Lugano, Il Canton Ticino e la Confederazione Elvetica hanno sempre dato prova di una particolarissima vocazione per tutto ciò che riguarda il denaro e i modi della sua circolazione. Nel bene o nel male, questo resta un fatto innegabile. Si comprende allora meglio il senso di questa rassegna creata da Lugano Living Lab intorno al fenomeno della Crypto Art, degli NFT e al mondo delle blockchain.
Gli NFT (Non-Fungible Tokens) sono un sistema crittografico che consente di fornire prove di autenticità a un’immagine digitale. In campo artistico permettono di certificare l’unicità di un’opera, per tutto il resto immediatamente riproducibile. L’opera (o i suoi multipli numerati) restano in questo modo unici proprio grazie alla sua prima registrazione: NFT non è quindi l’opera in sé, ma la certificazione registrata su blockchain.
Un giochetto insensato per nerd incalliti? Non proprio, anzi non più. Lo scorso 11 marzo “Everydays: The First 5000 Days” dell’artista Beeple è stata venduta come NFT da Christie’s per 69,3 milioni di dollari. Il momento clou dell’asta è stato seguito da 22 milioni (!) di persone: a rilanciare 33 offerenti dei quali il 91% non aveva mai avuto precedenti contatti con Christie’s. Il 55% agiva online dagli Stati Uniti, il 27% dall’Europa, il 18% dall’Asia. Interessante la suddivisione per età, il 6% Gen Z (1997-2012), il 58% Millenial (1981-1996), il 33% Gen X (1965-1980) e il 3% Baby Boomer (1946-1964).
Siamo dunque di fronte a qualcosa di inedito, che apre nuovi scenari di mercato. In quello artistico in particolare viene riconosciuto agli NFT di aver sdoganato linguaggi finora marginalizzati dal sistema dell’arte tradizionale e questo grazie a una forte spinta proveniente dal basso.
A Villa Ciani per l’inaugurazione della rassegna “NFT: The Future is Unwritten” curata da Ivan Quaroni e Linda Tommasi il pubblico presente non era quello tipico di un vernissage d’arte contemporanea: non lo erano i collezionisti, non gli artisti, non i curiosi, tanto meno i galleristi presenti e piuttosto spaesati.
Disseminate nelle sale che custodiscono la collezione permanente (sino al 21 novembre) è presente una selezione ristretta ma rappresentativa di NFT. Come quello della superstar Beeple o i due esemplari storici Cryptopunks del Larva Labs.
All’osservatore non deve sfuggire che alcuni tra i pezzi di maggior valore sono di fattura italiana: è italiano Hackatao ad esempio: di quest’ultimo “Beyond te void” (2021) è valutato 500mila euro. Accanto ai più noti i curatori hanno selezionato un nucleo di artisti esordienti nell’universo NFT, come è il caso di Giuseppe Veneziano, conosciutissimo per la sua pittura neopop, ma qui alla sua prima esperienza.
Al piano superiore della villa c’è “NFT Gaming & Collectibles: The Future is Now”, una mini rassegna dedicata al gaming. E ancora eventi e workshop dedicati alla comprensione di questo fenomeno sono disseminati lungo l’intera settimana.
Le autorità della città svizzera sembrano aver preso assai seriamente questa nuova frontiera. L’interessamento va ben oltre la Crypto Art e il gaming. Lugano si sta proponendo come Blockchain&Crypto-Friendly City. Del 2020 è il lancio dell’app MyLugano, e del payment token cittadino LVGA Points, mentre è recentissima la creazione di 3Achain, la blockchain istituzionale promossa dalla città. Sempre a Villa Ciani è stato presentato il primo Crypto Stamp della Posta Svizzera (un francobollo fisico associato a rappresentazioni digitali NFT) che verrà lanciato il prossimo 25 novembre.