Proiezioni futureLa pirateria è l’inaspettato alleato dei cinema contro lo streaming

Con la diffusione delle nuove piattaforme la riproduzione abusiva e illegale dei film è diventata più facile. Per gli studios si traduce in una importante perdita di introiti, tanto che almeno per il 2022 rinunceranno a fare uscire lo stesso titolo in contemporanea nelle sale e online. Meglio tornare alla vecchia maniera

di Kal Visuals, da Unsplash

Fare uscire i film al cinema e in streaming nello stesso momento? Non paga più. La tattica, adottata dalle case cinematografiche nei mesi della pandemia, sembra avere i giorni contati. Da un lato va a danneggiare le sale, che da tempo denunciano un calo degli introiti. Dall’altro favorisce lo sviluppo della pirateria.

Questo ultimo aspetto sembra essere quello decisivo. Come dimostrava già nel 2020 questo studio ricordato dal Wall Street Journal, la contraffazione dei film è in aumento da qualche anno. Un’inversione di rotta, in realtà, dal momento che all’arrivo di Netflix i film piratati avevano conosciuto un crollo. A fronte di un’offerta ampia, variegata e poco costosa, cercare di scaricare film in modo illegale era diventata l’alternativa meno facile. Poi le cose sono cambiate.

Da un lato ha contributo l’aumento delle piattaforme di streaming, il costo più alto e la confusione sull’offerta (dove si trova un film?). Dall’altro, come aveva rilevato il sito TorrentFreak, la qualità del prodotto è diventata altissima, dal momento che ricopiare un film in streaming è facile, garantendo in più una disponibilità immediata.

Riaprendo i cinema le cose non sono cambiate, soprattutto nei casi di uscita simultanea, cioè quando il film viene distribuito nello stesso periodo sia nelle sale che in streaming. È successo – caso da manuale – quest’estate con “Black Widow”, il film della Disney con Scarlett Johansson. La doppia uscita ha portato a una rapida flessione al botteghino (solo nel primo weekend i ricavi sono andati secondo le attese), scatenando le ire dell’attrice (la cosa è adesso in mano agli avvocati) e soprattutto la diffusione di riproduzioni pirata.

Al contrario, “Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli”, l’ultimo film Marvel, è uscito soltanto al cinema e i risultati sono stati molto più soddisfacenti: solo in America ha ottenuto quasi 200 milioni di dollari. Anche le riproduzioni abusive, ottenute da riprese clandestine in sala, dimostrano una qualità molto inferiore.

Nel braccio di ferro tra i proprietari dei cinema e gli studiosi, insomma, la pirateria ha dato una mano ai primi. Tanto che la Disney ha deciso che tutte le prossime uscite del 2021 saranno solo al cinema. Lo streaming arriverà qualche settimana dopo, resta da capire quante: per le sale l’ideale sarebbe tornare ai 90 giorni di distanza di una volta, per il colosso basterebbe un mese. Abbastanza, ritengono, per minimizzare il problema della pirateria.

Anche la WarnerBros, considerata la situazione, ha preso lo stesso impegno e lo ha anche esteso a tutte le uscite del 2022.

Per i cinema si tratta di una buona notizia. Ma la realtà che si prospetta nei prossimi mesi è più complessa. La parola d’ordine ripetuta dal Ceo Disney Bob Chapek è «flessibilità». I canali di uscita saranno numerosi e la strategia varierà a seconda del titolo e delle aspettative:, potranno essere proiettati solo al cinema o andare soltanto sulla piattaforma in streaming. Oppure su entrambi, secondo una cadenza variabile.

Del resto Chapek lo ha spiegato in modo chiaro al Financial Times: «Noi amiamo gli spettacoli al cinema, ne abbiamo visto la potenza per decenni. Ma allo stesso tempo sappiamo che il nostro servizio, Disney +, è dal punto di vista strategico la cosa più importante che stiamo facendo».

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