, ha visto aprire 430 bottiglie per rendere tangibile un pellegrinaggio nei luoghi sacri della produzione di Whisky: si parte dalla costa Est dell’Irlanda, si cammina tra i campi d’orzo dei 95 agricoltori che, in regime di agricoltura convenzionale, biologica o biodinamica, lavorano per produrre un cerale che una volta triturato, fermentato e distillato darà le sfumature caratteristiche e uniche ad ogni lotto del Waterford. Assaggiando il Glanrothes Maker’s cut ci si spalancano idealmente le porte della storica distilleria a Rothes, nello Speyside scozzese, e in bocca vibrano note aromatiche decise date dell’invecchiamento in barili di Sherry di primo riempimento. Bagnandosi le labbra con del Nikka Single Malt Yoichi si percorrono chilometri fino all’altra parte del mondo, sull’ Isola di Hokkaido, dove a poco meno di 1 km dalla costa sorge la distilleria Yoichi: qui il whisky matura alla giusta umidità, conferita dal Mar del Giappone, e respira aria iodata durante l’invecchiamento. L’orzo maltato con fumo di torba trattiene note affumicate e terrose che non sovrastano, ma rendono complesso questo whisky multiforme.
Queste sono solo alcune delle mete sacre che si sono potute “assaporare” durante la giornata conclusiva della Whisky Week, evento itinerante che vede la prossima data a Treviso, nel mese di Ottobre, per poi spostarsi nel Sud Italia. Un appuntamento, quello con Claudio Riva e il suo team, che promette di farci riprendere il viaggio nel Whisky e le sue terre.