Effetti specialiA Milano c’è chi ti insegna a prendere fuoco (possiamo spiegare)

Nel capoluogo lombardo si trova la prima accademia italiana per stuntman, fondata grazie all’esperienza nel settore di Simone Belli, che è stato il più giovane stuntman coordinator in Italia e ha partecipato a pellicole e coreografie di star della musica

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Esiste un percorso di studi che ti insegna a prendere fuoco: a Milano è stata fondata la prima accademia italiana per stuntman. Quando pensiamo ai professionisti dell’action movie ci viene in mente Hollywood, gli Universal Studios e i set dei film della Marvel, e di norma non siamo portati a pensare che anche l’Italia possa avere la sua da dire in fatto di acrobazie e sicurezza sul set. 

Sì, quando si parla di attività da stunt non ci si riferisce solo e soltanto a combattimenti o azioni spettacolari, ma anche alla sicurezza legata a certe scene, che di spettacolare hanno poco. Tutte le volte che vediamo qualcuno addormentarsi al volante e andare a sbattere contro qualcosa o finire di sotto da un burrone lo stuntman, e in particolare lo stuntman coordinator, è quella figura professionale che deve garantire che la scena venga girata in totale sicurezza.

Simone Belli, che è stato il più giovane stuntman coordinator in Italia (è arrivato a questo traguardo quando aveva solo 25 anni), vanta una formazione a cavallo tra Regno Unito e Svezia che include 5 accademie di combattimento professionale e la partecipazione, come stunt coordinator in pellicole come “Muti” con Morgan Freeman e Cole Hauser, ma anche la caduta di Ghali a Sanremo 2020 e il video di “Bam Bam Twist” di Achille Lauro. Nel 2015 ha aperto la sua stuntman academy a Milano, la Stunt Gym Boutique a San Giuliano. 

Ma cosa serve per fare lo stuntman o la stuntwoman?
In realtà nessuna abilità particolare, essere allenati però aiuta: da noi arrivano molti ex atleti: è un lavoro molto fisico, ma con pazienza riesce a raggiungere buoni risultati anche il miglior amico del divano». Una certa propensione al rischio però sarà pur d’aiuto «Sicuramente per farsi incendiare completamente, come accade nella torcia umana, bisogna mantenere i nervi saldi, ma il livello di sicurezza oggi è talmente alto che il rischio è veramente ridotto al minimo.

Lei come ha iniziato?
Ho sempre fatto sport da combattimento fin da bambino, poi ho fatto l’accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine, unendo la passione per la recitazione a quella per le arti marziali la miscela è stata esplosiva.

Cosa si studia alla Stunt Gym Boutique?
Tutte le 15 categorie principali degli stunt: il mio obiettivo è quello di formare dei professionisti che poi possano essere in grado di lavorare ad alti livelli fin da subito, anche all’estero. In Stati Uniti, Uk, Australia e Nuova Zelanda ci sono delle certificazioni che si possono ottenere, in Italia purtroppo no. Per lavorare però è cruciale formarsi con qualcuno di conosciuto e rispettato: chi ti assume mette la sicurezza del set nelle tue mani, quindi è un settore dove si tende ad essere ingaggiati per passaparola, gli stunt coordinator chiamano chi sanno avere formazione e curriculum validi. 

Nella tua accademia si impara davvero a prendere fuoco?
Per gradi, ma sì, sono quattro i livelli per chi si vuole approcciare alla torcia umana: partial body burn, semi full body burn, full body burn e infine human torch. È un percorso da affrontare con motivazione, sia perché il livello finale è parecchio tosto: sei completamente coperto dal fuoco con una maschera con la quale è anche difficile respirare, e anche perché le esercitazioni, per essere eseguite in totale sicurezza, hanno un costo notevole. 

Quanto tempo ci vuole per imparare a fare qualcosa di spettacolare?
Dipende molto dalla forma fisica: per una persona mediamente allenata arrivare a fare il combattimento acrobatico di Scarlett Johansson in Black Widow, è un obiettivo raggiungibile in pochi giorni. Se si parte proprio da zero ci possono volere un paio di mesi. Il corso, che costa 4.500 euro, ha una durata di otto settimane e prevede fondamentali di acrobatica, equitazione, parkour, stunt falls (cadute dall’alto e dal basso), prove con il fuoco, combattimento scenico con tanto di messe a terra, l’uso di moto, bici, macchine e armi da fuoco a salve.

Ci sono anche degli attori tra i suoi allievi?
Non moltissimi, in Italia purtroppo non c’è quella concezione tipicamente anglosassone che un attore debba saper fare tutto, incluse le scene di combattimento, ma si tende a concentrarsi più che altro sulla recitazione. Tra chi si è messo in gioco con dei periodi di training da noi però c’è anche un grande come Salvatore Esposito. 

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